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"Hey dove sei, al suono della campanella sei sparita" attira la mia attenzione Daisy.              
"Scusa D, sono andata in cortile con Kim" le rispondo, lei gira gli occhi, non credo scorra buon sangue tra le due.
Ti va di uscire oggi, dovrei fare un po' di compere, sai, il ballo di inverno" i suoi occhi brillano.      
"Il cosa?" chiedo non sapendo di cosa stia parlando. "Il ballo a fine dicembre sai, dove si balla" dice iniziando a sculettare, facendomi ridere e attirando l'attenzione.
"Okok Lady Gaga, placati ci stanno guardando tutti" dico ridendo.
"Mi dispiace D ho già un impegno, possiamo andare un altro giorno se vuoi, tanto il ballo è a fine dicembre, lo sai vero che siamo solo a metà ottobre?" ironizzo.
"Ma devo essere pronta per il mio cavaliere." incrocia le dita e guarda in alto. "Che cosa mi sono persa? Non era Marlon la tua fiamma speciale?" chiedo chiudendo gli occhi a due fessure.
"Shh non urlare e comunque si è solo lui" ed ecco il solito sorriso da ebete quando si parla di Marlon. "Lo sai vero che è uscito da un bel po' da questa scuola?" la prendo in giro."Si stronzetta" mi punta il dito contro e io rido, "Alle feste fa il DJ, ha uno stile tutto suo, particolare, questo è uno dei motivi per cui ha attirato la mia attenzione e fidati è difficile attirarla, dopo mio zio ho cominciato ad avere paura dell'altro sesso involontariamente, poi con l'inizio del liceo ho cominciato a farmi nuovi amici e mi sono lasciata alle spalle questo timore, ma le cicatrici rimangono" si acciglia, io la abbraccio, per ricordargli che per qualsiasi cosa io ci sarò sempre. "A proposito, non mi hai detto come lo hai conosciuto" le sorrido maliziosamente cercando di farla sorridere. "Secondo anno, partita di Basket, pallonata in faccia" dice, le gote rosse."E poi?" dico curiosa di conoscere il seguito. "Niente di che, è uscito dal campo e se l'è presa con il suo amico, che era rimasto fermo a ridere mentre sanguinavo dal naso, poi mi ha aiutata ad alzarmi e mi ha accompagnato in infermeria ha aspettato che l'infermiera mi medicasse e mi ha riportato in classe" dice con gli occhi illuminati. "Mh e quando vi sposate?" chiedo seria."Dai smettila" ridacchia arrossendo.
"Ti voglio bene" dico sincera. "Anche io stronzetta, ma non credere che ti perdonerò per avermi dato buca" sorride, io metto il muso, ma poi scoppio a ridere.

D mi saluta e si avvia sorridente verso il suo prossimo corso, io mi dirigo verso l'aula di biologia, mi aspettano due lunghe ore che vorrei veramente saltare per correre alla casa branco e discutere sul da farsi per liberare zia Kate, il mio unico punto fisso. Nel corso di biologia non c'è nessuno che conosco, è dall'inizio dell'anno che mi maledico per aver aggiunto quest'ora ai miei corsi predefiniti, non riesco a spiegarmi perchè mai io in un istituto artistico sono andata a scegliere biologia come materia aggiuntiva a piacere. Nella maggior parte dei corsi che seguo ci sono Kim o Daisy a farmi compagnia, tranne in questo e quello di arti pittoriche su parete. Non riesco a capire perchè quelle due si odiano, lo chiederò a D un giorno. Kim non ho ancora ben capito che tipo di persona è, so soltanto che le piace molto chiacchierare e mettere in giro voci, non sempre del tutto vere, quando ci sono nuove notizie nell'istituto basta leggere il giornalino scolastico sotto la sua direzione oppure il suo blog, la definirei la regina del gossip.

La campanella mi risveglia dai miei pensieri, accelero il passo per arrivare in tempo a lezione.        Tutti i posti sono occupati, tranne uno, al primo banco vicino a un ragazzo, dovrebbe chiamarsi Alex. Prendo posto e lo saluto, non lo conosco ma in giro per i corridoi mi degna sempre di un'alzata di testa. Sembra un tipo duro o almeno questa è la sua reputazione secondo le mie fonti, ovvero Kim. Di tanto in tanto mi propone idee per il suo blog, una volta voleva parlare di lui, o almeno credo, ricordo solo che voleva scrivere di un Alex e dalle sue descrizioni credo si riferisse a lui. Alto e anche largo, intendo muscoloso, lui è ciò che mio padre avrebbe definito un frigorifero, okay, forse sto esagerando, diciamo soltanto che è in forma.
La lezione inizia, noiosa come al solito. Da subito la mia mente inizia a viaggiare e a ripensare a tutto ciò che mi è successo. Da mio padre, al branco, alla mia trasformazione e a mia zia.                Oramai non è tutto così strano come all'inizio, non dico di averci capito tutto, ma ci sto lavorando. Riconosco di essere stata probabilmente un peso per il branco all'inizio, o meglio per Jaden e Marlon, nonostante mi conoscessero appena mi hanno accettato sin da subito, in fondo però cosa potevo farci io? Improvvisamente scopro di essere figlia di un licantropo guaritore e di essere perseguitata da un branco di lupi rognosi. Devo ammettere di essere un pò nervosa per oggi, probabilmente conoscerò gli altri membri del branco e farò la figura della novellina porta guai, ma non ho tempo per questo, devo pensare a zia Kate e a un piano per riportarla da me. Mentre penso mi rigiro la collana al mio collo tra le dita, come mio solito quando sono nervosa, e mi convinco che ce la farò.
"Dunque signorina Moon, sa ripetermi ciò che ho appena detto sulla membrana cellulare  delle cellule animali?" chiede con un sorriso beffardo e gli occhi da vipera, contenta di avermi colta impreparata. Biascico qualcosa incapace di rispondere. "Prof. posso an..." inizia a dire Alex, wow la sua voce mi stupisce, dato il suo aspetto non gli avrei mai attributo una voce tanto pacata e vellutata. "Si vai in bagno Dempool" risponde la professoressa alzando gli occhi al cielo.
Durante la piccola scenetta sbircio sul libro davanti a me. "Nelle cellule animali, la membrana cellulare è a protezione di, ehm, del..." L'allarme antincendio mi interrompe, tiro un sospiro di sollievo. La prof diventa rossa e comincia ad agitarsi, tutti in fila indiana ci dirigiamo al di fuori dell'edificio. Appena varco la soglia, c'è Alex appoggiato allo stipite che osserva la scena divertito. "Allora? Ti ho salvato in tempo?" sorride chiudendo a due fessure i grandi occhi color nocciola. "Tutto questo è opera tua?"alzo le sopracciglia divertita, indicando il disagio di fronte a me, ragazzi che si spintonano e professoresse agitate che cercano di tenere tutto sotto controllo."Si lo so, sono fantastico, bel lavoro vero?" chiede. "Eh già non so come ringraziarti, io sono Aleya Moon, ti conosco ma non ci siamo mai presentati" dico mentre ci dirigiamo in cortile.
"Alex Dempool, avrai sicuramente sentito parlare di me" si vanta.
"Nah, non sei importante come credi" scherzo, mi da una spinta, faccio una faccia sorpresa, ma subito dopo ricambio il  gesto. Dopo la fine di tutti i controlli siamo rientrati in aula, la professoressa si è completamente dimenticata di me e ha iniziato a raccomandarci di non suonare l'allarme se non in caso di estremo pericolo. Tra sbadigli e chiacchiere con il mio nuovo compagno di banco è finita anche quest'ora finalmente. Mi alzo e vado diritta verso l'uscita. Cammino spedita finchè Alex non mi prende per lo zaino alle mie spalle."E adesso cosa c'è, vuoi parlarmi ancora della collezione di guanti da wrestling di tuo nonno?" chiedo alzando gli occhi al cielo, ripensando all'ora appena trascorsa."Devi ammettere che mio nonno è un gran figo" dice convinto, io alzo le mani. "Devi offrirmi il pranzo, io ti ho salvato il culo, voglio qualcosa in cambio" ammicca. "Oggi proprio non posso, che ne dici di Venerdì, abbiamo biologia insieme all'ultima ora" ribatto."Guarda che ci conto" mi urla mentre mi allontano, faccio il saluto dei soldati e mi avvicino al portone.
Una volta fuori, so di dover andare alla casa branco, uno strano senso di ansia e paura mi travolge. Vedo la realtà con occhi diversi, anzi credo di vedere proprio un'altra realtà, il senso di appartenenza a quest'ultima e quello di smarrimento si contrappongono, mi sento parte di tutto questo ma non so spiegare il "questo". Una strana sensazione.
Sicuramente a mettermi a disagio non è il fatto che sto per andare in una casa piena di lupi, anzi in qualche modo mi sento come se potessi essere me stessa in pieno con loro, forse perché sono anche io una di "loro". Grace aveva ragione, l'hakelay mi fa sentire forte, sento questo qualcosa che ribolle dentro di me all'altezza dello stomaco che mi fa sentire forte e si espande in tutto il corpo, è come una ragnatela di cui io sono il centro che mi tiene legata a tutto il branco e sento che se uno dei fili si spezzasse crollerebbe tutto, me compresa.
Non so dov'è la casa branco, ma mi lascio guidare dall'istinto e in pochi minuti sono lì, riesco a correre velocissima e questo mi piace. Nonostante la mia trasformazione mi abbia spaventata a morte e prima di rifarlo di nuovo credo che debba imparare ad andare d'accordo con il mio nuovo corpo, alcune sfumature di essa mi piacciono.
Busso. Mi apre un ragazzo, credo abbia più o meno 16 anni.
Appena mi vede i suoi occhi diventano gialli, sento la rabbia salirmi su per il petto senza motivo, la mia faccia si incendia compresi i miei occhi. Mi viene spontaneo annusare il ragazzo, sento un odore familiare e mi tranquillizzo, lui fa lo stesso. Nel frattempo arriva Cassie, la abbraccio.
"Oh, vedo che vi siete conosciuti, tranquilla Eya è normale all'inizio, quando hai altri lupi mannari davanti, la tua parte animale deve accertarsi di essere al sicuro" spiega. Annuisco ed entro in casa.
"Piacere Aleya" dico rivolta al ragazzo "scusami" mi scuso per la mia reazione.
"Kit" mi stringe la mano sorridendo.
Cassie fischia.
"Preparati a conoscere gli altri" alza gli occhi al cielo e mi conduce nella grande sala, quella piena di divani e poltrone rossi e con un magnifico camino in pietra. Tutti i posti a sedere sono occupati da volti sconosciuti, inizialmente il senso di insicurezza e di rabbia di pochi attimi fa si fa spazio dentro di me, ma poco dopo sfuma via. Noto che sono tutti molto giovani, o almeno all'apparenza, l'ultima volta che ho avuto questo pensiero mi sono ritrovata un 128enne davanti. Appena entro in sala cala il silenzio, l'unico rumore è causato da una zanzara che continua imperterrita a girarmi intorno, senza pensarci due volte alzo le braccia e provoco un tonfo, adesso si che c'è silenzio, uno piuttosto imbarazzante."Lei è la nuova arrivata" dice qualcuno dietro di me, poi mi supera, è Marlon con il suo solito cocktail in mano."Accidenti novellina, hai lo stesso odore di tuo padre" dice una ragazza, è seduta sul divano con le gambe incrociate, sembra tenere al suo aspetto, i capelli piastrati alla perfezione e i tacchi a spillo lucidi ne sono la prova. "Piacere Eleonor" dice venendomi in contro con una smorfia. "Aleya, potete chiamarmi Eya" mi presento. Nella stanza ci sono ancora tre ragazzi e due ragazze di cui non so il nome. "Ragazzi siamo qui per una questione importante, Karen e il suo branco stanno riaquistando potere, hanno preso Kate, zia di Aleya, e la hanno ipnotizzata per poi trasformarla, non sappiamo cosa abbia in mente, ma sta tramando qualcosa di grosso, dobbiamo muoverci ed escogitare un piano" spiega Marlon.
"Concordo" entra in scena Jaden.
"Ma non dobbiamo dimenticare che Karen si aspetta una nostra reazione, e già sa che proveremo sin da subito a riprenderci Kate, prima di fare qualcosa che potrebbe portare ad altri danni dobbiamo scoprire tutte le sue carte in tavola e muoverci con cautela" continua.
"Ha ragione" dice il ragazzo seduto affianco a Kit "Io sono Chris" mi sorride, ha un accento particolare non è di queste parti, probabilmente del sud.
"Si ma in che modo genio?" Chiede Cassie. "Dobbiamo riuscire a scoprire qualcosa senza farci notare" dice serio Jaden. "Faccio qualche corso con il suo beta, Kyle, potrei vedere se riesco a scoprire qualcosa" propongo. "Potrebbe già essere qualcosa, in giro ci sono anche le gallinelle gemelle, da loro sicuro riusciamo ad ottenere informazioni" dice Jaden. "Ti porti a letto anche loro, da quando?" sputa Eleonor. "Oh si, ne ho una fila ai miei piedi" risponde Jaden. Dopo questa affermazione la rabbia mi sale in petto, non so perché, ma non voglio dare molto peso a questa mia reazione, perciò do la colpa al mio hakelai. "Sei gelosa?" chiede una delle ragazze di cui non so il nome, Jaden alza gli occhi al cielo. "No Elly, mai" afferma Eleonor seria, quasi arrabbiata. "Fatela finita" dice Marlon "tenete le questioni private fuori dal branco".
"Ragazzi cercate di trovare informazioni ma state attenti, il branco è tale sole se siamo uniti, la riunione è conclusa" dice Marlon infine.
Eleonor va via, Marlon esce dalla sala per una telefonata e gli altri rimangono in salone con me.
"Io sono Elly, non abbiamo avuto modo di presentarci" dice una ragazza con i capelli castani e gli occhi grigi, il suo volto è segnato da una grande cicatrice che parte dall'orecchio e sfiora tutta la guancia. "Tranquilla, in genere guariamo dopo essere stati sfiorati, ho questa cicatrice perché è stato un alfa a farla, il mio corpo ha impiegato più tempo per guarire " spiega. "Non sapevo nemmeno che si poteva guarire" dico sorpresa. "Oh, lei è Mary e loro sono Cameron ed Ethan" spiega Elly. "Piacere" dicono in coro. Sento di nuovo la rabbia salirmi nel petto. "Tranquilla, succede ogni tanto, quando non conosci l'odore del tuo branco" spiega Jaden. Annuisco e mi scuso di nuovo per il mio non saper controllare questa cosa.
"Imparerò a controllarmi prima o poi" chiedo. "Si, tranquilla, io sono da poco un licantropo e nemmeno io riesco a controllare la rabbia ma con il tempo migliorerà" mi rassicura Kit.
"E se non riesco a controllare la mia rabbia supera il limite, cosa succede?" chiedo spaventata.
"Ti trasformi, i tuoi occhi si fanno di un giallo brillante e hai voglia di uccidere chiunque, ma generalmente questo problema lo avrai con la luna piena" spiega Cameron.
"E perché non ho ucciso Karen quando mi sono trasformata, c'era la luna piena giusto?" Chiedo. "Eri troppo debole per riuscirci, in te ancora non scorreva il sangue di un lupo, eri ancora troppo umana" interviene Jaden. Annuisco un po' confusa.
"Ragazzi io vado, ci vediamo a cena" dice Cassie.
"Anche io devo andare, è stato un piacere conoscervi" sorrido, sono stati tutti molto simpatici, mi hanno accolto e risposto alle mie continue domande.
Arrivo sull'uscio della porta e saluto Cassie. Una volta fuori mi incammino verso casa.
"Ehi, dove vai?" chiede qualcuno dietro di me.
"A casa Jaden, non ho bisogno di qualcuno che mi protegge" sorrido continuando a camminare.
"Questo lo so" dice parandomisi davanti.
"Cosa vuoi?" chiedo.
"Sei nuova qui a Chicago vero?"
"Si" rispondo chiudendo gli occhi.
Quando li riapro mi ritrovo sulla sua spalla.
"Fammi scendere"gli ordino.
"Ma non puoi" inizia a dire.
"Non posso cosa?" Urlo.
"Vivere e non aver mai visto il lago Michigan" spiega.
"Questo cosa c'entra ora?" chiedo spaesata.
"È lì che ti sto portando"
"No Jaden ti prego, non so nuotare" mento.
"Ci sono io" ammicca.
"Okay so nuotare, ma ora proprio non mi va" spiego.
"Tranquilla non voglio buttarti in acqua, voglio farti vedere il tramonto che hai perso per tutti questi anni" mi rassicura.
"Okay però fammi scendere" mi rassegno.

Buonasera a tutti, scusatemi davvero se ho aggiornato così tardi, non avevo l'ispirazione e mi ero bloccata, mi scuso per eventuali errori, segnalatemeli se ne trovate.
Buona lettura, un bacio 💞

~M🦄

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 20, 2018 ⏰

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