Capitolo 2

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Quella notte nevicò, ed anche tutto il giorno seguente.
Fortunatamente, poco prima delle 19, la nevicata cessò, ed io uscii di casa emozionatissima, avvolta nel cappotto e nella mia calda sciarpa.
Quello con Michele sarebbe stato il mio primo vero appuntamento.
Non ero mai uscita con nessuno, non avevo mai baciato un ragazzo, al massimo un bacetto a stampo alle elementari, ma con quello non contava, no?
Michele era il ragazzo perfetto, anzi l'uomo perfetto. Per quanto io volessi negarlo, lui era un uomo, e la differenza d'età che ci divideva era tanta, ma mi piaceva ed io piacevo a lui, il resto per me non contava niente.
Arrivai alla cabina telefonica e lo vidi già lì ad aspettarmi.
-Scusa il ritardo, non trovavo gli stivali- gli dissi sbuffando e facendolo ridere di gusto.
-Tranquilla!- mi diede un leggero bacio sulla guancia, poi concluse, mettendomi un braccio intorno alle spalle- dai, andiamo-.
Camminammo abbracciati fino a Corso Italia, e parlammo di tutto.
-E così mi hai detto che frequenti il Liceo Artistico- disse Michele, senza mai togliere il braccio dalle mie spalle.
-Si- risposi- però ancora non ho ben chiaro ciò che voglio fare in futuro, sono molto confusa- gli raccontai, volevo essere il più sincera possibile con lui.
Per il momento non eravamo niente, ma la cosa poteva farsi anche seria e non volevo basare una storia sulla menzogna.
-Ti capisco, anche io avevo i tuoi stessi dubbi a 16 anni, solo crescendo capisci veramente ciò che vuoi-.
Ci fermammo in un vicolo del Corso, io ero appoggiata al muro e Michele davanti a me, con le mani ai lati della mia testa.
-E tu l'hai capito ciò che vuoi?- gli chiesi guardandolo fisso negli occhi.
-Ho capito quello che voglio adesso- rispose.
-Adesso?-
-Si, so cosa voglio in questo momento- lo vidi deglutire guardandomi le labbra ed anche io guardai le sue.
Erano belle ed invitanti, sembravano così morbide. Avrei voluto davvero assaggiarle...ma all'ultimo mi spostai. Volevo che il mio primo bacio fosse memorabile, non in un vicolo del centro, per cui ebbi un'idea.
-Ti va di andare a Piazza Grande?- proposi eccitata.
-Tutto quello che vuoi- rispose Michele, sorridendo dolcemente.
Presi la sua mano e cominciai a correre. Lui, dapprima sorpreso, corse dietro di me ridendo.
Arrivammo in Piazza, che tutta innevata era bellissima, non l'avevo mai vista così.
Michele lesse nei miei pensieri.
-È bellissima, non è vero?-
-Già, lo è- risposi con un fil di voce.
Strinse più forte la mia mano.
-Vieni- sussurrò.
Mi guidò fino al centro e ci guardammo. Mentre mi accarezzava una guancia cominciò a nevicare.
L'atmosfera intorno a noi era elettrica.
Si avvicinò a me e questa volta niente e nessuno ruppe la magia.
Mi baciò, complice quella Piazza innevata e stupenda.
Complice del bacio che sancì l'inizio della mia prima, vera storia d'amore importante.
Ci baciammo per un tempo infinito, accarezzando l'uno la lingua dell'altro.
Ci staccammo ormai a corto di fiato, e ci sorridemmo. Io abbassai la testa, rossa in viso, ma lui mise due dita sotto il mio mento e mi costrinse a guardarlo, per poi baciarmi ancora e ancora. Non ne avevamo mai abbastanza.
Mi accompagnò davanti al mio portone e, prima di augurarmi la buonanotte, mi baciò di nuovo.

Quella notte il mio corpo fu un miscuglio di emozioni diverse.
La mia mente non faceva altro che ricreare l'immagine di quel bacio.
Ad un tratto il mio cellulare vibrò, era Michele ad avermi mandato un messaggio.

Da Michele
Piccola Stella senza cielo...

Il mio cuore cominciò a battere più forte, quasi volesse uscire dal mio petto e correre dritto da lui.
Risposi all'istante.

A Michele
Dove lo trovo il mio cielo?

Non ci pensai due volte e premetti invio.
La sua risposta fu pressoché immediata.

Da Michele
Dentro ad ogni emozione, seguimi e te lo mostrerò

Sorrisi nel buio, poi riposi il cellulare sul comodino e mi addormentai con lui nella mente.

[...]

La mattina dopo uscii di casa per acquistare gli ultimi regali di Natale.
Dalla sera prima alla lista si era aggiunto anche il nome di Michele.
Passai davanti a casa sua e dal salotto uscivano le note di "Piccola stella senza cielo" ed io sorrisi emozionata.
Poi guardai l'ora e feci una smorfia.
Il giorno seguente sarebbe stato Natale ed io dovevo ancora fare un sacco di regali.
Comprai una maglietta a mia sorella, un vaso a mia mamma e per le mie amiche orecchini su orecchini.
Mancava ancora il regalo più importante però: quello per Michele!
Girai tutti i negozi di Arezzo, ma non trovai niente di soddisfacente.
Mi sedetti su di una panchina e guardai l'orario. Erano le 15, avevo mangiato un panino al volo ed ero rimasta fuori praticamente tutta la mattina.
Mi stavo ormai per rassegnare quando ebbi un'idea brillante: la foto!
Comprai la cornice più bella in un negozio del centro e poi corsi a casa.
-Menomale che me la sono fatta stampare- ripetevo tra me e me svuotando tutti i cassetti della mia camera, per riuscire a trovare la fotografia.
Una volta inserita nella cornice l'effetto fu stupendo.
Utilizzai della carta da regalo a tema natalizio che già avevo in casa, vi misi sopra un fiocco rosso ed infine decorai un semplice foglietto di carta bianca, facendolo diventare un bellissimo biglietto, per poi incastrarlo nel fiocco.
-Uhm, potrei fare l'incartatrice di regali- afferma i compiaciuta ammirando il mio piccolo capolavoro.
Erano quasi le 18, per cui decisi di uscire subito per portare il regalo a Michele.
Lo incontrai esattamente a metà strada, davanti al negozio di biciclette.
Anche lui aveva in mano un pacchettino.
-Questo è...- iniziai.
-Volevo portarti...- disse praticamente insieme a me.
Ridemmo e fu lui a mettere ordine nella conversazione.
-Comincia tu-.
Presi fiato.
-Questo è per te, un pensierino per Natale- sospirai allungandogli il pacchetto- adesso tu-.
Prese il regalo, lo guardo sorridendo e poi parlò.
-Anche io ti ho fatto qualcosa-.
Presi il pacchettino di carta verde, il mio colore preferito per altro, che mi porgeva.
-Lo scartiamo insieme?- propose lui in modo da permettermi di sciogliermi.
Annuii imbarazzata.
Appena vidi il regalo che mi aveva fatto, rimasi a bocca aperta.
Un CD con la copertina interamente decorata da lui. Magnifico! Non per niente faceva il grafico pubblicitario come lavoro. Sapeva disegnare benissimo. E chissà quanto tempo ci aveva messo.
Dentro c'era un po' di tutto, ma il titolo che spiccava era senza dubbio "Piccola stella senza cielo", che era ormai diventata la nostra canzone.
-Stella, ma è stupenda!- esclamò lui appena vide la nostra foto nella cornice, rompendo il silenzio.
-Sono contenta che ti piaccia- risposi abbassando la testa, non riuscendo a reggere il suo sguardo così profondo.
-Certo che mi piace- disse lui prendendomi il mento tra pollice e indice per costringermi a guardarlo- e mi piaci anche tu- sussurrò, prima di posarmi un leggero bacio sulle labbra.
-Ogni giorno che passa mi piaci di più- poi mi baciò, come si deve finalmente, proprio come volevo essere baciata- da quando ti conosco, io ti penso sempre piccolina. Ogni momento, ogni minuto delle mie giornate, io penso a te. Non riesco proprio a capire che cosa tu mi abbia fatto-.
Nemmeno io riuscivo a capirlo.
Insomma, io ero solo una semplice ragazza di 16 anni, e lui era un uomo, un bellissimo uomo di 27 anni, con un lavoro stabile, una casa. Insomma, un uomo che avrebbe potuto avere qualsiasi donna avesse voluto e che avrebbe dovuto pensare a trovare la compagna della vita in modo da mettere su famiglia al più presto.
Eppure lui voleva me, voleva proprio me!
Non ci potevo credere.
-Sei bellissima, Stella, ci tengo troppo a te- mi sussurrava tra un bacio e l'altro.
Ci baciammo per un'infinità di tempo, fino a che non giunse per me il momento di salire a casa.
-Buonanotte piccola- disse lui davanti al mio portone, senza mai smettere di darmi baci su baci.
-Buonanotte Michele- risposi con il cuore in tumulto e le farfalle nello stomaco.
Allora erano quelli i sintomi dell'amore di cui tutti parlavano.

Piccola stella senza cieloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora