LEXA
Non sapeva cosa fosse successo e in parte se ne dava una colpa, per questo il giorno dopo l'attendeva all'uscita dell'edificio con un mazzo di fiori.
Non aveva il coraggio di entrare, con il timore che potesse chiuderla fuori, così aveva optato per l'aperto in pieno giorno, ma non uscì nemmeno all'ora di pranzo o per prendere un caffé.
Le ore passavano, ma di Costia nemmeno l'ombra.
Sbadigliò un poco mentre il sole tramontava e lanciò ancora una volta un'occhiata ai fiori che aveva buttato nel cestino.
Perché non usciva?
Che non fosse nell'ufficio?
Sospirò montando in macchina << A casa >> ordinò delusa, ma quando lanciò un occhiata al palazzo la vide uscire << Aspetta! >> esclamò all'autista, raggiungendola il più in fretta possibile, riuscendo a fermarla prima che potesse salire sull'auto, ma venne trattenuta da quelle che sembravano le sue guardie del corpo << Lasciatela >> ordinò seccata e loro obbedirono all'istante.
Perché aveva bisogno delle guardie?
O mio dio le assomigliava un sacco << Perché sei qui Lexa? >> la freddò con quella domanda << Possiamo parlare? >> la vide chiudere gli occhi e prendere un lungo respiro << No, non possiamo >>.
Perché le sembrava che volesse il contrario?
<< Costia per favore >> cercò di avvicinarsi nuovamente << Lexa no...non renderlo più difficile di quello che è >> non sapeva perché ci tenesse tanto, ma voleva parlarle più di qualsiasi altra cosa e senza rendersene minimamente conto finì col prendere le sue mani tra le sue << Per favore >> la supplicò ancora e si ritrovò a chiedersi che cosa le avesse fatto << Sali in auto >> fu un sussurro a malapena accennato, ma lo sentì come sentiva il proprio cuore riempirle le orecchie.
Che cosa la legava a Costia?
La conosceva solo da qualche giorno, eppure perché aveva la sensazione di volerle rimanere affianco per il resto della propria vita?
Aveva provato quella sensazione solo con Clarke.
La vide parlare con una delle guardie e sembrò piuttosto irritata << Smettila è un ordine >> riuscì a sentire prima che salisse in auto.
Si passò nervosamente una mano trai capelli e con aria arrabbiata si voltò verso di lei << Lexa non puoi venire qui così...non puoi >> le disse, ma lei sprofondò di nuovo nell'oceano dei suoi occhi e sentì il respiro mancarle.
Perché il suo corpo reagiva così?
<< Dio...tu non hai idea di quello che hai fatto >> sospirò prendendo il cellulare << Pronto? >> rispose e Lexa rimase a fissarla senza avere il coraggio di distogliere lo sguardo.
Indossava un tubicino bianco, che delineava le curve perfette e le belle gambe i cui piedi erano avvolti in un plateau nero << Cercherò di liberarmene >> sospirò di nuovo come se tutto il mondo le pesasse sulle spalle << No, non è un problema >> vide i suoi occhi inumidirsi << Ho detto di no...ti prego >> era quasi una supplica, ma con chi stava parlando?
Dove stavano andando?
Le sembrava che l'auto stesse facendo la stessa strada, ormai da più di dieci minuti.
Stavano cercando di confonderla?
<< Scusami >> disse una volta finita la conversazione al telefono pulendosi il volto da una lacrima << S-stai bene? >> la vide socchiudere le labbra << S-sì >> fece e per un attimo le sembrò vero, ma poi il volto di Costia si bagno lentamente di piccole lacrime, sorprendendo lei e persino se stessa.
Perché piangeva?
E perché sentiva il suo cuore lacerarsi per quelle lacrime?
<< I-io... >> strinse forte la salopette nera di cotone tra le sue mani, come a volersi aggrappare a lei << Va tutto bene Costia... >> la colpì alla spalla con il palmo della mano più volte, scostandosi poi e Lexa non capì il perché di quel gesto << E' colpa mia se stai piangendo? >> le chiese preoccupata che fosse davvero lei la causa del suo malessere << No...dio mio, devo sembrarti patetica >> si affrettò a scuotere la testa << Non dire idiozie, siamo tra donne >> la fece ridere, ma era una risata triste << Ti va di parlarne? >> le chiese mentre la vedeva asciugarsi il volto con il dorso << No, ma ho fame >> stavolta toccò a lei ridere decidendo di non approfondire oltre, capendo che volesse cambiare discorso << D'accordo, ma dove andiamo a mangiare? >> fece guardandosi intorno e stavolta si tolse ogni dubbio, stavano davvero facendo il giro della zona << Perché sei venuta? >> le domandò invece Costia facendo cenno all'autista di fermarsi << Perché voglio frequentarti, credevo di averlo già messo in chiaro... >> aveva una strana sensazione << Lo so, ma... >> la vide inumidirsi le labbra << Ma... >> aggiunse e i suoi occhi si spostavano sulle guardie del corpo che l'attendevano all'esterno << Ma niente...scendi >> ordinò Lexa e l'altra la guardò con occhi confusi, così le afferrò la mano trascinandola fuori << Che stai facendo? >> le chiese una volta sulla strada << Ti porto a cena fuori >> rispose e notò subito come le guardie del corpo l'affiancassero.
Ma non la lasciavano un attimo?
Le ignorò, così come ignorò tutta quella situazione.
Costia non stava bene, era palese che non stesse bene e di certo vedere sempre quegli uomini in divisa non l'aiutava.
Le lanciò un occhiata mentre si dirigeva alla propria auto e la fece montare << Potete seguirci con il vostro suv >> fece prima di salire sulla macchina << A casa >> ordinò all'autista << Non è una buona idea >> << Sì, invece >> ribatté lei stringendo forte la sua mano tra la sua, sentendola così familiare.
Perché ogni cosa che la riguardava le faceva venire in mente Clarke?
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Incontro Mancato
ФанфикQuanto possono essere diverse due persone dopo dieci anni? Quanto il passato può influenzare una persona?