IV

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<< Senti capisco, davvero, ma ACCIDENTI LA SMETTI DI PIANGERE E MI DAI INFORMAZIONI COMPRENSIBILI? >>

<< Malia ci penso io... >>

Accorse Stiles, Malia sbuffò e se ne andò scocciata. La testimone singhiozzava furiosamente stretta in una coperta data dall'ambulanza che era accorsa sul luogo prima di loro.

A qualche metro legata ad un albero una ragazza con gli occhi vitrei aveva la bocca spalancata in un urlo muto, la gola squarciata, impregnata del suo stesso sangue.

Appena giunti sul posto Derek aveva iniziato a comportarsi in modo strano. Non aveva proferito parola, si era limitato a fissare il cadavere evidentemente turbato mentre Allison e Malia iniziavano la solita procedura, abituate a quello stile di vita.

Per Stiles invece...ogni cosa era una novità e non bella. Era stata una sua scelta intraprendere quella strada, ma non per questo era facile seguirla. Inoltre era solo il suo secondo giorno di lavoro no?

Era riuscito a reprimere l'impulso di vomitare solo perchè la paura per il suo capo era di gran lunga maggiore.

Come Derek si era immobilizzato, legato da quello sguardo cieco, da quella pelle bianca, quasi azzurra, da tutto quel sangue. Gli sembrava impossibile di essere di fronte ad un morto, per di più così giovane. Doveva avere qualche anno in meno di lui.

Avrebbe voluto piangere, piangere per una vita agli esordi stroncata in un modo così barbaro. Ma piangere non avrebbe portato a nulla, trovare il suo assassino invece avrebbe fatto la differenza.

Con tutta la pazienza possibile il ragazzo cercò di fare qualche domanda alla ragazza traumatizzata. Questa fra i singhiozzi gli raccontò che dopo una festa che si era prolungata più del dovuto stava tornando a casa da sola attraverso il parco quando aveva trovato il cadavere.

<< Stilinski. >>

Stiles si affrettò a raggiungere il capo che aveva appena finito di parlare con i paramedici,

<< Allora? >>

il ragazzo riguardò un attimo gli appunti scribacchiati sul taccuino,

<< Lara Patterson è la testimone, ha trovato il cadavere dopo una festa, stava tornando a casa. >>

Derek annuì,

<< Tate! >>

abbaiò facendo sobbalzare il ragazzo affianco, la ragazza apparse dal nulla per niente preoccupata,

<< Il cadavere è vestito con una specie di camicia da notte, niente borsa, niente documenti... >>

<< Nessuna identità. >>

concluse il capo.

Allison stava fotografando la vittima e l'arma del delitto, un coltello abbandonato ai piedi della ragazza.

Intanto un furgone si fermò vicino all'ambulanza,

<< Finalmente. >>

Urlò Derek a suo zio e a Lydia che lo salutarono vivaci. Tutti sembravano abituati alla severità di Derek, tutti lo rispettavano e seguivano i suoi ordini alla lettera ma non erano spaventati da lui come lo era Stiles, appena quello appoggiava lo sguardo su di lui, si sentiva il cuore accellerare a mille e le gambe cedergli. La paura era simile a quella che aveva provato al liceo quando il professore di matematica gli ordinava di andare alla lavagna, solo mille volte peggio.

Sterek◆ PoliceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora