Capitolo 11*Alexandra

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-Betty muoviti!-esclamo.
-Un secondo!-sbuffa dal bagno. Dobbiamo partire e lei è in ritardo. Le ragazze!
Il mio telefono vibra per un messaggio.
Da Ray
Vi muovete?!
A Ray
Arriviamo subito.
-Betty hai finito?-
-Eccomi!-esce dalla stanza seguita da me. Nel parcheggio troviamo Ray appoggiato alla sua macchina.
-Finalmente! Se dovevate farvi la vostra scopata mattutina bastava svegliarsi prima.-
-Ma io ti ammazzo!-Betty cerca di arrivare al ragazzo ma io la fermo.-Ti castro idiota!-si agita.
-Senti Ray, qui chi comanda siamo noi e non far saltare i nervi a Betty altrimenti ti impedirà di riprodurti per davvero.-salgo in macchina.
-Come se una ragazzina come lei ne fosse capace.-alza gli occhi al cielo.
-Vuoi provare ombra dei miei stivali?!-Betty è nera dalla rabbia.
-Non ci tengo particolarmente, ma grazie per il pensiero.-sale anche lui in macchina e partiamo verso Oklahoma City.
-Che nervoso che mi fa venire quel Ray!-brontola la ragazza.
-Imparerà a stare alle regole, tranquilla.-accelero.
[...]
-Farai così con tutti?-chiede Ray riferendosi a come l'ho convinto a venire con noi.
-Se sarà necessario lo farò.-continuo a mangiare.
-Verrai odiato a morte, sappilo.-
-Non è un gran problema, ci ho fatto l'abitudine.-lo guardo negli occhi.
-Questa storia della squadra credo sia una grande stupidaggine. Chi te lo dice che vogliamo veramente prendere New York?-
-Magari, all'inizio sarà così come dici tu ma poi le cose potrebbero anche cambiare.-dice Betty.
-E sentiamo ragazzina, come possono cambiare?-
-Ti ricordo che non sono una ragazzina e le cose possono cambiare eccome. Potremmo arrivare ad unirci non necessariamente per uno scopo comune, ma per il semplice fatto che teniamo gli uni agli altri.-dice la mora.
-Ma non farmi ridere!-dice il ragazzo fissandola.-French, non dirmi che la pensi come lei!-
-Non penso a niente. Magari ha ragione lei, magari tu. Lo vedremo.-mi alzo da tavola.-Andiamo che si sta facendo tardi.-
Ci dirigiamo al luogo del raduno per vedere il Boss.
Questo ragazzo, oltre ad essere un bravo guidatore è anche uno stratega, o almeno così si sente in giro. Io non ho informazioni sull'ultima affermazione, ma le voci esistono.
-A che pensi French?-la voce di Betty rompe il silenzio della macchina.
-Al Boss di Oklahoma City.-
-Ti stressi troppo secondo me.-
-Voglio New York il prima possibile.- dico parchaggiando e scendendo dalla macchina.
-Stasera non si corre. Si guarda solo.-dice la ragazza a me e a Ray.
-Per una volta dici una cosa che ha un senso. Mi sorprendi Betty.-dice Ray.
-Ne sono felice Ray.-Betty sorride.
Io scoppio a ridere per le loro facce buffe.
-Siete due ragazzini.-dico e loro mi fulminano con lo sguardo.
-Parla quello che ha un anno in più di me!-dice Ray alzando le mani in aria.
-In tanto ce l'ho.-sorrido.
-Ti ha chiuso!-dice Betty ridendo. Il ragazzo alza gli occhi  al cielo per poi andare alla ricerca di informazioni.
-Gareggia tra cinque minuti.-ci riferisce.
-Perfetto. Scopriamo che cosa sa fare.-dico.
Il ragazzo non è male ma troppo egoista e sbruffone...non fa per la squadra.

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