Sterek◆ Police

XIV

Derek si sciaquò il viso con acqua gelida.

Si guardò allo specchio, studiò le sue occhiaie scure, gli occhi rossi.

Aveva bisogno di dormire ma i suoi pensieri non glielo permettevano da diverso tempo.

Di là i colleghi stavano chiaccherando con l'amico del pivello e lui si era rinchiuso in bagno.

Aveva bisogno di stare un attimo da solo.

Chiuse gli occhi.

Doveva vedere Stiles. Aveva bisogno di vederlo. Non sapeva perchè, ma dopo aver visto Jennifer, dopo le emozioni che erano straripate dalla sua diga...

aveva bisogno di lui.

Dei suoi occhi dolci e svegli.

Delle sue labbra da cui rimaneva sempre ipnotizzato.

Dei suoi nei.

Dei suoi capelli bruni.

Delle sue spalle forti fasciate dalle maglie semplici che era solito portare.

Del suo sorriso.

Della sua espressione concentrata.

Dopo l'avvenimento dell'interrogatorio si sentiva diverso.

Lui e il pivello si sarebbero guardati le spalle.

Non voleva dire niente e  voleva dire tutto allo stesso tempo.

Si avviò verso la macchina per prendere una cosa quando vide il veicolo del ragazzo in questione entrare nel parcheggio, il cuore iniziò a battere forte.

Voleva raccontargli di Jennifer, voleva che lo abbracciasse e che gli sussurasse che sarebbe andato tutto bene.

Con delusione notò che c'era anche Raeken con lui.

Si stava avviando verso di loro quando accadde.

La mano di Raeken si insinuò nella coscia di Stiles e si baciarono.

Derek rimase lì immobile a guardarli, la bocca aperta. Il cuore incrinato.

I due ragazzi erano stretti in una morsa, un divincolarsi di braccia, un bacio affamato.

Avrebbe voluto urlare, gridare, chiudere gli occhi e svegliarsi, scoprendo che si trattava solamente di un incubo.

Ma la scena era davanti ai suoi occhi e non accennava a scomparire.

Indossò la sua maschera preferita, quella senza nessuna emozione e bussò al vetro.

Il cuore si ruppe definitivamente quando gli occhi spalancati di Stiles incontrarono i suoi.

Non gli aveva guardato le spalle. Lo aveva colpito alle spalle.

La porta si spalancò e Derek sobbalzò.

<< Scusa capo non volevo disturbarti. >>

Era Theo, si fermò sulla porta guardandolo attraverso l'occhio gonfio.

In silenzio.

<< Ti serve qualcosa Raeken? >>

L'altro sospirò,