Capitolo 18

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Ed eccoci ad oggi, tre anni dopo l'incidente.
La mia vita e quella di Michele sono cambiate drasticamente con l'arrivo di Micheal, un bellissimo ed agitatissimo bambino di ormai quasi tre anni.
Viviamo a Londra, ma non siamo sposati, abbiamo deciso di aspettare ancora un po'.
Qui la gente è diversa, ha la mente molto più aperta e non ci ha mai giudicati per via della differenza d'età.
Io e Michele abbiamo attraversato momenti di alti e bassi, come ogni coppia che si rispetti ma, come è giusto che sia, queste crisi non hanno fatto altro che avvicinarci di più l'uno all'altra.
Sono rimasta sempre in contatto con Celeste, che è ancora la mia migliore amica e che è ancora fidanzata con Riccardo, che continua a corteggiarla e a conquistarla come ormai più di cinque anni fa.
Solo Celeste sa il mio piccolo segreto, ciò che ho scoperto proprio questa settimana è che oggi, quando glielo rivelerò saprà anche Michele.
Io, il mio compagno e Micheal decidiamo di andare a fare un picnic ad Hyde Park, essendo una soleggiata e calda domenica, cosa strana per Londra.
Subito dopo aver mangiato Micheal corre a giocare, ma io lo richiamo dicendogli di venire qua da me e suo padre. Sarà lui a dare la bellissima notizia a Michele.
Guardo emozionata il mio fidanzato, che non capisce.
-Dobbiamo dirti una cosa- inizio con voce rotta dall'emozione, per poi indicare Micheal.
-Aspettiamo una sorellina- rivela nostro figlio con voce incerta, dopotutto ha imparato a parlare da poco.
Michele rimane a bocca aperta e si gira verso di me, come a cercare conferma, che io gli do annuendo con un sorriso che va da orecchio a orecchio, stampato in faccia.
Ad un tratto Michele tira a sé Micheal, poi fa lo stesso con me e ci stringe forte tra le sue braccia, provando inutilmente a trattenere le lacrime.
-È fantastico, è fantastico- continua a sussurrare, mentre Micheal si divincola e corre di nuovo a giocare- sono l'uomo più felice del mondo-.
-Anche io sono felice, amore mio- gli sussurro piano in un orecchio.
-È assurdo, Stella-.
Lo guardo confusa.
-Cos'è assurdo?- gli chiedo e lui si affretta a spiegare.
-Ti ho conosciuta più di cinque anni fa, ed eri così piccola ed io non ti nascondo che all'inizio non ci avrei scommesso un solo centesimo sulla nostra storia, data la differenza d'età, ma poi mi sono innamorato davvero di te, ed avevo paura e sono scappato da quello che provavo. Però certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano- gli sorrido dolcemente- ed ora siamo qui a Londra, con un figlio che corre scalmanato ad Hyde Park ed un'altra figlia che sta crescendo nella tua pancia. Ed io non potrei chiedere di meglio di quello che ho già. Voi siete tutto ciò di cui ho bisogno-.
Tutte le parole che avrei voluto dire in risposta al bellissimo discorso di Michele, mi muoiono in bocca e non posso fare altro che buttarmi su di lui per abbracciarlo e baciarlo.
Micheal, che nel frattempo si è stancato di correre in lungo ed in largo per tutto il parco, torna da noi e si getta sulle spalle del padre, quindi decidiamo di alzarci e di tornare a casa.
Mentre nostro figlio fa il suo consueto riposino pomeridiano, Michele mi prende in braccio e mi porta in camera da letto, socchiudendo la porta.
Mi adagia sul materasso e gattona fino a me, togliendomi piano ogni singolo indumento.
-Sei tutta la mia vita- sussurra con le labbra sulla mia pancia ancora piatta- non mi stancherò mai di dirtelo-.
Quando la sua bocca raggiunge la mia intimità, ancora coperta dalle mutandine, io soffoco un gemito.
Comincia a darmi dei timidi baci da sopra l'intimo, poi lo scosta ed i suoi colpi di lingua si fanno più forti, ma decide di non farmi concludere del tutto.
Quando si stacca io lo guardo delusa, ma lui mi sfila le mutandine, si toglie i boxer ed entra dentro di me.
Intreccia le sue mani con le mie e comincia a muoversi piano piano. Sembra la nostra prima volta, la dolcezza con cui lo stiamo facendo mi porta in breve tempo all'orgasmo e lui gode con me sussurrandomi un "Ti amo, non lasciarmi mai, potrei morire senza di te" all'orecchio, per poi morderlo per soffocare i gemiti .
Tutto questo ha il potere di intensificare ancora di più il piacere.
Rimane ancora un po' dentro di me, per riprendersi e poi mi si sdraia accanto, accogliendomi tra le sue braccia.
Alla fine ci ritroviamo sempre a letto, la nostra intesa sessuale e l'attrazione che proviamo l'uno per l'altra sono ancora ai massimi livelli.
-Ti amo Michele- sussurro con la testa appoggiata al suo petto, mentre lui continua ad accarezzarmi i capelli con la punta delle dita- Ti faccio la promessa più grande che si possa fare, quella che, dopo di te, non farò a nessun altro. Comunque vada, ti prometto che non mi pentirò mai di questo nostro amore. Mi hai dato tanto, troppo, perché un giorno tu possa togliermi più di quanto mi hai donato. Non mi pentirò mai di averti amato così tanto, di averci creduto così tanto. Non mi darò mai della stupida. Non dirò mai "se tornassi indietro". Perché lo so, anche se tu mi tradissi, se tu mi mentissi, rifarei le stesse cose, ti amerei allo stesso modo. Ci sono amori che non importa come finiscono, l'importante è che siano esistiti-.
Michele non cessa di lisciarmi i capelli, ma posso giurare che in questo momento stia sorridendo.
Lo conosco troppo bene, conosco ogni minima parte del suo corpo e tutti i suoi atteggiamenti.
-Anche io ti amo, piccola Stella senza cielo- mi dice, poggiando le sue labbra sul mio capo- Se c'è una cosa che posso assicurarti, è che non smetterò mai di guardarti come se fossi la cosa più bella di questo mondo-.
Mi volto verso di lui e non resisto un minuto di più, quindi faccio scontrare le nostre labbra e mi metto a cavalcioni su di lui.
Avrò sempre voglia di lui, voglia di amarlo, di farlo mio e di sentire come mi fa sua.
È tutta la mia vita, e finalmente sono felice.

The End

Piccola stella senza cieloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora