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A quanto pare i lupi parlano, sento il suo tono divertito, sembra prendersi il gioco di me, mi vengono i brividi.
In pochi istanti con un urlo trattenuto il lupo ridiventa Jaden, o meglio Jaden ridiventa Jaden, cioè umano insomma. Io non riesco a credere a ciò a cui sto assistendo. Mi stanno dicendo che le cose soprannaturali sono in realtà naturali?
Non so che espressione ho, ma deve essere parecchio buffa perché loro stanno ridendo di gusto, ma in tutto questo non ci trovo veramente niente di divertente, anzi.
Il mondo mi cade addosso senza preavviso, brutale, oggi per la seconda volta in meno di un mese.
Senza chiedere il permesso mi siedo sul divano, fisso il vuoto, vorrei urlare e chiedere spiegazioni, vorrei sapere che cosa centro io in tutto questo, non potevo restarmene a San Diego e vivere la mia noiosa vita da diciasettenne?
Mi prendo la testa tra le mani e passo quest'ultime tra i capelli, li stringo, fin quasi a staccarmeli.
"È normale essere spaesati cioè fino ad adesso noi eravamo solo favolette per far addormentare i bambini" parla Marlon, praticamente a se stesso, perchè io non riesco a realizzare tutto questo e ciò che mi stanno dicendo. Mi sento fuori posto, non spaesata, proprio al di fuori del mio mondo, catapultata in uno che non conosco, di cui non sognavo nemmeno l'esistenza.
"Però anche te Jaden, potevi spaventarla di meno" continua parlando all'amico, ma il suo tono non è di rimprovero, anzi sembra averlo detto per copione, come se dovesse farlo per forza in queste circostanze.
Però in effetti poteva anche darsi una regolata.
"La stava facendo troppo lunga non ci avrebbe mai creduto" gira gli occhi ed esce dalla sala.
Ma chi si crede di essere questo tizio? Non mi conosce nemmeno.
Però anche se odio ammetterlo ha ragione, non ci avrei mai creduto se non l'avessi visto con i miei occhi.
"Voi siete mezzi lupi e questo l'ho capito, cioè più o meno, ma perché parli di "voi" umani e non di "noi" umani, cioè voi non lo siete lo stesso?" chiedo aggrottando la fronte, dalle mie parole non si capisce nulla, ma credo abbia afferrato il concetto, lo capisco dalla smorfia che ha appena fatto.
Si siede accanto a me sul divano, la sua vicinanza mi spaventa, dopo la sua rivelazione persino il divano su cui sono seduta mi spaventa.
"L'essere umani è una specie di copertura, cioè lo siamo ma non del tutto, se lo fossimo completamente saremmo morti già da un po'" spiega con tono leggermente scocciato, non mi interessa, ho bisogno di spiegazioni, potevano lasciarmi allo scuro e risparmiarsele.
Faccio un'espressione strana, segno che non ho afferrato il concetto.
Sospira, annoiato "Un essere umano non riuscirebbe a vivere 213 anni o 128 nel caso di Jaden, quindi per voi ne abbiamo 24 e 19, il nostro aspetto rimane immutato dopo la trasformazione" si indica.
Io lo guardo stranita, di nuovo.
Si alza di scatto, lo seguo.
"Senti Aleya, non ho tempo per spiegarti chi siamo, chi sei, che cosa centra tuo padre e perché" fa una pausa "In questi giorni vai da Grace, lei ti spiegherà tutto, qualsiasi cosa ti serva vieni qui o a casa mia, sai dove vivo, ma non ti assicuro niente, non ci sono quasi mai, Jaden è nella tua stessa scuola se serve cercalo, fai parte del gruppo adesso, non si torna indietro" mi informa serio dandomi una pacca sulla spalla.
Quel "non si torna indietro" rende l'atmosfera più pesante, carica di tensione.
"Perché dovrei fidarmi?" chiedo.
"Cassie, è quasi mezzanotte e le nuvole stanno per mostrare la luna, incatena il novellino" urla Marlon ignorandomi, dal corridoio appare una ragazza affiancata da un ragazzo, alquanto spaventato.
Odio quando non mi rispondono.
Solo dopo qualche istante mi rendo conto di quello che ha detto, mezzanotte, incatenato, luna... Cazzo mezzanotte.
"È mezzanotte?" Quasi urlo mettendomi le mani tra i capelli.
"Si cara, ben svegliata, hai dormito bene nel letto che ti ho preparato?" chiede la giovane ragazza con un sorriso smagliante, ma allo stesso tempo inquietante. È una ragazza molto formosa, di carnagione chiara, indossa delle scarpe alte, un paio di pantaloni grigi, una maglia nera e un blazer viola, sul rosa. I suoi occhi sono marroni, i numerosi e folti boccoli castani le incorniciano il viso alla perfezione.
"Si molto comodo" dico imbarazzata.
Lei e il ragazzo al suo fianco, ancora vicino la porta, lanciano uno sguardo alla luna e i loro occhi in contemporanea diventano gialli e i canini cominciano a fuoriuscire.
"Jaden" dice Marlon e come per magia lui appare affianco a me, con il telefono tra le dita e l'espressione imbronciata, la stessa di prima.
Io lo guardo con la bocca spalancata, è apparso all'improvviso.
Fa una smorfia scocciata e velocemente chiude le tende.

The Recall (Il Richiamo)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora