Capitolo 7

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RAVEN

Lei e la signorina Braun non erano grandi amiche, erano socie sì, ma il loro rapporto non si era mai elevato ad altro.
Di certo non era colpa sua, lei ci aveva provato a superare quelle barriere che la circondavano, ma ogni volta che le sembrava di aver fatto un passo in avanti in realtà ne aveva fatti trenta indietro e proprio per quello rimase molto sorpresa di trovare uno schizzo di Lexa sulla sua scrivania.
Posò i fascicoli che le aveva richiesto e prese quel foglio tra le mani.
Che le piacesse disegnare?
<< Che cosa stai facendo? >> si voltò di scatto, imbarazzata per essere stata colta sul fatto << H-ho lasciato i dossier che mi hai richiesto >> era impossibile non notare il foglio che teneva tra le mani << Posalo >> ordinò e Raven si morse un labbro.
Non stava esagerando?
Alla fine sapeva che stava frequentando Lexa << Hai bisogno di altro? >> la vide sedersi sulla sua poltrona nera e nascondere il disegno in un cassetto.
Era in imbarazzo?
<< Sì, è tutto >> si voltò dirigendosi alla porta, ma tornò sui propri passi << Non fateglielo vedere >> l'avvertì e la bionda si accigliò << Il disegno, non mostratelo a Lexa >> << E perché mai? >> Raven si strinse nelle spalle << Perché porterebbe a galla solo brutti ricordi e se davvero tenete a lei, non mostrateglielo >> vide una strana ombra passare sui suoi occhi << La conosci così bene? >> le chiese incrociando le mani sul tavolo << Era la fidanzata di una mia cara amica e una mia amica, ma non so molto di lei, a parte che è evidente che provi ancora qualcosa per Clarke...o mio dio questo forse era meglio se non lo dicevo >> si maledisse per esserselo fatto sfuggire, ma si sorprese ancora di più per la reazione di Costia che sorrise appena << Lo so, sembra che io debba competere con lei >> commentò sarcastica.
Che Lexa gliene avesse parlato?
<< E' tutto? >> Raven vi pensò allungo prima di annuire e uscire dalla stanza, lanciando appena un ultimo sguardo alla donna che sembrò rattristarsi.
Aveva davvero fatto un casino e forse era il caso di avvertire Lexa?

LEXA


Stava assistendo ad una delle riunioni più importanti della Natblida, ma non riusciva a togliersi dalla testa le cicatrici di Costia.
Chi mai poteva fare una cosa del genere?
Il suo sguardo era stato così triste e malinconico.
Adesso cominciava a capire il perché delle guardie del corpo.
Quindi questo individuo continuava a perseguitarla?
Che cosa poteva mai volere da lei?
Incrociò le mani sul tavolo inumidendosi le labbra, desiderando essere con lei adesso invece che con quel gruppo di soci.
Avrebbe voluto parlarle, avere delle risposte, ma Costia non poteva fornirgliele, ma sopratutto voleva capire perché le ricordasse Clarke, in ogni movimento, in ogni frase, in ogni gesto le sembrava di vederla.
<< Che cosa ne pensate Signorina Natblida? >> non stava seguendo molto l'incontro, ma Anya le aveva insegnato a rispondere in casi come quelli << Credo che il Signor Hamilton debba finire di esporre la sua idea prima >> la giovane donna che da anni aspirava a salire al suo posto come amministratrice si morse un labbro tornando poi a seguire la riunione.
Erano arpie, non poteva distrarsi un attimo che erano pronte ad attaccarla.
Non ti lascerò più, te lo prometto.
Quanto potevano essere vere quelle parole?
Se davvero qualcuno minacciava la sua vita, come poteva mantenere quella promessa?
Represse un brivido nel ricordarsi il dolore che aveva provato per l'abbandono di Clarke.
Non l'avrebbe sopportato di nuovo, a malapena era riuscita a superarla la prima volta, ma una seconda?
Si passò una mano trai capelli rilassandosi sulla poltrona.
Avrebbe dovuto sopportare ancora un'ora prima di rivederla di nuovo: Costia l'aveva invitata a cena, senza però specificarle dove.
Si era messa d'accordo con il suo autista a sua insaputa, l'aveva definita una sorpresa.
Sorrise per quel suo modo di fare e ciò non passò inosservato agli azionisti << Qualcosa la diverte? >> stavolta aveva anche seguito ciò che si dicevano quindi quella domanda non la prese di sorpresa << Non pensate che l'idea del Signor Hamilton abbia del comico? >> gli uomini compreso quello chiamato in causa si accigliarono << Come può pretendere di aumentare il profitto se diminuisce la manodopera? >> stava per rispondere, ma Lexa si fece avanti con il busto facendoli cenno di stare zitto << Quello che mi sta offrendo è semplicemente la diminuzione dei costi, non l'aumento dei ricavi. Se oggi si fosse presentato con un esempio di manodopera a basso costo, ma che mantenga alto la nostra produzione, avrei acconsentito, ma quest'idea di licenziare non ha alcun valore per me >> concluse facendo cenno al prossimo di esporre la propria idea.
Non le importava che il Signor Hamilton potesse prenderla sul personale, perché tanto l'avrebbero sempre presa sul personale.

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