Capitolo 26* Francesca

238 21 0
                                    

Pov Betty

L'unica soluzione ai problemi è : prendere qualunque tipo di oggetto e lanciarlo da qualche parte, basta che tu senta il rumore dei pezzi chi si staccano e sei a posto.

-AHHHHH!!- È un altro vetro che finisce in  mille pezzi.
Quelle lastre di vetro, che continuo a rompere lanciando oggetti all'impazzata, sono io.
Si, sono io.
Invece gli oggetti sono quei sentimenti stupidi che mi colpiscono da quando ho conosciuto lui. Da quando lui ha incominciato ad essere ovunque, da quando ha incominciato ad essere un essenza di cui non posso farne a meno, da quando lui e i suoi problemi mi hanno incominciato a contagiarmi.
Lui è una fottuta malattia di cui nessun medicinale riuscirà a togliermelo, a curarmi.

Lancio l'ultimo oggetto urlando l'ultima grida di disperazione, di aiuto.
Lancio l'ultimo pezzo di me.
Lancio via il mio passato vissuto.
Lancio via i ricordi stupidi.

Dopo il dolce suono dell'impatto rimango ad osservare le schegge riempire la stanza.
Il suono della mia risata riempe le mura della stanza.
Rido ricordando episodi stupidi della mia vita.
Rido perché da adesso in poi tutto cambierà.

[...]

-Spero tu stia scherzando !?-  Gli urlo contro.

-No.- Continua a leggere i vari fogli contenenti nomi indirizzi e numeri, moolto alti.

-Considerami cazzo! Tu sei scemo, con lui hai fatto un patto, un accordo chiamalo come vuoi, ma non puoi!- Gesticolo con le mani cercando di attirrare la sua attenzione su di me.

- Io non ho fatto nessun patto ne accordo.- Alza lo sguardo verso di me.

-Se, ne sei sicuro?! Perché a me quello là sembrava un proprio un patto.- Mi fermo davanti a lui, dall'altra parte della scrivania, dopo che girovagavo come una pazza a destra e a sinistra.

-Sarà anche un patto...- Dove vuole andare a finire...?- ...ma non è stato firmato nulla, quindi quel patto è uno stupido e vecchio accordo che posso mandare a puttane come e quando voglio.- Ritorna a guardare i fogli. -Poi, che differenza ti fa?-.

Esatto. Che differenza mi fa!?
Nessuna in teoria...

-Nessuna, era solo per farti capire l'errore che stai per commettere se annulli l'accordo.- Alzo le spalle ed esco dalla stanza.

[...]

Il tempo continua a scorrere. Il tempo non si ferma per te, il tempo non torna indietro, il tempo riesce a uccidere.

Il tempo continua a scorrere tant'è che mi ritrovo ad un mese e passa dalla decisione di abbandonarli.
Sospiro e continuo a riparare i motori delle auto all'interno dell'officina di mio fratello.

Poso gli attrezzi sul tavolo posando anche al tempo stesso tutte le mie forze, cercando disperatamente qualcosa a cui aggrapparmi per sostenermi, per riuscire a rimanere a gala in tutti i casini che mi opprimono in una bolla.
Non riesco più a pensare alle corse, al lavoro a niente in sostanza loro occupano ogni fottuto millimetro pensiero, il senso di colpa mi schiaccia.

Mi chiedo sempre cosa succederà adesso...
Solo ora mi rendo conto che sono solamente una codarda.
Stringo la presa sul tavolo da lavoro, chiudo gli occhi sperando che il tutto passi che tutto scompaia lasciandomi respirare, trattengo i singhiozzi mordendomi il labbro. Ma nulla riesce a impedire che le lacrime incomincino a solcare le mie guance.
Mi sto rendendo ridicola persino a me stessa. Apro gli occhi al suono di passi pesanti riempire il silenzio dell'officina. Faccio due respiri profondi e cerco di riprendermi.

-Dobbiamo parlare...- Prendo un ultimo respiro profondo e con voce bassa e incrinata gli rispondo con un flebile 'ok'

[...]
Pov French

-French, French.- Sbraita una voce che prima o poi strozzerò.

-Momo, Momo...hai finito?- Le domando.

-Sei tu che mi chiami e se poi non rispondi non è colpa mia.-Alza le spalle posando un borsone sul tavolo. Guardo lei che si butta sul divano, letteralmente, poi il borsone che ha.

-Ce gli hai?- Chiedo alla mia fidata amica.

-Scherzi, spero. Non ti fidi più di me...così mi offendi amichetto caro.- Mi guarda fingendosi offesa e colpita. Sghignazzo scuottendo la testa.

-Shh. - La zittisco.

[...]

-Ok, allora io mi metto all'opera riguardo il tipo tu e gli altri andate- Mi liquida così buttandomi fuori dalla stanza- Ah e French...per favore- Io suoi occhi rispecchiano vecchi ricordi che mi fanno ribollire il sangue nelle vene.

-Tranquilla.- Cerco di rassicurarla ma so che non ci sono riuscito.
Mi giro di spalle e vado alla mia auto pronto a partire per il ritrovo di stasera l'ultimo prima di un lungo viaggio verso l'ultima tappa.

Una tappa lontana ma al tempo stesso così vicina.
Così vicina alla sua caduta e del suo imperatore...

...
Scusatemi è tutta colpa mia se ritardiamo con gli aggiornamenti...scusatemi.

Poi ... niente, vedete voi.

Bye our family.

The Light Of The MotorsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora