10 giorni dopo
"Uoooooo" scendo di corsa dalla sella in preda al panico mentre la bici continua ad avanzare. Non riesco a crederci, ho trovato la strada giusta finalmente.
In fretta e furia "parcheggio" la bicicletta. Inizio a correre stringendo il mio zaino con le mani sudate.
Varco la soglia del grande edificio bianco, sorpasso correndo la massa di studenti, chi appoggiato agli armadietti, chi in fila al bar, chi nascosto a fumare nei bagni, la solita atmosfera liceale insomma, tutti mi guardano come se fossi impazzita. Devo avere un aspetto orribile, sento la fronte imperlata di sudore e i capelli scompigliati incollati ad essa.
La mia aula è la 103F, devo trovarla subito prima del suono della campanella.
"Driiiiiin".
Fantastico, me la sono mandata da sola.
"Mi scusi sa dirmi dove si trova l'aula 103F" chiedo inchiodando di colpo davanti ad una bidella.
"Cercatela da sola" risponde evasivamente.
Alzo gli occhi al cielo imprecando sottovoce.
"Che stronza" dice un'altro bidello al suo fianco levandomi le parole di bocca, non curandosi della donna al suo fianco.
Lo fisso con ammirazione.
"Tesoro, terzo piano seconda aula a destra, devi essere nuova, io sono Marcus, il barista, se vuoi dei muffin speciali vieni da me" dice rivolgendosi a me, facendomi un occhiolino e portandosi alla bocca una sigaretta che prima non avevo notato.
"Grazie Marcus ti adoro e si, prima o poi prenderò uno dei tuoi muffin" dico velocemente mentre inizio a correre per raggiungere le scale, lo sento ridere in lontananza.
Cerco di correre tra la massa di studenti che salgono e scendono le scale scontrandosi l'un l'altro, ma invano. Arrivo su con il fiatone, vedo una porta con su scritto "103F".
Grazie al cielo.
Tiro un sospiro di sollievo, prima di accorgermi che la porta è chiusa, segnale che sono in ritardo il primo giorno di scuola, grande Aleya, davvero.Mi faccio coraggio e apro la porta.
Tutti gli sguardi puntati su di me, anche qualche risatina, come biasimarli ho un'aspetto orrendo.
Il professore si accorge della mia presenza, si gira verso la porta, con una mano si abbassa gli occhiali sul naso e mi guarda severamente, ma con fare indifferente.
"Lei deve essere la signorina Moon" chiede alzando un sopracciglio.
"Ehm s-si s-sono io" rispondo imbarazzata ancora sullo stipite della porta, ma perché diamine sto balbettando?
"Si sieda" dice facendo cenno con un braccio e continuando l'appello.
Faccio ciò che mi dice, il banco che scelgo è affianco alla finestra.
Vicino a me c'è una ragazza dai capelli biondi, le arrivano sulle spalle, ha gli occhi castani, è seduta ma sembra abbastanza alta e snella. Si volta verso di me, sta per parlare.
"Daisy Stewart" dice il professore interrompendola, lei si rigira e alza la mano "Presente" dice ad alta voce.
"Tranquilla anche io arrivo tardi tutti gli anni il primo giorno, quest'anno no, evidentemente hai preso il mio posto" dice facendomi sorridere "Hai un aspetto orribile sorella" continua "Io comunque sono Daisy" dice.
"Aleya, e si ne sono consapevole" spiego ridendo.
"Okay aspetta... cosi...perfetto" dice sistemandomi i capelli levandoli dalla faccia.
"Grazie" la ringrazio.
All'improvviso la porta si apre, entra un ragazzo, capelli scuri e occhi neri, abbastanza alto.
"Scusi professor Smith" dice ansimando, almeno non sono l'unica ritardataria.
"Kyle non cominciare anche quest'anno con i ritardi" punta il dito contro il ragazzo che prende posto davanti a me e Daisy.
"Scusi prof fumavo una sigaretta" ride lui.
"L'ultima volta che ti giustifico signorino Morgan" dice distogliendo lo sguardo dal ritardatario.
Le prime ore passano in fretta.
Arriva la ricreazione.
"Allora sei nuova da queste parti?" chiede Kyle girandosi verso di noi.
"Si, vengo da San Diego" dico semplicemente.
"Come hai detto di chiamarti?" dice alzandosi dalla sedia e venendo verso me e Daisy "Io sono Kyle" continua allungando la sua mano verso la mia, c'è una strana scintilla nei suoi occhi.
"Si si e lei è Aleya, Kyle lei è mia amica, quindi non fare come tutti gli anni che ci provi con le nuove arrivate, ok?" interviene Daisy alzandosi dalla sedia mentre io rimango seduta.
"Ma dai Stewart, le sto solo..." parla Kyle.
"Chiaro?" lo interrompe Daisy alzando la voce.
"Va bene, va bene, andiamo dai muffin di Marcus" dice dirigendosi verso la porta.
"No grazie non ti preoccupare, io rimango qui" dico.
Non ho voglia di alzarmi, e non voglio sentire nessuno parlare, non so perché ma ultimamente non riesco a seguire discorsi articolati, non voglio sembrare una che non ha voglia di legare o fare amicizie, ma sfortunatamente è così.
"Dai vieni" dice Daisy.
"Oggi Passo" sorrido.
"E va bene" la sento sospirare.
I due escono dalla classe.
Appoggio la testa sul banco e chiudo gli occhi.
Dopo pochi minuti sento che qualcosa viene posato sul tavolo.
"Si?" dico aprendo gli occhi e alzando la testa.
"Per teeeee" urla Daisy.
Davanti a me ci sono Daisy e Kyle.
Guardo sul tavolo, c'è un piattino di plastica con un muffin al cioccolato su di esso, non posso fare a meno di sorridere.
Non la conosco, ma la adoro.
"Grazie ragazzi, non dovevate" dico sorridendogli.
"Precisiamo, non dovevi" dice Daisy indicandosi.
Alzo un sopracciglio come per sapere di cosa parla.
"Ah niente, è da parte di tutti e due" dice Kyle, mentre io comincio indisturbata a mangiare.
"Ma cosa? Non dire cazzate Morgan" gli da una spallata Daisy "te l'ho comprato io cuoricino" continua rivolgendosi a me "Lui diceva di non comprarlo perché non lo volevi, ma la sottoscritta ha capito che la tua era solo pigrizia e non ringraziarmi" conclude.
"Quanto la fai tragica" dice Kyle leggermente infastidito.
Sto ridendo, è tanto tempo che non mi faccio una risata del genere.
"Non faccio la tragica è la verità" dice "E tu signorina Moon sii meno pigra perché non ti offrirò tutti i giorni un muffin, domani toccherà a te" continua Daisy puntandomi il dito contro.
Sto per rispondere, ma mi fermo vedendo la faccia di Kyle, sembra abbia appena preso una botta in testa.
All'improvviso sbianca "Che cosa hai detto?" chiede Kyle.
"Che domani mi pagherà la merenda" dice semplicemente Daisy.
"No, come l'hai chiamata?" dice guardandomi.
"Moon, è mia abitudine chiamare la gente per cognome Kyle, lo faccio sempre" risponde Daisy.
Kyle sembra confuso.
"Perché che cos'ha che non va il mio cognome?" chiedo stranita.
"No no niente, io solo, vado in bagno" dice evasivamente, correndo via fuori dalla classe.
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The Recall (Il Richiamo)
Werewolf"Sai ragazzina secondo la leggenda il cuore di un lupo, non è di ghiaccio, perché potrebbe sciogliersi, nè di fuoco perché potrebbe spegnersi, nè di pietra, perché potrebbe rompersi, ma di diamante, poiché è indistruttibile" dice sfidandomi con lo s...