Capitolo 1 (Parte 1)

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CLARKE

<< Ci stiamo muovendo >> vide l'agente Blake portarsi il polso alle labbra. Perché pensavano che fosse una cosa normale? Nessuno si porta il polso alle labbra.

Sospirò mentre saliva in macchina << Principessa >> guardò il padre con occhi indignati << Cosa della parola, niente guardie del corpo non hai capito? >> brontolò dandoli comunque un bacio sulla guancia << Non posso farti andare in giro da sola >> << Hai idea della figura misera che ho fatto con le mie amiche?Anche i loro genitori sono persone importanti, ma... >> << Non sono figlie del Sindaco >> Clarke lanciò lo zaino sul sedile di fronte a lei << Davvero? E allora non potevi decidere di fare il meccanico? >> sbuffò incrociando le braccia al petto mentre il padre rideva. 

Alzò gli occhi al cielo distogliendo lo sguardo e osservando le persone fuori dal finestrino e fu lì ferma ad un semaforo, che notò una ragazza dai capelli castani colpire un ragazzo in pieno volto con un pugno. Scivolò contro i sedili ridendo, ricevendo un occhiata dal padre << Che cosa mi sono perso? >> lei gesticolò con la mano << Come minimo rovineresti tutto >> appoggiò la testa sul sedile e fissava il tetto nero della berlina del padre. 

Chissà perché l'aveva picchiato, probabilmente era uno stronzo. Doveva ammettere che aveva dei capelli bellissimi, così lunghi e ricci, niente a che vedere con quelli suoi << Felice del ritorno a scuola? >> chi poteva essere felice di tornare a scuola? Grazie al cielo era l'ultimo anno << Certo papà come ogni brava studentessa >> rispose sarcastica fingendo un sorriso << Monty ti vuoi dare una mossa?! >> esclamò alla guardia e anche autista del padre, che le stava decisamente più simpatico di Blake, ma era una frana alla guida, così alla fine ci misero ben trenta minuti prima di arrivare allo studio, con addirittura dieci minuti di ritardo << Io scappo >> fece prendendo lo zaino e i pennelli, salutando il padre e facendo di corsa la rampa di scale dell'Art Academy.

Uno dei pochi vizi che sua madre e suo padre le concedevano. Era fin troppo eccitata di iniziare il nuovo corso, così alla fine raggiunse la classe con il fiatone << Bene, giusto in tempo, farà da modella alla Signorina Griffin >> con i capelli in disordine e la spalliera della cartella cadente vide l'insegnante di disegno indicarla e accanto a lei c'era la stessa ragazza che aveva visto per strada.

Come aveva fatto ad arrivare in tempo?

La vide sorridere e portarsi una ciocca dietro i capelli << S-scusate il ritardo >> fece rendendosi conto solo allora della figura misera che stava facendo e dirigendosi al proprio posto, seguita dall'altra << Clarke >> si presentò sedendosi sulla sedia e raccogliendosi i capelli in un elastico << Lexa >> aveva un nome strano, forse era europeo. I suoi occhi la analizzarono come faceva con ogni nuovo o vecchio modello mentre l'insegnante spiegava il compito di quel giorno.

Oltre ai bei capelli aveva anche degli occhi stupendi, di un verde marino quasi accecanti, la pelle era rosea così come le belle labbra carnose << V-va tutto bene? >> si diede della stupida, la stava mettendo a disagio e un buon pittore non mette mai a disagio il suo modello << No, cioé sì... >> si morse un labbro odiando la sua parte imbranata << Voglio dire che va tutto bene, ti stavo solo guardando >> aggiunse e la vide socchiudere un attimo la bocca, dopodiché i suoi occhi scesero sulle sue mani e notò chiaramente il rossore sulle nocche del pugno di qualche minuto prima << E' la prima volta che ti vedo da queste parti >> fece cominciando ad abbozzare le linee per il viso << Sarebbe strano il contrario, non sono una persona che frequenta questo tipo di ambiente >> alzò gli occhi al cielo e la luce della stanza per un attimo colpì i suoi occhi rendendoli quasi trasparenti. Clarke si odiò per non poter catturare un immagine del genere << Invece da quel che sembra, tu è da una vita che vieni qui >> << Non da così tanto >> i suoi occhi vennero attirati da qualcosa all'esterno per poi tornare a fissarla, probabilmente si stava annoiando.

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