Ho gli occhi sbarrati oltre ogni dire. Abbandono il braccio ferito e con quello buono lo spingo via, facendolo cadere rovinosamente dalla seduta. Atterra sulla schiena e si lascia sfuggire un gemito di dolore.
- MA SEI IMPAZZITO? - Urlo mettendomi immediatamente in piedi. - Come ti salta in mente? - Forse posso sembrare isterico sotto gli occhi del Dottore e di Jack, ma adesso proprio non m'importa. Non ho mai desiderato altre labbra sulle mie se non quelle di John. Mi sono sentito sporco, mi sono sentito un traditore, anche se non ho perso tempo a spingerlo via.
Cosa penserà John di tutto questo?
Come avrebbe reagito se fosse stato presente?
- Sherlock! - Il richiamo del Dottore è completamente inutile, perché è come se non l'abbia sentito. Mi limito ad avvicinarmi pericolosamente a Jack che è ancora steso sulla schiena. Afferro il colletto della sua t-shirt bianca e lo sollevo di peso, facendolo mettere in piedi. Le sue mani sui miei polsi mi fanno capire che vorrebbe che lo lasciassi, ma io non demordo e stringo quella stoffa fino a quasi strapparla.
- Dato che non puoi morire, non ti dispiacerà se ti do una lezione! - Sibilo furioso, ricevendo in risposta una risatina divertita e soffocata dalla mia stretta.
- Con entrambe le braccia, immagino! - Forse la rabbia non mi ha aiutato a capire cosa è appena successo. La sua affermazione mi confonde, non capisco dove voglia andare a parare finché il mio sguardo non si concentra sulle sue dita aggrappate ai miei polsi. La rabbia si affievolisce fino a sparire del tutto.
Riesco a vedere le cose come stanno: l'ho trascinato di peso con entrambe le braccia, e adesso che sono lucido non sento nessun dolore farmi imprecare a denti stretti.
Il mio osso si è risanato.
Penso, mentre a poco a poco lascio andare il colletto di Jack. Mi soffermo sulle mie condizioni a bocca semiaperta, poi porto le dita sul bernoccolo e mi accorgo che è sparito, che è rimasto solo il sangue che fino a poco prima sgorgava dalla mia ferita aperta sulla testa.
Quello spilungone pomposo mi ha appena guarito con le sue labbra petulanti.
Alzo lo sguardo verso di lui, guardandolo per la prima volta come se non credessi davanti a chi o che cosa mi trovassi. Sto per aprire bocca mentre lui si sistema la maglietta stropicciata dalla mia furia incontrollata.
- Non c'è di che. - Mormora con un sorriso beffardo, prima di raggiungere un Dottore abbastanza divertito dalla scena a cui ha appena assistito.
Rabbia? Completamente sparita.
Al suo posto? Profondo e puro imbarazzo.
Quel dannato bacio non significava niente, era soltanto una maledetta cura che Jack si porta dietro fin dal giorno in cui Rose Tyler lo ha reso un essere immortale.
Mi ha appena salvato e io l'ho quasi scaraventato fuori dal Tardis.
Stupido, stupido.
- Come hai fatto? - Chiede il Dottore mentre mi posa premuroso la giacca sulle spalle, con la speranza che io la indossi. Però sono ancora
immobile e scioccato.- Non so come funzioni, in realtà. Credo sia un regalo del Lupo Cattivo, oltre all'immortalità possiedo anche il bacio che guarisce. Ma prima d'ora nessuno mi aveva quasi ucciso per avergli salvato la vita. Di solito ne erano riconoscenti. - Mi lancia uno sguardo ironico prima di indossare il suo lungo cappotto. Io non stacco gli occhi dal mio braccio e inghiottisco a vuoto prima di abbassare lentamente le maniche della mia camicia. Poi infilo la giacca e noto, appoggiato malamente alla console, un pacchetto di salviette che non esito ad utilizzare per rimuovere il sangue dalla mia fronte.

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The wrong side
Fanfiction[ Wholock | Johnlock ] [ Seguito di "The side of the Angels", per capire questa storia bisogna leggere la precedente ] "I tuoi occhi. Al solo pensiero che non potrò rivederli mai più sento come una stretta al petto che mi impedisce di respirare. Dop...