"Dove cavolo sei stata ieri!" sento delle urla e subito dopo una porta sbattere. La mia faccia è schiacciata contro il cuscino, mi giro sul fianco e apro gli occhi. Il sole dorme ancora dietro le montagne, la sveglia segna in rosso le 5:54 AM.
Mugugno qualcosa ancora stordita dalle urla che hanno disturbato il mio riposo perforandondomi i timpani.
D'un tratto le coperte mi vengono levate di dosso bruscamente, senza alcuna delicatezza, mi innervosisco all'improvviso, è come se qualcuno abbia violato il mio spazio, ha superato il limite.
Mi metto subito seduta, la guardo torva.
"Che c'è adesso?" urlo a mia volta più nervosa che mai.
"Dove sei stata ieri?" ripete alterata.
"In giro con un'amica" mento abbassando gli occhi, titubando, lasciando vedere la mia insicurezza, non posso dirle la verità.
"Non mentirmi che cosa hai fatto?".
"Te l'ho detto, sono stata da una mia amica, conosciuta ieri a scuola" dico stavolta più convinta.
Amanda, in piedi davanti al mio letto, con le mani sui fianchi mi guarda dubbiosa, non mi crede.
"Già cominciato a lavorare come puttana? Wow e io che credevo non ti saresti ambientata" ride amaramente con la malvagità negli occhi. La mia bocca si spalanca, mi ha sempre offeso e trattata male a quello oramai ci sono abituata, ma ha superato il limite, non credevo avrebbe mai fatto una cosa del genere, chi si crede di essere? Sono arrabbiata, nervosa e mi accorgo di essere sempre più sola. Non può andare avanti in questo modo, devo trovare una soluzione.
"Che cosa hai detto?" scandisco bene parola per parola sperando di aver sentito male perchè altrimenti giuro che le tolgo la capacità di parlare.
"Hai sentito benissimo" dice prendendola a ridere, mentre io sono seria più che mai.
Stai calma Aleya, calma.
"Amanda non puoi parlarmi in questo modo, dovresti imparare a fidarti di me, io e te dovremmo andare d'accordo, ieri sono stata con una mia amica, la mia compagna di banco, mi ha chiesto di farle compagnia perchè il suo autobus non è passato e nessuno poteva venire a prenderla, stai tranquilla la prossima volta ti avviserò" dico con voce calma, stupendo prima di tutto me stessa per aver sprecato parole così carine per lei e per aver inventato una scusa credibile rispetto alle solite. Amanda ci è rimasta di sasso, si aspettava una reazione aggressiva da parte mia, del tutto diversa da quella che ho avuto, non si sarebbe mai aspettata quel tono calmo, credeva che le avrei urlato contro fino a perdere la voce mentre lei mi avrebbe ignorata come fa sempre. Ma è questo che devo fare, devo cambiare strategia, non devo dargli il potere di farmi sentire una nullità, di farmi sentire più sola di quello che già sono, non posso pensare a lei soprattutto dopo quello che è successo ieri, capire adesso è la mia priorità.
"E va bene, facciamo finta che ti credo, ma la prossima volta avverti" dice acida uscendo dalla stanza sbattendo forte la porta, ci è rimasta male, si vede, voleva ridere mentre io le urlavo contro, vedermi parlare ai muri come tutte le altre volte, ma non l'ho accontentata.
È ancora molto presto, lentamente il sole spunta fuori, coperto quasi completamente dalle nuvole, che gli danno un colore bianco, molto chiaro, quasi accecante, che conferisce al cielo un aspetto pallido e triste.
Decido comunque di vestirmi e cominciarmi a preparare, oggi pomeriggio andrò da Grace, mi farò spiegare tutto, vorrei avvertirla del mio arrivo ma mi ha lasciato solo l'indirizzo, spero almeno che viva in un posto raggiungibile con la bici.
Un momento, dov'è la mia bici?
È rimasta su quella strada dopo l'aggressione, probabilmente me l'avranno già rubata. Adesso come faccio, con cosa mi muovo?Dovrò andare a piedi a scuola di conseguenza partire un po' prima, inoltre oggi sta anche piovendo, quindi si, tutto perfetto.
Faccio colazione ed esco di casa armata di ombrello, diretta a scuola.Entro in classe, noto che Kyle non è qui, tiro un sospiro di sollievo, un peso mi si leva dallo stomaco, in silenzio prendo posto.
"Buongiorno", sussura Daisy prendendo posto al mio fianco con una voce stanca, ha un aspetto strano.
"Che cos'hai?" chiedo.
"Oh niente una sbronza ieri sera..." biascica e si ferma prendendo fiato.
"E perchè hai bevuto?" chiedo preoccupata.
"Nah, niente una festa a casa di un amica" dice evasivamente, vuole evitare l'argomento, vorrei chiedere il perchè anche di questo, ma devo tenere la lingua a posto e imparare a farmi gli affari miei.
Poggia la testa sul banco e chiude gli occhi, deve essere molto stanca.

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The Recall (Il Richiamo)
Manusia Serigala"Sai ragazzina secondo la leggenda il cuore di un lupo, non è di ghiaccio, perché potrebbe sciogliersi, nè di fuoco perché potrebbe spegnersi, nè di pietra, perché potrebbe rompersi, ma di diamante, poiché è indistruttibile" dice sfidandomi con lo s...