Capitolo 12 * Francesca

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Le neve che cade scontrandosi con il mio corpo.
Le mani che vanno a contatto con il muro sottoforma di pugni.
Le nocche sbucciate piene di sangue.
I miei occhi pieni di rabbia.
Il fiato corto.
Chiudo gli occhi lasciando qualche lacrima uscire.

Mi giro e mi appoggio al muro sbattendo la testa indietro e chiudendo gli occhi, mi metto le mani piene di sangue davanti agli occhi facendomi entrare in un mondo completamente nero.
Le lacrime continuano ad uscire.
Mi siedo sul marciapiede freddo trattenendo un urlo di rabbia.

"Lo hai voluto tu....

Tira fuori la pistola carica e spara"

Fisso la mano che penzola girandola su e giù, appoggiata al ginocchio destro rialzato.

I rumori di Detroit si fondono con i miei pensieri.
Pensieri malati.
Pensieri malati che porto dietro da troppo tempo.
Un tempo passato nel dolore.
Stringo la mano in un pugno facendo riaprire, quel poco, le nocche sbucciate.
Una mano si posa sulla mia spalla e la persona si siede sul marciapiede insieme a me passandomi un accendino e un pacco di sigarette, li prendo e ne fumo una.

- Allora quante persone cercherai di convincere?- Mi chiede riprendendosi il pacchetto e l'accendino.

-Tutte quelle che riesco- Dico aspirando.

-Ahm.- Rimaniamo zitti e guardiamo le auto fare avanti e indietro per le strade con la neve che cade piano piano formando strati di neve.

-Betty dorme?- Chiedo

-Penso di si- Schiaccio la sigaretta sull'asfalto e la lancio in una pozzanghera.
Noi uomini siamo una specie strana.
Diciamo di non giudicare nessuno all'apparenza ma noi stessi siamo i primi a farlo. Odiamo chi ci ama o amiamo chi ci odia o odiamo. Siamo un caos della natura.

[...]

-Quindiii. ..-

-Che c'è Mora?- Mi asciugo il petto ed esco dalla stanza con un asciugamano in vita e la vedo impegnata a cercare qualcosa nei cassetti e Ray che se la dorme.

-...che si fa adesso?- Mi avvicino al letto e prendo il borsone ai piedi di esso.

-Si va avanti a cercare- Appena finisco la frase la ragazza tira un urlo e mi lancia non so cosa addosso, cazzo s'è fumata?

-Ma santissimo patrono non puoi vestirti prima...anzi tu e l'altro- È tutta paonazza.

-L'altro è qui ed ha un nome- Ray alza una mano sempre con gli occhi chiusi.

-Ma che ti sei fumata?- Rientro in bagno con il pomodoro che mi segue urlando e gesticolando

-Io non fumo!- Sbotta fuori.

-Per me si- Questo è Ray -È anche roba che ti fa strano effetto-

Io rido -Anche per me-

-Sapete una cosa...-

-Cosa?- Ray ci raggiunge e si appoggia  allo stipite della porta.

Si, io dovrei vestirmi?!

-Siete due deficiente!- incrocia le braccia e mette il muso.

-Nessuno ti ha detto di venire- Prendo la Mora e la porto fuori dal bagno- Adesso mi dovrei vestire- Chiudo la porta alle mie spalle e mi vesto, finalmente.
Sto per mettermi la maglietta ma la mia attenzione va allo specchio che riflette il mio petto e quella cicatrice. Stringo i pugni tirandone uno a al lavandino che per poco non lo rompe.

[...]

-Ma mi spieghi cos'hai?- La Mora mi tempesta di domande su domande....tra poco potrei strozzarla,  seriamente.

-Niente.- Accelero con il passo ma riesco a sentire la risposta di Ray.

-Non ha avuto la dose mattutina di piacere- Ecco, questa.

-Disgraziato!!!- La Mora urla e lo rincorre per tutto il centro. Mentre io li guardo e me la rido.

-Rincoglioniti muovetevi! Che ho fame!- Urlo per fammi sentire.
Dopo aver mangiato andiamo in una officina, consigliataci da un tipo strano, a Detroit, dove si dice che possiamo trovare un "Mago delle auto"....mah.

-Buongiorno che posso fare?- un tizio con una panza enorme, mani grandi e faccia piena d'olio ci raggiunge.

-Vorremo parlare con un certo Dj (?)- Un ragazzo sbuca da sotto un'auto e viene in nostra direzione passandosi lo straccio pulito sulla faccia sporca.

-Che volete?-

-Sei tu Dj?-

-Si son io....Allora?-
Ma perché li trovo tutti io?!
C'è qualcosa con cui uccidermi?
Mi guardo attorno è avrei una gran bella scelta...

-Stasera fatevi trovare qui- Da un foglio di carta alla Mora- Poi ne riparliamo- È sparisce. Missá che mi sono perso qualche pezzo di discorso.

-Allora Mora nanna pomodoro?!-
La ragazza sbuffa alzando gli occhi al cielo si ferma si gira e mi butta il foglietto e riprende a camminare verso l'auto urlando "Fanculo stronzo!" Io rido e Ray la guarda ridendo anche se non ha capito niente.

-Ti spiego poi- Annuisce e ritorniamo all'auto.

The Light Of The MotorsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora