"Papà, Papà ho paura, questo mostro con le ruote è arrabbiato con me" gridai in preda al panico stringendo con forza le mie piccole dita intorno al manubrio.
"Aleya stai tranquilla, non c'è nessun mostro piccola mia, è soltanto un'innocente bicicletta" ridacchió mio padre dietro di me tenendomi in equilibrio con le mani sulla mia vita.
"Papà sto per cadere, non lasciarmi" piagnucolai agitata. "Eya, guardami" disse fermandosi e prendendomi il viso tra le mani "Non pensare alla tua bicicletta come ad un mostro, ma come un'amica che ti accompagnerà ovunque tu voglia, che ti permetterà di sentire il vento fresco sfiorarti le guance durante un'insopportabile giornata di sole, prendi confidenza con essa impara ad andarci d'accordo e ti assicuro che diventerete una cosa sola" mi rassicuró baciandomi sulla fronte e pizzicandomi leggermente con il suo accenno di barba.
"Va bene Papà, ci riuscirò" risposi determinata con la mia vocina a malapena udibile, le parole di mio padre mi avevano spinta a credere in me stessa, ce la potevo fare.D'altronde è quello che ha sempre fatto, spingermi ad andare avanti nonostante tutto, nonostante i miei problemi, le mie preoccupazioni, le mie paure e ci è sempre riuscito. Mi ha sempre ripetuto che nulla è impossibile se ci tengo veramente, che devo lottare e rischiare per ciò a cui tengo, per le persone a cui tengo e per me stessa, che non importa se troverò ostacoli durante il mio cammino, che dovrò guardarli dritti in faccia e affrontarli, affrontando con essi le mie paure. Lui è sempre stato una parte importante di me, nella mia vita non ha ricoperto soltanto il ruolo di padre, ma anche di madre. Era una delle poche persone che riuscivano a farmi sentire completa.
Eppure adesso che sono qui, nel cimitero di San Diego a fissare la sua lapide, mi sento vuota. Mi ritrovo a pensare senza un motivo preciso al passato, alla mia infanzia, ai momenti passati con mio padre, a quando per la prima volta sono salita su una bicicletta. Ricordo quel giorno come fosse ieri, avevo 6 anni, era l'autunno prima della morte della mamma, la sua perdita ci ha distrutti e adesso ho perso anche lui, l'unica famiglia che mi era rimasta.
Mio padre circa tre anni fa si è risposato, con Amanda, una donna odiosa a mio parere, non mi è mai piaciuta, avevo sempre la sensazione che stesse prendendo in giro mio padre, innanzitutto perché era molto più giovane di lui, inoltre erano molto diversi, lei amava uscire tutte le sere con le sue amiche, mentre mio padre preferiva restare in casa con me a guardare serie tv. Gli ho chiesto più volte cosa ci trovasse in lei è lui rispondeva puntualmente con un: "Le voglio bene Eya, non potrà mai rimpiazzare Rosalie, tua madre, non proverò per nessuna ciò che ho provato per lei, ma Amanda è una brava persona e compagna, prova ad andarci d'accordo per il tuo vecchio John", sentendo cosa aveva da dire mi ripromettevo ogni santa volta di provare a darle una possibilità, ma lei faceva sparire tutte le mie buone intenzioni. Non sono mai stata pienamente d'accordo con le risposte di mio padre, lei si dimostrava l'esatto contrario della donna che descriveva. Quando Papà era al lavoro mi urlava sempre contro e pretendeva che stessi zitta per non disturbare i discorsi stupidi che lei è le sue amiche, altrettanto perfide affrontavano nel salone di casa, e io finivo sempre per andare in camera mia per calmarmi ed evitare qualche scenata inopportuna, inoltre in quel periodo stavo entrando nella fase adolescenziale avevo circa 15 anni ed ero estremamente suscettibile senza alcun motivo, nonostante questo mi sono sempre trattenuta. Tutto cambiava invece quando mio padre tornava a casa, si comportava come una compagna e una matrigna apparentemente, sottolineo apparentemente, deliziosa e perfetta, ciò mi confondeva, non capivo in che modo funzionasse il cervello di quella donna e non lo capisco tutt'ora.
Mi sento persa, avete presente quando perdete il vostro punto di riferimento, la cosa che vi tiene con i piedi per terra, ma che allo stesso tempo vi fa toccare il cielo con un dito? Beh il mio era lui e adesso mi sento come svuotata. Non sono ancora maggiorenne e sono costretta a stare sotto il controllo di Amanda, nonostante il suo comportamento cercherò di andarci d'accordo, per il mio papà. Mi sento come in un incubo troppo lungo di cui non riesco a vedere la fine, il problema è che non si tratta di un fottuto sogno, ma di realtà.

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The Recall (Il Richiamo)
Werewolf"Sai ragazzina secondo la leggenda il cuore di un lupo, non è di ghiaccio, perché potrebbe sciogliersi, nè di fuoco perché potrebbe spegnersi, nè di pietra, perché potrebbe rompersi, ma di diamante, poiché è indistruttibile" dice sfidandomi con lo s...