XI

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Stiles sedeva ancora una volta solo nella penombra. Batteva ritmicamente il piede mentre i suoi occhi seguivano attentamente gli accadimenti dall'altra parte del vetro.

Quello stanzino pareva un mondo parallelo, dotato di una finestra che ti permetteva di spiare le altre persone, di analizzarle, studiarle indisturbato.

A Stiles non dispiaceva quella sensazione di invisibilità e di inesistenza. Ma odiava essere inutile alla squadra ed essere costretto a rimanere in disparte.

Derek, intanto, era in piedi affianco a Jordan che si rifiutava di parlare.

<< Capo mi faccia partecipare all'interrogatorio! >>

Aveva provato a convincere quello più grande,

<< Stai al tuo posto Stilinski. >>

gli aveva ordinato stizzito l'altro.

E ora sedeva da solo, anzi in compagnia, di mille pensieri e sentimenti.

<< Guardali. >>

Ordinò Derek disponendo sul tavolo le foto dei sacrifici.

L'uomo scosse la testa distogliendo lo sguardo, Derek gli afferrò il viso obbligandolo a rivolgersi verso le foto.

<< Ti ho detto di guardarli. Erano così giovani. >>

Urlò facendo sobbalzare Stiles.

<< Lasciami andare! >>

Protestò Jordan ritiraendosi come scottato.

Il petto che si alzava e si abbassava veloce.

<< Voglio che tu mi dica quello che sai. Tutto. >>

Scandì Derek rabbioso portandosi all'altezza dell'interrogato in modo da poterlo guardare in faccia. Parrish scosse la testa testardo fuggendo dagli occhi verdi e severi.

<< Tu. Hai quasi ucciso uno dei miei, dammi una sola buona ragione per cui non dovrei ammazzarti di botte. >>

Affermò il capo con voce velenosa.

<< Non ti dirò nulla. >>

ringhiò di rimando l'altro con aria di sfida.

<< Staremo qua anche tutta la notte se è necessario. >>

Lo ammonì il capo sedendosi nella sedia di fronte come prova delle sue parole.

<< Già tutta la notte, ormai non rimane molto tempo prima del prossimo sacrificio. Vero? >>

rise Jordan con espressione maliziosa.

Stiles raddrizzò le spalle in allerta.

<< A proposito, perchè non mi dici qualcosa di interessante sull'argomento? >>

commentò il capo con finta indifferenza a braccia incrociate.

Il moro si alzò e iniziò a camminare avanti e indietro per la stanza studiando la situazione con ansia. Voleva partecipare, voleva essere lì con Derek non dietro ad un maledettissimo vetro, nascosto dietro ad uno specchio.

Parrish si sporse,

<< Se io parlo. Mi uccideranno. >>

Derek non fece in tempo a rispondere che la porta si spalancò,

<< Ti proteggeremo, anzi, se parli probabilmente riusciremo ad avere un accordo con il giudice! >>

esclamò Stiles sulla soglia della porta.

Sterek◆ PoliceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora