Capitolo 13

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La mattina seguente mi svegliai con una ritrovata vitalità.
L'aria londinese mi metteva allegria, seppur il cielo fosse grigio e cupo.
Mi trascinai fuori dal letto e mi posizionai davanti allo specchio della mia nuova camera: sembravo addirittura meno pallida del solito, il che per me era una novità.
In canotta e shorts di tuta, andai in cucina per fare colazione, e trovai Lola già seduta al tavolo, che stava facendo colazione con un piatto di uova e del pane al pomodoro. Un tipico desayuno spagnola.
-Ciao Stella, buongiorno- disse in un italiano sorprendentemente buono.
La sera prima avevamo scambiato solo poche parole, per cui non avevo potuto constatare il livello del suo italiano. L'ego e la simpatia di Alexis avevano monopolizzato la situazione.
-Buongiorno anche a te, Lola- risposi sorridendole- Alexis dov'è?-
-È uscita presto stamattina, penso che avesse un esame- rispose la mia neo coinquilina.
Aprii il frigo ed afferrai una bottiglia di latte, poi dei biscotti dalla credenza.
Le mie coinquiline erano state molto carine. Nessuna di loro beveva il latte, a Lola non piaceva ed Alexis era una  vegana convinta, eppure prima del mio arrivo lo avevano comprato per me, sapendo che in Italia era tipico fare colazione con latte e biscotti.
Mi sedetti al tavolo con la spagnola e riempii la mia tazza.
-Allora, Stella- iniziò a parlare lei- come mai hai deciso di venire qui a Londra?- mi chiese come se già sospettasse qualcosa.
Sospirai.
-Beh, non ho mai fatto esperienze fuori e dopo lo maturità volevo lasciare la mia città...- risposi vagamente, omettendo il fatto che principalmente io fossi lì per ritrovare Daniele.
Lola annuì, ma non sembrava molto convinta.
-Sai, io non voglio entrare nella tua vita privata, dato che ancora nemmeno ci conosciamo, però ieri trascinando la tua valigia in camera ti è caduta una lettera-.
La spagnola si alzò e recuperò da un cassetto la lettera di cui parlava, sul cui retro spiccava la scritta "PER DANIELE".
Me la porse ed io quasi gliela strappai dalle mani.
-L'hai letta?- chiesi tremante.
-Certo che no!- rispose quasi indignata, ed io tirai un sospiro di sollievo- non sono affari miei questi-.
Dal poco che avevo potuto vedere delle due mie nuove coinquiline, una ragazza come Alexis avrebbe sicuramente letto la lettera, mentre Lola mi sembrava più riservata.
-Sei a Londra per un ragazzo?- mi chiese in tono pacato ed io annuii piano, a testa bassa- Ti va di parlarne?- chiese poi.
-Non c'è molto da dire- risposi alzandomi e mettendo la caffettiera che avevo già preparato sul fuoco- Io e Daniele stavamo insieme, ma per colpa del suo sogno di diventare un attore lui si è allontanato da me, fino a non cercarmi più- spiegai frettolosamente e la vidi annuire.
Nel frattempo il caffè era salito ed io avevo spento il fuoco.
Lo versai in una tazzina e tornai a sedermi al tavolo, dove lo bevvi a piccoli sorsi.
Una volta finito poggiai la tazzina sul tavolo e Lola l'afferrò velocemente, prima che io potessi replicare, e si mise ad asservarne attentamente i fondi.
-Ehy, ma che fai?- le chiesi confusa.
-Leggo i fondi del tuo caffè- rispose lei, come se la cosa fosse ovvia ad occhi estranei.
La vidi rigirarsi la tazzina tra le mani per qualche minuto, ed io la guardai impaziente.
-Allora? Che cosa vedi?- le chiesi, iniziando ad essere veramente curiosa.
Strinse gli occhi continuando a guardare il fondo della tazza.
-Uhm- sospirò- sembra un piccolo elefante-.
Mi passò l'oggetto ed io l'osservai attentamente, ma non riuscivo a vedere niente di ciò che aveva detto, ma provai a fidarmi di lei.
-E cosa significa?- ormai la mia curiosità aveva preso il sopravvento.
-Un viaggio- rispose tranquillamente, guardandomi- un viaggio, più o meno lungo, da cui uscirai vincitrice e che ti renderà più matura e saggia-.
-Tutto qui?- le chiesi con una punta di delusione nella voce.
-Beh, i fondi di una tazza non possono dire molto altro- rispose sorridendo- per quello esistono i tarocchi- concluse ammiccando.
-Davvero sai fare anche le carte?- Ero euforica- non è che per caso potresti...- ma lei mi interruppe.
Era educata si, ma sicuramente non vedeva l'ora di curiosare nella mia vita privata in qualche modo.
-Aspettami qui, vado a prenderle e torno subito- e poi sparì nella sua camera.
Tornò poco dopo con il suo mazzo di tarocchi ed alcuni incensi.
Divise il mazzo in altri tre piccoli mazzi, per poi farmene scegliere uno e farmelo mischiare con la mano destra, e farmelo ricomporre.
-Uhm, interessante- ripeteva di tanto in tanto.
-Cosa?- chiesi impaziente- Cosa è interessante?-
-Gli ultimi due anni della tua vita non sono stati proprio una passeggiata, vero?-
Annuii e lei continuò.
-Eri contesa, molto confusa- guardò meglio le carte- questo amore impossibile non mi è chiaro...-
-È una storia finita- tagliai corto interrompendola, ma lei non era dello stesso avviso.
-Non mi sembra- scosse la testa- è lui che sei venuta a cercare qui a Londra?-
Scossi la testa decisa.
-L'unico amore impossibile della mia vita è stato Michele, ma lui non provava le stesse cose per me. Io comunque sono venuta a cercare Daniele-.
Lola era confusa, probabilmente ciò che le stavo spiegando non andava d'accordo con quello che lei vedeva nei tarocchi.
Mi prese la mano e la strinse chiudendo gli occhi, per provare a sentire meglio le cose.
-Daniele è moro o biondo?- mi chiese.
-Moro- le risposi secca.
-Strano, molto strano- mi lasciò la mano e sembrava seriamente confusa- Io nel tuo futuro vedo dei capelli color biondo miele-.
-Impossibile- risposi decisa, ma Lola mi ignorò completamente e richiuse gli occhi stringendo la mia mano tra le sue.
-Vedo un ragazzo con il viso d'angelo ed i capelli biondo miele. Vedo tanta paura, tanto timore da parte di qualcuno che provava a nascondere tutti questi sentimenti con la strafottenza. Però vedo anche tanto amore da parte sua-.
-Non credo proprio- risposi seccamente- vedi altro?-
Richiuse gli occhi.
-Si, c'è qualcos'altro- riprese a parlare- una macchina che sbanda, una ragazza che piange. Una scelta. Ti torna tutto questo?-
Strabuzzai gli occhi meravigliata.
-Si. Daniele ha avuto un incidente la sera in cui io gli ho confessato di averlo tradito con il mio ex fidanzato, Michele- le spiegai- è stato lì che ho capito di amare Daniele, che stare con lui era la scelta più giusta- conclusi.
-Era la scelta più giusta o quella più semplice, Stella?- mi chiese Lola, per poi rimettere in ordine tarocchi ed incensi ed avviarsi verso la sua camera- Pensaci, la risposta la troverai solo affrontando il passato-.
Le sue parole mi colpirono come uno schiaffo in pieno viso.
Lola entrò dentro la sua camera, chiudendone a chiave la porta.
Io invece rimasi seduta al tavolo, come imbambolata.
Chissà quante cose doveva aver visto e che magari aveva preferito non dirmi, per far si che io le potessi scoprire da sola.
Non avevo mai creduto a queste cose, o perlomeno prima di allora avevo sempre preferito verificarle personalmente, e così avrei continuato a pensarla.
Non riuscivo a fidarmi completamente, ciò che mi aveva detto era troppo assurdo.
Io amavo Daniele, volevo riconquistarlo e poter costruire con lui il mio futuro.
O perlomeno questo era quello che avevo sempre pensato per due anni interi.

Piccola stella senza cieloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora