LEXA
Venne svegliata dal bussare incessante alla porta.
Si può sapere chi diavolo era a quell'ora della notte?
Con stanchezza e con ancora il sonno ad appesantirle gli occhi si diresse ad aprire e si svegliò completamente per la sorpresa di vedere una Costia completamente fradicia sull'uscio << M-mi dispiace... >> le sussurrò afferrandole il volto e baciandola, facendola indietreggiare all'interno.
Le sue labbra erano fredde e le sue mani erano calde, quasi bollenti << Perdonami >> ripeté tra un respiro e l'altro.
Indossava il pigiama?
Costia crollò inginocchio ai suoi piedi e Lexa si chinò di fronte a lei preoccupata << Giusto in tempo >> disse ridendo stringendo nuovamente le sue mani tra le sue.
Dov'erano le sue guardie?
<< Costia che cosa succede? >> le chiese sentendo il suo e il proprio respiro accelerare << Niente...non succede niente... >> rispose baciandola ancora, con sempre più passione e Lexa si ritrovò a ricambiarla, desiderando quel bacio più di quanto avesse voluto.
In quel momento non le importava del perché fosse senza guardie o del perché fosse piombata a casa sua a quell'ora della notte, perché in quel momento era il suo sapore tra le labbra a riempirle i pensieri.
Quando tornarono a guardarsi trovò il suo sorriso a ricambiarla << Non avrei dovuto allontanarti...non avrei dovuto >> aveva la mano sul suo petto e riusciva chiaramente a sentire il battito irregolare del suo cuore << C-costia stai bene?> l'altra rise ancora annuendo freneticamente << S-sì >> la baciò ancora e ancora fino a che Lexa non la scostò costringendo se stessa e lei a quella tortura << Non stai bene >> sentiva il suo fiato farsi sempre più corto << N-non mi importa... >> ribatté l'altra sorreggendosi alla parete nel tentativo di alzarsi, ma ricadendo malamente sul pavimento << Stai ferma e dimmi cosa succede >> la vide battere le ciglia un paio di volte << Capita a volte... >> prese un lungo respiro sempre ridendo << Ma non mi importa, non imp... >> Costia le ricadette sul petto e il respiro lentamente cominciò a farsi sempre meno presente.
Che cosa stava succedendo?
<< N-non chiamare l'ambul..anza >> Lexa si accigliò a quella richiesta e le sue mani cominciarono a tremare per paura quando vide i suoi occhi chiudersi.
Che cosa doveva fare?
La sollevò portandola in camera da letto, prima di tornare indietro per chiudere la porta e prendendo poi il telefono dalla cucina mentre faceva ritorno alla stanza da letto digitando il numero d'emergenza.
Costia aveva il volto pallido e delle profonde occhiaie le delineavano gli occhi << Nove uno uno, qual'è l'emergenza? >> le aveva chiesto di non chiamare l'ambulanza, probabilmente non sapevano che era lì << Nove uno uno, con chi sto parlando? >> vide il suo petto alzarsi e abbassarsi e il respiro cominciare a regolarsi lentamente << Può parlare? >> spense il contatto con la centralista avvicinandosi alla bionda.
Era venuta lì per nascondersi?
L'aveva ignorata solo qualche settimana fa e adesso...
Sfiorò le proprie labbra sentendo ancora una volta quel bacio così familiare tra di esse << Perché mi ricordi lei? >> si ritrovò a chiedere a niente e nessuno, dirigendosi in bagno per prendere uno di quei cerotti contro la febbre che le applicò sulla fronte e sulle guance, spogliandola dal capotto fradicio.
Non sapeva che cosa dovesse fare, ma almeno la febbre sapeva come abbassarla.
Rimase sveglia finché il battito di Costia non tornò normale e il suo respiro si fece più tranquillo, dopodiché si addormentò con la mano ancora stretta tra le sue.Quando si svegliò trovò i due oceani intenti ad osservarla << Buongiorno >> le sussurrò mentre alzava la testa dal materasso, appoggiandosi allo schienale massaggiandosi il collo dolorante con la mano libera, visto che l'altra era ancora intrecciata con quella di Costia << 'Giorno >> riuscì a dire dopo aver riacquistato un po' di contegno << Scusami per ieri notte e grazie per non aver chiamato l'ambulanza >> Costia si era tolta i cerotti, ma il volto era ancora pallido e per chi aveva l'occasione di osservarla come Lexa in quel momento, poteva notare i piccoli brividi e la voce stanca e roca << Posso sapere che cosa è successo? >> la bionda le sorrise facendole spazio nel letto e invitandola a sdraiarsi accanto a lei, cosa che Lexa non rifiutò visto quanto era indolenzita << Avvolte mi capita di avere degli attacchi, sopratutto quando provo forti emozioni >> le disse abbassa voce scostandole una ciocca dal volto e avvicinandosi con il proprio << Ma non è niente di grave >> aggiunse continuando a rispecchiarsi nei suoi occhi << Perché mi hai allontanato? >> voleva sapere, almeno quelle cose voleva saperle, non poteva continuare ad avere il timore che potesse decidere di andarsene da un momento all'altro, perché non poteva sopportarlo << Perché è pericoloso che io stia con te... >> le sussurrò avvicinandosi ancora di più così che adesso Lexa poteva sentire il suo respiro sulle labbra, ma non vi era alcun tipo di malizia in tutto ciò << Ho provato a rinunciare a te, ho persino cercato di allontanarti, ma non ci riesco... >> la baciò sfiorandole appena le labbra << E starti lontana è peggio di starti vicina >> aggiunse e stavolta fu Lexa a cercare la sua bocca e la sua lingua.

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Incontro Mancato
FanfictionQuanto possono essere diverse due persone dopo dieci anni? Quanto il passato può influenzare una persona?