2 anni dopo...
Amavo passare i pomeriggi di fine estate sdraiata sull'erba, al parco vicino a casa mia. Mi aiutava a rilassarmi.
Guardavo le nuvole e provavo a giocare con l'immaginazione, cercando di capire a che cosa assomigliassero.
Avevo fatto per la prima volta questo gioco con Daniele. All'inizio ero un po' scettica, per me non aveva senso sdraiarsi sul prato e provare a dare una forma alle nuvole, ma lui era così entusiasta che mi lasciai contagiare.
La sua fantasia non aveva limiti, in fondo era un artista, un attore, era costretto ad avere a che fare con la sua fantasia praticamente ogni giorno.
Ma quella volta era sola e single per altro. Io e Daniele ci eravamo lasciati all'inizio dell'anno scolastico, l'anno dei miei esami di maturità.
Due anni prima lui era riuscito a perdonarmi e la nostra storia era andata avanti tra alti e bassi, ma ci amavamo tantissimo e quella era l'unica cosa importante.
Facevamo molti progetti per il futuro, ed avevamo molti sogni che avremmo voluto realizzare dopo i miei esami.
Ma il destino anche quella volta era contro di noi. Daniele ricevette molte proposte di lavoro in vari sceneggiati e serie TV e, per chi sogna di fare l'attore, rifiutare sarebbe stato da sciocchi.
Iniziammo ad allontanarci sempre di più, fino a che lui non lasciò l'università e, pur di non dover dipendere da suo padre che era già piuttosto arrabbiato per quella decisione, partì.
Non ci lasciammo a parole, ma ci allontanammo sempre di più, fino a non sentirci, a non scriverci nemmeno un "Ciao, come stai?".
Del nostro amore sembrava non fosse rimasto niente.
Continuavo a seguirlo sui social e sapevo perfettamente dove fosse, ma avevo dovuto aspettare la fine del liceo per provare ad andare da lui.
Avevo deciso di andare a vivere Londra, avrei fatto esperienza e lavorato.
Poi lui era lì e ci avrei parlato, o perlomeno ci avrei provato.
Volevo che mi dicesse in faccia che da parte sua era finito tutto.
Per quanto riguarda Michele ci eravamo visti, eravamo usciti come amici ogni tanto, dopo la fine della mia storia con Daniele.
Mi raccontava spesso delle sue avventure e di come io fossi stata l'unica ragazza che gli avesse davvero fatto perdere la testa in 28 anni.
Poi aveva incontrato una donna della sua età, una fisioterapista conosciuta durante una convalescenza, che gli aveva fatto perdere la testa e con la quale si era sistemato, anche per il fatto che lei era rimasta incinta di lui pochi mesi dopo.
Ero contenta per lui, ma ora dovevo provare a sistemare la mia di vita.
Avevo provato spesso a contattare Daniele, ma aveva cambiato numero e quello lo aveva solo Riccardo, che per rispetto al suo migliore amico si rifiutava di darmelo, con il disappunto di Celeste, che però rispettava la scelta del suo fidanzato.
Proprio da Celeste andai il giorno prima della partenza.-Allora sei proprio sicura?- mi chiese porgendomi un bicchiere di succo di frutta fresco e sedendosi con me al tavolo delle cucina.
I suoi erano al lavoro, così potevamo parlare tranquillamente senza rischiare di essere sentite.
-Sicurissima- risposi convinta- andare a Londra è un modo per fare qualche esperienza lavorativa e per migliorare il mio inglese e...-
-Non prendermi in giro, non ci credi nemmeno tu a quello che stai dicendo- mi interruppe- queste cose sono secondarie per te, ciò che ti interessa davvero è ritrovare Daniele-.
Abbassai lo sguardo.
-È vero, e lo sai benissimo. Ho bisogno di parlargli faccia a faccia. Ho provato a contattarlo non so quante volte ma lui ha addirittura cambiato numero di telefono. Mi merito una spiegazione, anche se questo significa dover andare a Londra pur di trovarlo-.
Celeste annuì, ma continuò a fissarmi dubbiosa.
-Ma come farai? Insomma, dovrai trovarti un lavoro...-
-Pensi che io sia così sprovveduta?- le chiesi alzando un sopracciglio- ho già pensato a tutto. C'è un pub in centro, si chiama "The Mayflower Pub". Facendo qualche ricerca ho scoperto che cercavano una cameriera, anche senza esperienza. Ho chiamato e, seppur non parlassi inglese così tanto bene, mi hanno presa. È anche vicino all'appartamento che ho affittato-.
-Wow, non ti facevo così organizzata- Celeste mi guardava ammirata ed io sorrisi.
-Spero solo che le mie coinquiline siano simpatiche- sbuffai.
-Da dove vengono?- chiese Celeste.
-Una è spagnola e l'altra Americana, della California- ero euforica- starò benissimo, ne sono sicura. E poi forse rivedrò Dani...-
Celeste sorrise con gli occhi lucidi. Non eravamo mai state lontane fin da quando eravamo piccole.
Mi alzai ed andai ad abbracciarla.
-Mi mancherai- le sussurrai stringendola- potrai venire a trovarmi ogni volta che vorrai, anche se so che Londra non è proprio dietro l'angolo- asserii facendola ridere tra le lacrime.
-Mi raccomando stai attenta Stella- si raccomandò- e se Daniele non vuole vederti, chiamami che dico a Riccardo di venire lì a spaccargli la faccia-.
Questa volta fu lei a far ridere me di gusto, era proprio un'amica sincera e fidata. Per me c'era sempre stata ed io ci sarei sempre stata per lei.Il pomeriggio seguente i miei genitori mi accompagnarono all'aeroporto di Pisa, dove avrei preso il volo che mi avrebbe portata a Londra.
Li salutai e mia madre fece non poca fatica a lasciarmi andare. Per lei tutto ciò era un trauma, ma quella era la mia vita ed avevo il diritto di fare ciò che volevo.
Il volo durò poco più di un'ora e venti minuti e, prima dell'ora di cena, ero già nella capitale inglese.
Stranamente non pioveva e non c'era molta nebbia, seppur il clima fosse già più fresco di quello italiano.
Avevo già studiato tutto il percorso, e sapevo che l'aeroporto era a circa quattro fermate di Metro dall'appartamento che avevo preso in affitto.
Una volta arrivata, l'agitazione si impossessò di me ed aspettai circa trenta minuti buoni prima di trovare coraggio di suonare il campanello.
Ma poi lo feci, e le mie due nuove coinquiline mi aspettarono sulla porta, visibilmente più agitate di me.
-Ciao Stella- dissero all'unisono Alexis e Lola, nel loro zoppicante italiano.
Alexis era la classica ragazza americana, come si vede nei film: bionda, grandi occhi azzurri e vestiti alla moda. Persino le sue ciabatte erano trendy.
Lola invece era una tipica bellezza mediterranea, con lunghi capelli color castano scuro e occhi verdi, allungati come quelli di una gatta e la pelle abbronzata.
Io invece ero l'opposto di entrambe, con i miei capelli rossi, la mia pelle pallida con il viso lentigginoso.
Sembravano simpatiche, ed erano state carine a provare a dire qualche parola italiana pur di mettermi a mio agio.
Quella sera andai a dormire molto presto, subito dopo cena, dato che il pomeriggio dopo avrei iniziato a lavorare al Pub.
La mia missione, se così poteva essere chiamata, aveva finalmente inizio.
Quella volta Daniele non mi sarebbe sfuggito, l'avrei messo con le spalle al muro e l'avrei fatto parlare.
Mi meritavo delle spiegazioni dopotutto...NOTA DELL'AUTRICE:
gracevielle non odiarmi 😅
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Piccola stella senza cielo
Teen FictionStella ha 16 quando conosce Michele, un bellissimo ragazzo che vede sempre quando porta fuori il suo cane. I due si innamorano, ma c'è un problema non indifferente: tra di loro ci sono 11 anni di differenza. Michele ha infatti 27 anni, e la loro sto...