Capitolo 1 (Parte 3)

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CLARKE

Era in mensa con le sue amiche quando la vide entrare insieme a...Lincoln?
<< O, che ci fa il tuo ragazzo con loro due? >> la ragazza si voltò per vedere dove stava indicando, dopodiché si strinse nelle spalle << Non saprei? Sai come è fatto, avrà fatto amicizia >> << A me sembra che si conoscano da molto >> Lincoln scompigliò i lunghi capelli di Lexa e avrebbe voluto ucciderlo per tanta pazzia, ma decise alla fine di lasciarlo in vita per l'amica << Ciao ragazze! >> fece lui venendo verso il loro tavolo e depositando un bacio sulle labbra di Octavia << Vedi Lexa ce l'ho la ragazza! >> la mora alzò le mani al cielo << Ok...ok è vero >> << Lincoln nessuno dubitava che tu ce l'avessi, è solo che non smettevi così di parlarne che ci hai incuriosito >> spiegò l'altra sorridendo mentre Lexa si sedeva, anche se in modo strano, come se avesse qualche dolore << Comunque vi presento che è meglio >> disse lui e entrambi imitarono l'amica che aveva già cominciato a consumare il pranzo con malavoglia, visto che sembrava che ci stesse giocando più che mangiarlo << Inutile è presentarvi Lexa, visto che ci hai già pensato tu Clarke >> la bionda aprì la bocca sorpresa << Non è colpa mia...non mi aspettavo di trovarla in classe con me >> Lexa alzò un attimo lo sguardo verso di lei per poi tornare a fare quello che faceva mentre tutti al tavolo scuotevano la testa << Comunque...questa è Anya, loro due sono grandi amiche, ma tipo pappa e ciccia >> continuò Lincoln posando una mano sulla spalla dell'altra ragazza, che, come Lexa, era bella allo stesso modo: i capelli castani leggermente mossi le arrivavano sulle spalle, gli occhi nocciola erano delineati da una matita nera e solo allora Clarke si accorse che doveva avere uno dei genitori asiatici visti i lineamenti orientali, però a differenza di Lexa, Anya aveva la pelle abbronzata e anche un portamento che lei, pur figlia del Sindaco di New York, poteva solo sognarsi << Mentre queste sono Octavia e Raven, la prima già sapete chi è, la seconda invece è una specie di Nerd fissata con i computer >> Raven lo ignorò come sempre mentre Octavia, forse l'unica che poteva competere con la bellezza delle altre due, lo colpì sul braccio << Lascia stare Raven! Quindi parli di me, eh? >> << Più di quanto pensi >> ribatté Lexa spostando il vassoio intoccato e facendola ridere << Perché non ci hai mai parlato di loro? Come vi siete conosciuti? >> Anya scambiò il proprio succo con la bottiglietta d'acqua dell'amica, senza dire niente, ricevendo solo un sorriso dall'altra << Ad un rave >> rispose lui ed entrambe le ragazze sgranarono gli occhi << Anche voi andate alle feste di Lincoln? Una volta ci ho provato, ma le ho trovate troppo chiassose >> non sembravano ascoltare Raven, continuavano a fissare l'amico sconvolte e indignate << Beh, ci sono tante persone diverse >> fece ad un tratto Lexa voltandosi verso quella che aveva parlato << E se impari a conoscere i loro modi di fare è divertente >> aggiunse ricevendo un'occhiataccia da parte di Anya.
C'era qualcosa di strano nel loro modo di fare, come se stessero nascondendo qualcosa << Che lezioni extra avete scelto? >> chiese Clarke ad un tratto prendendo uno spicco d'uva << Io arte, lei musica >> rispose Anya spostandosi all'indietro una ciocca di capelli e indicando all'amica il suo vassoio come a dirle "vedi di mangiare" << Davvero?! Quindi ti piace disegnare? E tu invece che cosa suoni? >> forse le domande uscirono più esuberanti di quanto avesse voluto, perché le sue amiche la guardarono sconcertate << Sì, adoro principalmente i paesaggi, ma non mi dispiace nemmeno raffigurare le persone mentre Lexa suona qualsiasi cosa tu li metta in mano >> << Non è vero... >> ribatté quella prendendo il cartoncino di succo e Clarke osservò i suoi movimenti, finché non ricevette un piccolo colpetto da parte di Raven << Smettila >> le sussurrò conoscendo molto bene la sua fissa << Non è vero che suono qualsiasi cosa! >> tornò ad ascoltare la loro conversazione anche se le ci volle un sacco di concentrazione per non guardare le belle dita o le labbra leggermente socchiuse << Davvero? >> Anya si chinò verso lo zaino prendendo due matite e posandole davanti all'amica, che rise e Clarke dovette concentrarsi ancora di più per non prendere il proprio blocchetto di disegno per catturare il suo sorriso << Non lo farò! >> esclamò stringendo le mani a pugno come a scacciare un desiderio recondito << Sappiamo tutti che finirai per cedere >> Lexa sgranò gli occhi voltando lo sguardo altrove << Staremo a vedere >> Anya sollevò cinque dita, cominciando a fare il conto alla rovescia, ma Lexa non poteva vederla e quando arrivò ad uno, quell'altra tornò a guardarla << Va bene.. >> risero tutti al tavolo e la ragazza rimase un attimo interdetta non capendo che cosa fosse successo, dopodiché posò il succo e prese le due matite, svuotò i contenitori della sua amica e della propria insalata, ancora intatta, e rubò qualche bicchiere.
Raccolse i capelli in una coda, rivelando di avere un tatuaggio dietro la nuca, ma Clarke non riusciva a capire di che si trattasse.
Lexa si inumidì le labbra, poi cominciò a picchiettare le matite sulle varie stoviglie di plastica, prima leggermente, come a studiarsi le note, poi con più vigore, riuscendo con sorpresa di tutti ad arrangiare una musica più che udibile, attirando così anche lo sguardo di qualche curioso.
Forse gli altri ascoltavano la musica, ma Clarke no, Clarke osservava ogni suo movimento, ogni sua risata o difetto, cercando di memorizzare il più possibile per poi ritrasmetterlo sulla tela.

Quando arrivò all'Art Academy, non perse tempo come i suoi compagni a parlare di cosa avessero fatto durante l'estate o con chi si erano trattenuti in camera da letto e forse proprio per quel suo modo di fare non stava loro molto simpatica, ma a Clarke non importava, perché adesso, la cosa che le interessava più di tutte era quel dannatissimo quadro.
Stava delineando le labbra mentre nella sua testa compariva il suo sorriso << Wow, Griffin sta venendo bellissimo >> commentò la professoressa dandole una pacca sulla spalla, però perché a lei pareva non essere minimamente bello?
Era diventata un ossessione, quella ragazza era diventata ossessione, così come lo era diventata Octavia, finché non l'aveva costretta a posare per lei, ma Lexa non avrebbe mai posato per lei, questo lo sapeva per certo.
Non vedeva l'ora che fosse il giorno dopo, così avrebbe avuto più dati per il suo quadro.

Erano sedute sulla scalinata della scuola e Octavia insieme a Raven stavano parlando delle nuove due aggiunte al gruppo mente Clarke non distoglieva lo sguardo dalla strada, temendo di non riuscire a scorgerla quando sarebbe venuta << Ha una Mustang nera, vero? >> chiese alle due amiche che si portarono una mano alla testa << Non è era una Chevrolet? >> scimmiottò Octavia << No, mi sembrava una Ford >> la stavano prendendo in giro << Sai che potrebbe denunciarti vero? >> << Sempre se mi scopre >> ribatté Clarke a Raven, vedendo entrare una macchina dello stesso colore e poi rilassarsi delusa nello scoprire che non si trattava di lei << Stasera che ne dite di andare al falò organizzato da Collins? >> Clarke si strinse nelle spalle << Non lo so, non è che mi stia simpatico >> rispose distratta << Dici così soltanto perché lo trovi...com'è che dice? >> << Assente di materia artistica >> le finì la frase Octavia e Clarke rivolse ad entrambe un occhiataccia << Parlate così perché non cap... >> vide una mustang nera entrare nel parcheggio dell'istituto e i suoi occhi si accesero << Ecco Griffin in modalità Groupie >> sussurrò Raven.
A causa di quel suo carattere molte persone la evitavano a scuola, col timore che potesse chieder loro un ritratto, ma erano solo persone egocentriche, che non si rendevano conto di essere brutti ai suoi occhi << Ciao ragazze >> fece Lexa una volta che le aveva raggiunte insieme ai due amici.
Stavolta indossava dei jeans chiari, una maglietta mono spalla con la manica lungha e i capelli erano stati raccolti in una coda mentre Anya aveva una camicetta con dei temi a fiori e dei pantaloni neri, ma i capelli erano come la volta scorsa << Ciao >> riuscì dire strizzando meglio gli occhi sul collo << Hai un tatuaggio? >> le chiese senza mezzi termini, volendo soddisfare la propria curiosità e rise dopo aver fatto una faccia sorpresa << Sì >> nel dirlo spostò la folta chioma e si voltò leggermente, rivelando un infinito disegnato sulla nuca << Come mai l'infinito? >> le sue amiche sospirarono mentre i suoi amici si sedevano sulla scalinata insieme a loro << Così >> rispose stringendosi nelle spalle e affiancandola << L'hai fatto per il tuo ragazzo? >> sentì Anya e Lincoln ridere di gusto, così si voltò verso di loro << Le hai detto che hai il ragazzo? Tu? Sei perfida >> Clarke si accigliò non capendo che cosa stesse succedendo mentre Lexa si tolse gli occhiali da sole << Ti ho mentito l'altro giorno, non ce l'ho il ragazzo >> le rivelò e Clarke non sapeva se sentirsi arrabbiata o stimarla per saper mentire così bene << Allora chi era quello che hai picchiato l'altro giorno? >> Lexa sussultò sul posto << Q-quando? >> << Picchi spesso le persone? >> ribatté interessandosi sempre di più << N-no, è solo che non so a chi tu ti stia riferendo >> Clarke sospirò << Sulla Maste Avenue, vicino al semaforo accanto al caffè, ti ho visto dare un pugno in faccia ad un ragazzo >> la vide riflettere un po' e poi spalancare la bocca ricollegando il momento << Ah, certo, no, è un mio amico che mi stava infastidendo, Murphy >> disse rivolgendo lo sguardo ai due amici che sembrarono conoscere la vittima << Ancora? Non vuole lasciarti stare eh >> Lexa scosse la testa tornando poi a guardarla << E tu invece come facevi a saperlo? >> << Ti ho visto quando ero in macchina con mio padre >> sentirono la prima campanella suonare, ma nessuno si alzò << Che abbiamo alle prime ore? >> chiese all'amica << Ginnastica >> e Clarke fu felice di scoprire che anche quella lezione la facevano insieme, ovviamente Lincoln non era dello stesso parere, visto che aveva un orario completamente diverso << Ottimo >> si morse un labbro nel tentativo di alzarsi per poi venir aiutata da Anya.
Non stava bene?
<< Allora ci vediamo dentro >> la vide portare una mano sotto il braccio << Ti prego dimmi che hai fatto firmare la giustificazione a tua madre >> << Secondo te? >> le sentì dire mentre entravano all'interno << Andiamo? >> le chiese Octavia in piedi con le mani in quelle di Lincoln << Sì >> Clarke continuava a fissare le altre due rischiando quasi di inciampare nell'alzarsi.
C'era qualcosa di strano.  


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