CLARKEStava leggendo quando la vide entrare priva di sensi in braccio ad un uomo con un passamontagna << Si sveglierà a momenti >> la informò depositandola sul divano insieme a quella che sembrava la sua borsa.
Non notò l'uomo uscire perché il suo sguardo si spostò immediatamente sul volto che tanto amava e si rattristò nel vederlo pallido e stanco.
Le scostò una ciocca dai capelli e nel farlo trovò la fronte un poco umida.
Aveva la febbre?
Tastò meglio il viso trovando conferma ai suoi dubbi << Lexa... >> dalle sue labbra uscì un suono a malapena percettibile e si senti stringere il cuore in gola nel vederla in quello stato.
Sospirò alzandosi dal pavimento e dirigendosi in camera, ma tornò sui propri passi quando la sentì gridare.
Era seduta sul lungo divano e i capelli le ricadevano sul viso, così Clarke preoccupata cercò il suo sguardo andandole di fronte, mettendosi in ginocchio di fianco a lei << Lexa tranquilla è stato solo un incubo >> le fece stringendo la sua mano tra la sua.
Il suo volto era rigato dalle lacrime e gli occhi erano in preda al panico << Clarke... >> aveva sempre amato il modo in cui pronunciava il suo nome, ma in quel momento vi era solo terrore << Sono qui Lexa, sono qui >> la mora sembrò notarla solo allora e con piena sorpresa l'abbracciò, stringendola forte a sé << Clarke >> continuò a ripetere il suo nome un paio di volte per poi scostarsi per baciarla, rivelando con quel gesto che le era mancata, ma vi era anche qualcos'altro: Paura.
<< Lexa va tutto bene? >> le sussurrò prendendole il volto tra le mani e l'altra annuì freneticamente, come per chi in realtà non vi crede << E' stato solo un incubo >> << Lo so... >> Clarke le sorrise timidamente << Lo so che lo sai, ma fa bene sentirselo dire >> Lexa la imitò mentre la bionda le asciugava le lacrime con il palmo della mano << Ti va di raccontarmelo? >> << Non me lo ricordo... >> sussurrò e sembrava sincera << Ricordo solo la sensazione di averti persa...di nuovo... >> aggiunse abbassando lo sguardo dispiaciuta << Non mi perderai mai più >> Lexa annuì e Clarke la costrinse ad alzare il viso, prendendole il mento tra le dita << Te lo prometto >> aggiunse depositandole un bacio casto sulle labbra, ma Lexa si insinuò con la lingua ancora una volta.
C'era qualcosa che non andava riusciva a sentirlo, ma non glielo avrebbe chiesto, non mentre tremava sotto la sua pelle << Devi sdraiarti >> l'ammonì con il viso tutto arrossato, alzandosi in piedi e strusciando le mani sui pantaloni per allontanare il desiderio << Sto bene >> ribatté Lexa alzandosi e avvicinandosi nuovamente << Lexa..non dovresti... >> la interruppe baciandola di nuovo con la lingua e con i denti, facendola indietreggiare fino alla parete, dove le sciolse i capelli e le aprì la camicetta, amandola come da giorni anche Clarke sognava di fare.Erano sdraiate sul grande tappetto, coperte dal piccolo plaid che una volta era stato sul divano e Lexa stava giocando con una ciocca dei suoi capelli << Va tutto bene? >> si ritrovò a chiederle mentre disegnava delle righe invisibili sul braccio nudo della mora << Sì... >> le stava mentendo riusciva a capirlo e sapeva che se lo stava facendo era perché la voleva proteggere, ma stava soffrendo per quello e non voleva << Ti prego parla con me >> sembrava quasi una supplica, ma a risposta Lexa si inarcò trascinando la borsa vicino a lei, da cui prese una piccola scatolina rossa << Ti ho portato un regalo >> le fece porgendogliela << Lexa... >> non voleva un regalo, voleva che gli parlasse << Aprilo >> Clarke sospirò decidendo di assecondarla per il momento e aprì la scatolina rossa.
Al suo interno vi erano due collane, una con un pennello e l'altra con un infinito << Lo so che è una cosa stupida, ma le ho viste in una vetrina e non ho resistito >> la bionda sorrise << E' una cosa molto sciocca e da teenager >> Lexa rimase sorpresa da quella frase e la colpì affettuosamente ad una spalla << In questo caso avresti dovuto rispondere: "No, Lexa è davvero una cosa carina" >> Clarke rise del modo finto in cui imitò la sua voce << Probabilmente lo è >> fece prendendo poi la collana con il pennello << Girati >> le ordinò << Ma quella è per te, tu disegni >> Clarke scosse la testa << Visto che hai intenzione di fare la teenager, facciamo le teenager fino all'ultimo. Io terrò il tuo infinito e tu terrai il mio pennello >> finse la voce da ragazzina innamorata << Va bene, ho capito, mai più regali di questo tipo >> Clarke rise mentre le allacciava la collana al collo e una volta finito le posò un bacio sulla spalla << Adesso sta a te >> la bionda si finse dispiaciuta, come se dovesse andare in contro ad una tortura imminente e si voltò.
Le dita di Lexa che le sfioravano il collo, la fecero rabbrividire come ogni volta che la toccava << Ecco fatto >> la mora cercò le sue labbra e Clarke la lasciò fare << Adesso siamo due ragazzine innamorate >> commentò la bionda e Lexa alzò gli occhi al cielo ridendo << Forse... >> fece ravvivandosi i capelli e Clarke si ritrovò ad ammirare quel gesto in modo quasi imbarazzante, ma Lexa ormai vi era abituata e non glielo fece notare, come non glielo faceva notare mai << Hai fame? >> le chiese sbattendo le palpebre un paio di volte e sentendo la gola secca << Non lo so, non un granché... >> Lexa tornò a sdraiarsi e quando Clarke la imitò, la mora si accoccolò più vicino a lei, fino a sfiorarle con i capelli il viso << Ti amo >> le sussurrò e la bionda sentì il vibrare delle sue labbra contro il suo petto << Ti amo anch'io >> le rispose accarezzandole i capelli e dopo poco senza alcun preavviso, Lexa si addormentò e Clarke non osò muoversi per tutto il tempo, con il terrore di svegliarla.
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Incontro Mancato
FanficQuanto possono essere diverse due persone dopo dieci anni? Quanto il passato può influenzare una persona?