- Non possiamo usare il tuo teletrasportatore? - Chiedo, come invaso da un lampo di genio. Dopo aver rimuginato all'esterno della cabina, ci siamo rintanati all'interno per poter sopravvivere, date le temperature troppo basse... e a quanto pare Jack sa come attivare i riscaldamenti del Tardis, e adesso la situazione è leggermente più sopportabile.
Il capitano solleva il braccio, e con mio enorme disappunto mi accorgo che il suo teletrasportatore è rotto.
- Come diavolo è successo? - Lui fa spallucce e si posiziona davanti allo schermo sovrastante alla console di comando.
- C'entrava un palazzo... da dove mi sono lanciato, una delle mie morti. - Mi è sembrato fin troppo vago su quella spiegazione. Mi nasconde qualcosa e mi duole ammettere che non ho la più pallida idea di cosa. C'entra forse quella volta in cui il Dottore gli ha chiesto un favore e lo ha fatto scendere dal Tardis in un posto che non mi era possibile vedere?
Qualcosa mi dice che in tutta questa storia c'entri John.
- Conoscendo il Dottore so che sta prendendo tempo, e che sta cercando in tutti i modi di persuaderli per evitare che usino il suo cervello per potenziare il loro esercito. - Il fatto che abbia cambiato velocemente argomento mi fa pensare che... sì, mi sta nascondendo sicuramente qualcosa. Ma adesso la priorità è quella di riuscire a tirare fuori il Dottore dalla nave Cyberman, quindi cambiare discorso mi sembra appropriato per il momento.
- Quindi se prende tempo, si aspetta che noi facciamo qualcosa e che siamo abbastanza intelligenti da arrivarci da soli? - Lui annuisce senza distogliere lo sguardo dallo schermo.
- Se riuscissi a trovare la frequenza della nave potremmo assistere in diretta a quello che il Dottore sta facendo con loro. -
- Puoi davvero farlo? -
- Certo, se sapessi come si fa. - Mi avvicino a lui irritato e incrocio le braccia al petto, guardandolo con enorme disappunto.
- Sai accendere i riscaldamenti del Tardis e non sai cercare una frequenza? -
- Oh scusa, sapientone! - Esclama allargando esasperatamente le braccia ed accennano una risata stupita. - Non credevo ci volesse una laurea per accendere dei maledetti riscaldamenti. - Mi giro dalla parte opposta e roteo gli occhi, fingendo una stranissima attrazione verso le sedute accanto alla console. - Capisco, capisco. Sei ancora incazzato per il bacio, vero? - Non rispondo, ma non perché ciò che dice sia vero, ma perché non so cosa dire. Quando è successo mi ha dato talmente fastidio da volerlo rimuovere a suon di pugni. Adesso, anche se so per bene il motivo, non riesco a togliermi quel momento dalla testa... mi sento come se avessi fatto un grosso torto a John, e non riesco ad immaginarmi la sua reazione se solo lo sapesse. Ho avuto paura di ritornare sull'argomento, per il profondo imbarazzo che ho provato quando ho capito che mi aveva soltanto aiutato, e perché non volevo vedere nella mia testa il viso di un deluso John Watson. E... ok sì, per un momento ho anche pensato e creduto che Jack ci stesse provando spudoratamente. - Puoi stare tranquillo sapientone, non ha significato niente per me. - Il suo tono è severo e duro. Sembra proprio che stia parlando con un bambino capriccioso.
Lo ammetto, a volte mi comporto come tale.
- Lo so, ma hai fatto apprezzamenti all'inizio e... -
- Per l'amor del cielo, Sherlock! Il mondo non gira intorno a te. - Il suo tono si è leggermente alzato. Ha completamente frainteso ciò che volevo dire e non mi ha lasciato finire. - E francamente non capisco la tua frustrazione e il tuo disagio, visto che non ho strane intenzioni con te. Non dirmi che non provi disagio perché lo vedo! Non preoccuparti, davvero! Nella mia testa gironzola già qualcun altro, quindi John non se la prenderà. -
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The wrong side
Fanfiction[ Wholock | Johnlock ] [ Seguito di "The side of the Angels", per capire questa storia bisogna leggere la precedente ] "I tuoi occhi. Al solo pensiero che non potrò rivederli mai più sento come una stretta al petto che mi impedisce di respirare. Dop...