Capitolo 12

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LEXA


Si svegliò nella propria camera con un mal di testa che le fece venire una forte nausea e per questo rigettò il niente sul pavimento in legno << Lexa... >> la chiamò preoccupata Anya che era apparsa sull'uscio << Sto bene tranquilla >> fece tornando a sdraiarsi mentre l'amica le apriva la camicia, per aiutarla a respirare << Hai fatto un casino >> le disse facendola sedere << Di che cosa stai parlando? >> sospirò coprendosi gli occhi con il braccio << L'hanno rapita Anya >> << E non era questo l'obbiettivo? >> si alzò con fatica appoggiandosi allo schienale << No, la droga che mi hai detto non era sufficiente, l'obbiettivo era rapirla priva di sensi, non conscia, poteva morirne...dio dovevi vedere il suo volto...era spaventata a morte >> mise i piedi fuori dal letto dirigendosi al bagno << Dove pensi di andare? >> << A farmi una doccia, devo fare un meeting con il reparto di ricerca informatica >> gettò gli abiti a terra mentre Anya si avvicinava alla porta << Devi aspettare domani, al giornale ancora parlano della morte di Costia >> si massaggiò la radice del naso.
Che diavolo le avevano dato?
Rilasciò un sospiro di sollievo nel sentire l'acqua bagnarle il corpo e la schiena << Non ho tempo da perdere, devo ottenere più informazioni possibili su di lui >> << Chi? >> si diede della sciocca, del resto Anya non sapeva niente << Carl Emerson >> passarono alcuni secondi di silenzio << E' stato lui a rapirla? >> non aveva bisogno di risposta quella domanda << E' comunque troppo tardi per chiamare il capo reparto. Sono le undici di sera >> aveva ragione come al solito, ma dover stare con le mani in mano la innervosiva << Vado a prepararti qualcosa, immagino che non avrai mangiato niente tutto il giorno >> annuì anche se Anya non poteva vederla.
Dover lasciare sola Clarke dopo ciò che le aveva rivelato era stato devastante.
Ciò che le aveva detto era stato distruttivo...
Alzò il viso verso il getto dell'acqua, costringendosi a non piangere.
Non poteva piangere, perché se fosse crollata chi avrebbe aiutato Clarke?
Finita la doccia si avvolse nell'asciugamano bianco, lasciando che i capelli bagnati le ricadessero sulla schiena, tornando poi in camera per recuperare il telefono << Pronto? >> dalla parte dell'interlocutore sentiva provenire una forte musica << Alie so che è tardi, ma ho bisogno che tu faccia delle ricerche per me >> << Certamente,aspetti solo un attimo >> la sentì muoversi e la musica diminuire << Mi dica >> aggiunse << Devi farmi una ricerca completa su un certo Carl Emerson e sui suoi precedenti >> << Quanto posso spingermi? >> Lexa si sedette sul letto buttando giù due aspirine << Hai carta bianca Alie, ma ogni informazione devi passarmela direttamente su carta, niente email o contatto, sono stata chiara? >> << Immagino che una volta conclusa dovrò anche cancellare ogni traccia >> era per questo che Alie era a capo del reparto ricerca ed informazione << Immagini bene. Alie hai tempo ventiquattr'ore >> informò e conosceva molto bene le sue doti << D'accordo >> chiuse il contatto.
Oltre ad essere una delle risorse più ottimali della Natblida, Alie era ottima anche per la discrezione e sapeva che quelle informazione sarebbero arrivate solo a lei << Lexa è pronto se vuoi mangiare >> Anya le si affiancò sedendosi anche lei sul letto << Riuscirai a proteggerla vedrai >> cercò di rassicurarla probabilmente vedendo il suo sguardo << Anya so che cosa le ha fatto e...non posso pensare che cosa succederebbe se finisse di nuovo nelle sue mani >> << E non farlo >> rise tristemente posando il cellulare sul comodino << E' impossibile non farlo, anche perché non è servito a niente ucciderla >> rivelò alzandosi e dirigendosi all'armadio << Perché? >> Anya non la seguì con lo sguardo, dandole l'intimità per cambiarsi << Perché l'ha marchiata e io non me ne ero accorta >> << Ma il DNA del cadavere coinciderà >> indossò l'intimo e una maglietta extralarge bianca << Ma non ha il marchio e lui lo saprà >> << Per adesso è al sicuro vero? >> le chiese e Lexa si ritrovò ad annuire stendendosi sul letto << Sì, almeno per adesso... >> << Andrai al funerale? >> Anya la imitò << Quando si terrà? >> l'amica sospirò giocando con una ciocca dei suoi capelli << Tra due giorni >> << Ci saranno anche i suoi genitori...dio Anya... >> si innalzò a sedersi di nuovo << Le guardie del corpo? >> << Lincoln le ha sistemate da qualche parte, ma stanno bene >> annuì con la testa un paio di volte alzandosi infine in piedi << Credo che debba davvero mangiare qualcosa adesso >> Anya si alzò scompigliandole i capelli << Già e stai tranquilla >> con lei non aveva bisogno di parlare e per questo ringraziò ancora una volta di essere entrata nel suo giardino per recuperare la palla.

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