Capitolo 24*Alexandra

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Pov. Betty
Schiaccio sul pedale dell'acceleratore più a fondo possibile, scappando da tutto e tutti.
È fatta. La Betty che tutti hanno visto fino ad ora è andata a farsi benedire. Ora che sanno chi sono veramente mi guarderanno con occhi completamente diversi, forse mi odieranno anche.
Chissà cosa ne pensa French di tutta questa storia. Devo ammettere di essermene innamorata sin da subito ma ora avrà anche lui paura di me.
Forse mio fratello aveva ragione in fin dei conti. Lui mi aveva avvisato che andandomene da Malibu avrei rischiato di spezzarmi, ma io volevo essere libera dalle catene che mi stritolavano.
Ora non sono libera, anzi, sono più in trappola di prima.
Fermo la macchina e scendo.
-Nessuno verrà a cercarmi.-sussurro camminando lentamente verso il muretto e sedendomici sopra.-Nessuno vorrà mai più avere a che fare con una come me.-davanti ai miei occhi scorrono tutti i momenti più bui della mia esistenza.-Sono capace solo di distruggere.-mi mordo il labbro.-Mio fratello aveva ragione: uscire dal mio regno ha fatto male.-il labbro comincia a perdere un po di sangue.-Forse...forse dovrei tornare a casa.-parlo dopo un'ora di silenzio.-Tanto nessuno ha bisogno di me. Sono inutile. Nessuno mi vuole.-scendo dal muretto.-Neppure French.-alcune lacrime scendono sul mio viso e fanno talmente male che sembrano gocce di lava e non di acqua.
Salgo al volante e guido lentamente verso casa. Non mi ha cercato nessuno perciò se tardo ancora un po non sarà di certo un problema. Sono certa che neppure si sono resi conto della mia assenza.
Apro la porta di casa e la chiudo violentemente.
-Betty!-tutti corrono verso di me.
-Oh mio dio, ci hai fatti spaventare!-dice Sissi cercando di abbracciarmi. Con uno scatto rapido li evito tutti, senza emettere un suono.
-Betty cos'è successo?-domanda Travis bloccandomi. Lo guardo negli occhi, intimandolo di lasciarmi andare.-Bet, è per colpa di French che stai così?-a quel punto strattono con forza il braccio, liberandomi dalla sua presa.
Non voglio sentire nulla. Basta, io ho chiuso con qualsiasi cosa.
Che la conquistino loro New York, perché io non ce la faccio e poi anche se ce la facessi, a loro non servirei.
Mi siedo sul letto, a gambe incrociate e fisso un punto davanti a me, giocando con un coltellino.
Nella mia mente si formano solo immagini di sofferenza, morte, distruzione e sangue. Un velo nero cala sui miei occhi ed il mio cervello si spegne lentamente.
Sta capitando ancora, ma questa volta non ci sarà nessuno ad accorgersene.

Pov. French
La macchina di Bet vira all'improvviso ed entra in un incrocio.
-Dove sei andata?!-mi passo una mano tra i capelli, totalmente disperato.
Ho paura che faccia qualche cavolata, ho paura di perdere anche lei. Avrei dovuto dirle che la amo molto prima, perché sì, la amo.
Vederla soffrire in quel modo mentre parlava, veder morire lentamente ma piccola dolce Nana per lasciar sorgere quella ragazza depressa mi ha ucciso. Mi ha logorato l'anima.
Una macchina mi sta alle calcagna, ma non è una di quelle dei ragazzi. Allora chi è che mi segue?
Accelero cercando di seminare il mio inseguitore, ma è tutto assolutamente inutile.
È sicuramente uno degli uomini del Boss di New York, ma cosa vogliono da me ora?
Io devo trovare Betty, devo assicurarmi che non le succeda nulla, che stia bene.
D'un tratto l'auto sparisce in una via e subito dopo me la ritrovo davanti che mi sbarra la strada. Freno di colpo buttando giù un po di insulti.
-Togliti!-urlo.
-No Williams, dobbiamo parlare.-dice il ragazzo nella macchina.
E uno degli uomini del Boss di NY, sicuro. Cosa vorrà? Avrà scoperto che amo Betty?
E se l'avessero trovata prima di me? Oh no, maledizione!
-Lasciami andare, ho altro da fare! E poi non so neppure chi cavolo sei perciò sparisci dalla vista!-mi preparo ad accelerare.
-Fermo! Devo parlarti.-
-Chi sei?!-lo schiaccio contro la sua macchina.
-Tu lasciami andare e io ti spiego.-dice tranquillo.
-D'accordo, ora parla.-lascio andare.
[...]
Quel figlio di puttana non ha detto nulla di che, mi ha fatto solo perdere tempo, tempo in cui avrei potuto trovare Nana.
Ormai l'ho cercata ovunque, ma non c'è traccia di lei. È come se la terra l'avesse rissuchiata.
Il sole è oramai tramontato ed è il caso di tornare a casa e vedere se magari Betty è lì.
-Avete visto Bet?-chiedo ai ragazzi.
-Cos'è successo French?!-domanda Dj avvicinandosi.
-Non lo so se non me lo dite!-
-Ah, non lo sai?!-Holly si avvicina minacciosamente a me.-Succede che Betty non parla, non ha un'espressione facciale e non è uscita dalla vostra camera da quando è tornata! Allora?!-mi sta urlando contro.
-Io non le ho parlato.-cerco di raggiungere le scale ma vengo bloccato.
-Lasciala in pace.-è Ray a parlare.-La distruggerai ancora di più.-
-Io non voglio distruggerla...-mormoro.-Ma io devo parlarle, devo sapere come sta.-mi libero dalla presa del ragazzo e salgo al piano di sopra.-Nana.-trovo la mora a giocare con un coltellino.-Betty.-mi siedo accanto a lei sul letto.-Dov'eri sparita? Ti ho cercata ovunque.-cerco di toglierle l'arma dalle mani ma me lo impedisce.-Bet guardami.-la supplico.-Dii qualcosa...-la obbligo a guardarmi in faccia.
I suoi occhi sono totalmente spenti, il suo viso manca di espressione, di vita.
-Betty ti prego parla!-metto le mani sulle sue spalle ma lei le allontana, alzandosi e scuotendo la testa.-Cosa vuol dire che non parli?-esce dalla stanza senta degnarmi di alcuna attenzione.-Betty!-la seguo in cucina dove si prepara un panino.-Betty...-guardo quel fantasma che prima era l'incarnazione della felicità. Schiudo le labbra e cerco di produrre qualche suono.
"Ti amo Betty." Vorrei dirle ma dalle mie labbra non esce un suono.
[Una settimana dopo.]
-Mi sono rotto maledizione!-urlo sopra gli altri.
È una settimana che non facciamo altro che litigare e Betty non fa altro che tacere. Non parla più e io sono stato obbligato a dormire sul pavimento. La controllo sempre per assicurarmi che non faccia cavolate, ma nulla. Non cerca di mettere fine alla sua esistenza, semplicemente non parla. Fa solo dei gesti ogni tanto e sembra estraniarsi dal mondo.
Ad esempio ora. È lì su una sedia a fissare tutto con sguardo vuoto.
-Non conquisteremo mai New York!-dice Travis.
-Ho fatto una gran bella cazzata a venire con voi!-dice Sissi.
-Dovevo restarmene nella mia officina meccanica!-afferma Dj.
Le nostre urla vengono sovrastate da un rumore fastidiosissimo. Ci giriamo tutti verso la direzione da cui proviene il suono e notiamo che è Betty che batte con un cucchiaio di legno su una pentola metallica. La posa sul bancone della cucina e si avvicina a noi. Ci fa stringere la mano tenendoci in cerchio.
Ci guardiamo tutti in faccia e capiamo che stavamo per distruggere la famiglia, e per cosa? Non lo sappiamo neanche noi.

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