Capitolo 1

254 8 9
                                    

Lui era bello ed impossibile.
Io, non conoscendo il suo nome, lo chiamavo "il ragazzo del cane", perché lo vedevo sempre quando portava fuori il suo cagnolino.
Di lui sapevo solo che aveva 27 anni, 11 più di me, per cui era decisamente fuori dalla mia portata.
Tutta la storia ebbe inizio molto tempo fa, in una freddissima mattina tipica del mese di dicembre.
Era un lunedì ed erano finalmente cominciate le vacanze di Natale, per cui quella mattina decisi di portare al parco la mia cagnolina Brioche.
Ero seduta su di una panchina da almeno dieci minuti, e mi annoiavo a morte, quando ad un tratto mi sentii chiamare.
-Scusa, è maschio o femmina?-
Era lui, era proprio lui il bellissimo "ragazzo del cane" che da mesi popolava tutti i miei sogni.
-È femmina- risposi cercando di apparire il più possibile sicura di me.
Rispose con un semplice "okay" ed entrò.
Quando si sedette accanto a me mi sentii avvampare e non riuscivo a spiccicare parola, ma fortunatamente fu lui a rompere il silenzio.
-Guarda, si piacciono- disse sorridendomi ed indicandomi con il mento i due cani che si inseguivano e giocavano insieme, scodinzolando allegramente.
-Già, strano, la mia di solito non va d'accordo con nessuno- afferma in modo buffo, facendolo ridere di gusto.
-Io sono Michele, ma puoi chiamarmi Miky-.
Allungò la sua mano verso di me.
-Stella...- sussurrai stringendogliela timidamente, poi continuai- sei quello che abita davanti a me no? Ti ho visto qualche volta-.
-Si, sono io, il mio salotto è proprio davanti alla tua camera- sorrise dolcemente ed io persi un battito.
-Capisco- sospirai infine- beh, io devo andare a casa ora- conclusi e mi alzai.
-Ti accompagno se vuoi- propose.
-Volentieri- risposi, rossa in viso.
Camminammo insieme fino al mio portone.
-Tu abiti più indietro però- asserii.
-Si, ma ho preferito accompagnare te-.
Arrossii all'istante.
-Oh, beh, io devo proprio andare adesso. Ciao- conclusi, sparendo dentro al portone.
-Ciao...- rispose quasi deluso.

Quella sera, dopo cena, mi rifugiai in camera mia dopo un violento litigio con mia mamma.
Nonostante il gelo di dicembre, spalancai la finestra ed io rimasi a contemplare il salotto di Michele, la cui luce era accesa, per un'infinità di minuti.
Ad un tratto si voltò e mi vide.
Sfidando coraggiosamente il freddo, uscì in balcone.
Restammo a guardarci per un tempo che ci sembrò infinito.
Fu la voce di mia mamma, che mi ordinava di andare a dormire immediatamente, la causa della rottura della magia.
Lo salutai con un educato cenno della mano e lui mi mandò un bacio.
La temperatura era di appena pochi gradi sopra lo zero, eppure le mie guance in quel momento andavano a fuoco.
Avevo i brividi, ma non era per il freddo.
Chiusi la finestra e corsi nel mio letto, sotto le coperte, addormentandomi con un sorriso ebete stampato in faccia.

La mattina dopo portai fuori il cane molto più volentieri del giorno precedente.
Stavo passando davanti a casa di Michele, quando mi chiamò dalla finestra.
-Ehy, aspettami lì che scendo!-
Riuscii a balbettare solo un semplice "okay", e poi lo vidi uscire dal portone, guidato dal suo Buddy.
-Eccomi- mi disse posandomi un bacio sulla guancia che mi fece arrossire- come stai?-
-Tutto bene- risposi vaga.
-Meglio così, almeno avrò una compagnia allegra-.
Ridemmo.
-Cosa ci facevi ieri sera, affacciata alla finestra con quel gelo?- chiese spezzando l'imbarazzante silenzio che si era creato tra di noi.
-Avevo litigato con mia mamma-.
-Come mai?- incalzò Michele.
Non volevo raccontargli la verità.
Non volevo raccontargli che avevo detto a mia mamma di non voler diventare una fallita come lei.
Cercai di tagliare corto, cucendo insieme delle scuse.
- Oh, beh, io e lei litighiamo spesso, quasi sempre per delle cavolate. Sono argomenti noiosi, ti annoierebbero di sicuro, parliamo d'altro- sorrisi forzatamente, pregando che lui se la fosse bevuta.
-Okay, eccoci arrivati- sorrise- dopo di lei signorina-.
Si scostò per lasciarmi passare.
-Oh, che galante- arrossii facendolo ridacchiare.
Una volta seduti fui io a parlare per prima.
-Allora, che tipo di ragazza ti piace?- gli chiesi a bruciapelo, maledicendomi subito dopo per averglielo chiesto.
-Uhm- sospirò- domanda difficile. Prediligo le ragazze more, con gli occhi scuri e da gatta possibilmente...-
Cominciai a toccarmi nervosamente i capelli.
-...e soprattutto mi fanno impazzire le ragazze che quando si imbarazzano si attorcigliano i capelli attorno alle dita-.
Ci guardammo intensamente negli occhi e le mie guance divennero di fuoco.
Prese la mano, che torturava una ciocca dei miei capelli, tra le sue e ne baciò il palmo.
Mi accarezzò una guancia e avvicinò lentamente le sue labbra alle mie.
All'ultimo mi spostai.
Non perché volessi, sia chiaro, era solo che il mio cane aveva spazzato via tutta la magia ed il romanticismo che erano calati su di noi.
"Brioche, maledizione!" pensai tra me e me.
-Pazienza- sospirò deluso Michele.
-Facciamoci una foto- esordii io, tirando fuori dalla borsa la mia piccola macchina fotografica compatta.
-Vengo sempre malissimo nelle fotografie- si lamentò lui, ma io non volli sentire ragioni.
-Oh, che ti frega. Sorridi!-
Scattai la foto e gliela mostrai.
-È veramente bellissima- disse sorridendomi dolcemente.
-Si, lo è- risposi io con aria sognante.
-Senti, ti va di uscire con me domani sera?- mi chiese velocemente facendomi rimanere senza fiato.
-Io e te da soli?- domandai, per poi aggiungere- senza cani?-
Rise in modo sincero.
-Ma si certo, senza cani, solo io e te! Allora ti va?-
-Ovvio che mi va!- esclamai, forse con un po' troppo entusiasmo.
-Benissimo, ci vediamo domani sera alle 19 davanti alla cabina telefonica- poi continuò- ora devo scappare che devo fare delle commissioni. Però prima ti lascio il mio numero, okay?-
Annuii, e quindi ci scambiammo i numeri di telefono.
-Ora devo proprio scappare- concluse- a domani, Stella!-
Mi stampò un bacio sulla guancia, pericolosamente vicino alle labbra.
Riuscì a balbettare solo un "a domani", prima di vederlo sorridere ed allontanarsi con Buddy.

Piccola stella senza cieloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora