Capitolo 16

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La passione tra me e Michele non si era mai affievolita, e stavo iniziando a capirlo solo dopo qualche anno.
L'aver tradito Daniele due anni prima era stata una cosa brutta è vero, ma il mio corpo ed il mio cuore mi avevano guidato.
Una cosa fatta per e con amore, può mai essere sbagliata? Per me la risposta era no, decisamente no.
Dopo quel 23 Dicembre ci godemmo le vacanze di Natale insieme e lui mi presentò finalmente ai suoi amici, che non mi fecero mai pesare la differenza d'età tra di noi.
Io parlai con Celeste e Riccardo, gli raccontai tutto quello che era successo in quei mesi ed il ragazzo della mia migliore amica era furioso con Daniele, non riusciva proprio a capire il perché di tale comportamento. Riccardo non strinse molta amicizia con Michele, si limitava a sopportarlo cordialmente.
Qualche giorno prima della mia partenza per Londra, io capii che era ormai giunto il momento di fare un ulteriore passo in avanti e ne parlai con il mio fidanzato mentre eravamo a letto a coccolarci, dopo aver fatto l'amore.

-Sai, Michele, mi piacerebbe che tu conoscessi i miei genitori- gli dissi tutto d'un fiato mentre lui percorreva delicatamente con un dito il mio corpo nudo.
-Sarebbe strano, non credi?- rispose lui, senza mai interrompere il suo lento sfiorarmi.
-Perché?-
-Beh, tuo padre non ha nemmeno 40 anni a quanto mi hai detto, ed io ne ho quasi 30, ci sono solo 10 anni di differenza tra me e lui- affermò, ed io lo guardai delusa.
-Beh, anche tra di noi ci sono circa 10 anni di differenza, eppure non hai mai detto "Ci sono SOLO 10 anni di differenza"!-
Michele sbuffò, come faceva sempre quando era particolarmente nervoso.
-Ma che c'entra, piccola, è un discorso diverso. Lui è tuo padre, loro sono i tuoi genitori e tu sei la loro unica figlia, vorrebbero il meglio per te-.
-Cosa è o cosa non è meglio per me lo decido io e solo io- risposi risoluta- e tu sei il meglio per me-.
Michele mi sorrise dolcemente e mi prese il viso tra le mani, per poi posarmi un dolce bacio sulle labbra.
-Ci tieni tanto che io conosca i tuoi?- mi chiese affondando il naso nel mio collo, ed io annuii.
-Si, perché se verrai a Londra come hai promesso, vivremo insieme e quindi è bene che io ti presenti alla mia famiglia prima di fare un passo del genere-.
-Vista da questa prospettiva hai ragione- concluse- è giusto. Però a questo punto anche tu devi conoscere i miei genitori-.
Sorrisi raggiante.
-Puoi venire a cena da me domani sera che è sabato. Io stasera gli parlo e li preparo e poi ti conosceranno, vedrai ti adoreranno-.
Michele non sembrava convinto, ma non disse niente.
-Allora tu verrai a pranzo dai miei domenica, domani li chiamo per avvisarli di aggiungere un posto- mi disse- ora però ho di nuovo voglia di te-.
Risi di gusto.
-Strano, tu non hai mai voglia di solito-.
-Beh, tu sei qui nel mio letto, completamente nuda, sarebbe strano che io non avessi voglia di prenderti subito in questo stesso istante-.
Arrossii di colpo e gattonai fino a mettermi a cavalcioni su di lui, che ansimò eccitato ed entrò di nuovo dentro di me.

Tornai a casa poco prima di cena, salutando Michele sulla porta con un lungo bacio.
Appena entrai andai dritta in cucina, dove trovai mia madre intenta a cucinare e mio padre che leggeva il giornale.
Mia madre era una donna giovane e bella, e da lei avevo ereditato i capelli rossi e la pelle pallida. Non era solo fantastica esteriormente, ma anche una donna stupenda interiormente. Era più un'amica che una mamma in sé e per sé, spesso litigavamo ma non durava più di mezza giornata.
Mio padre era decisamente l'opposto, era un uomo tutto d'un pezzo che faceva fatica a mostrare le sue emozioni ed i suoi sentimenti alle altre persone. Il suo carattere era la conseguenza di un'educazione molto rigida da parte di mio nonno, che non era stato un padre molto affettuoso.
Decisi che era il momento di dire tutto ai miei genitori.
-Mamma, papà- iniziai, attirando la loro attenzione all'istante- domani sera verrà qui a cena il mio fidanzato. Si chiama Michele, ha 29 anni-.
Mia madre apparve subito entusiasta e non si fece scomporre dall'età del mio ragazzo, quindi iniziò ad elencare tutto quello che avrebbe preparato per cena, chiedendomi se Michele avesse delle preferenze in fatto di cibo.
Mio padre invece non la prese bene e sbattè il giornale che stava leggendo, sul tavolo.
-Puoi ripetere quanti anni ha questo  ragazzo?- mi chiese rosso in viso dalla rabbia.
-29- cercai di mantenere la calma, ma la reazione di mio padre mi stava spaventando.
-Cioè, Stella, fammi capire. Il tuo fidanzato ha appena 10 anni meno di me?- urlò, poi si rivolse a mio madre- e tu Francesca non le dici niente, anzi l'assecondi addirittura? Ti rendi conto o no che il fidanzato di tua figlia ha solo 5 anni più di te?-
Mia madre mi aveva avuta giovanissima, aveva appena 16 anni quando rimase incinta di me e fu quindi costretta a sposare mio padre.
Amava quell'uomo, e credo lo amasse ancora, ma non era certamente l'uomo giusto per lei. Troppo diversi.
Finalmente mia madre si decise a parlare e a prendere le mie difese.
-Ma cosa dovrei dirle, Alberto? Se la ama, le vuole bene e la rispetta, io sono contenta per loro- tagliò corto, per poi continuare ad affettare le verdure canticchiando una vecchia canzone di Nada. Mia madre era fatta così, vedeva sempre il lato positivo di tutto e non si arrabbiava mai, anche per questo l'adoravo.
-Ma roba da matti!- tuonò mio padre, per poi andare in salotto, sbattendosi la porta dietro le spalle.
Io guardai mia madre con le lacrime agli occhi, ma lei mi abbracciò stretta.
-Tranquilla, tesoro, poi gli passa- mi disse semplicemente- a proposito, fammi vedere un po' questo tuo Michele-.
Io spulciai il suo profilo Instagram, fino a che non trovai una foto che mi piaceva particolarmente, quindi la mostrai a mia madre.

Piccola stella senza cieloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora