04/10/2016

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É mattina e come ogni mattina io e Micaela stiamo andando a scuola. O per meglio dire: stiamo correndo a scuola.
Stiamo entrambe ascoltando la musica, oh quanta poca socializzazione fra sorelle!
Elisabete non sarebbe affatto d'accordo. Ma frega niente, lei non è mai d'accordo.
Ormai ci sono abituata.
È tutto normale. Ogni giorno uguale, dopo un po' diventa noioso. Le litigate mattutine con Elisabete sul mio modo di vestirmi (a parere di chiunque normale, ma secondo lei vado in giro NUDA) , la colazione lampo che fra un po' vomito tutto, trucco, denti e poi super maratona fino alla fermata dell'autobus.
E poi OVVIAMENTE mentre corriamo a perdifiato l'autobus ci passa davanti!
Sarà la sfiga.
Bene, ora dobbiamo correre e cercare di arrivare in tempo anche se sappiamo che è impossibile.
Per sbaglio, durante la mia corsa folle, spingo una vecchietta che cade a terra e Micaela, servizievole come sempre, l'aiuta a rialzarsi.

《 Mic!! Muoviti!! La scuola inizia fra due minuti!!! 》

La vecchietta sta ancora imprecando sui giovani d'oggi, che sono dei criminali e bla, bla, bla...

《 Mi sa che ti vuole denunciare》
Ridacchia Micaela divertita.
Sbuffo e riprendiamo la nostra corsa.

《 Pal cavolo, se non ti avessi aspettata ora sarei già a scuola!》
Sbotta Micaela
《 Ma zitta Mic! Non ti ho obbligato io!》
《 Eh no...》
《 Zitta che poi ti manca il fiato! 》
《Come se ora non mi mancasse...》

Arriviamo a scuola che sono le 08.10. Merda.
Fanno andare in classe Micaela, perché lei deve fare una verifica. Io invece vengo spedita in aula ritardatari fra le occhiatacce dei bidelli. Sono esausta, non riesco manco a respirare. Almeno ora potrò riposarmi.
Passano i minuti. Suona la seconda campanella. Bhe, menomale, dopo 45 minuti di Candy Crash mi stavo rompendo le palle.
Certo che la prospettiva dei tre piani di scale per arrivare alla mia classe non mi alletta per niente. 'Sta accidenti di asma. La odio.
Arrivo in classe, la prof. Di matematica è già dentro con il suo solito sguardo cupo e arrabbiato. Deve avere sempre il ciclo, perennemente. Il che mi sembra strano perché è un po' vecchia.
Sarà la menopausa.
Quando mi vede entrare sbraita:

《 Carvalho?! Hai finito i ritardi non giustificati e siamo solo a ottobre. Non ti voglio vedere fra un mese. Ora siediti. 》

Scocciata mi vado a sedere al mio posto, dietro ad Ana e a Letícia, che mi guardano piene di compassione. Qualcuno ridacchia, altri, i più secchioni, mi lanciano occhiate piene di sdegno.
Ora la prof. Sta ridando le verifiche di matematica.
Guardo il mio foglio. 2. Perfetto. Non che mi aspettassi un voto più alto, ma è comunque una delusione. Letícia ha un sorriso gioioso, è tutta contenta per il suo 8 e come al solito se la sta tirando. Mi irrita abbastanza quando fa così, è proprio una secchiona vanitosa. Ma non mi importa, l'accetto così com'è.
Ana ha preso 6 e ha detto che dopo offre al bar a tutti per festeggiare.
Ora la prof. Sta chiedendo i voti per poterli segnare sul registro. Arriva il mio turno:

《 Carvalho 》
《 2 》dico con voce amareggiata

La prof. sorride beffarda e non si risparmia un commento sarcastico:

《 Mi chiedo sinceramente dove vuoi andare a parare, Carvalho. Il tuo approccio allo studio é qualcosa di disastroso 》

La fulmino con lo sguardo.
Finito il giro, comincia a spiegare cose noiosissime, che ascolto distrattamente.
Suona la campanella. Ana si gira verso di me:

《 Ehi, vai tra. È solo un voto. Non dice nulla di te. Quello che vali lo so io e nessuno mi farà cambiare idea》

La stimo troppo.
Letícia corruga le sopracciglia.

《 Pochi commenti eh miss Perfezione! Tanto a nessuno frega di ciò che pensi! 》Sbotta Ana
《 Che ho detto?! 》Ribatte Letícia, che si alza scocciata e se ne va in bagno con le altre a rifarsi il trucco.
《 Bambina 》Ridacchia Ana
《 Ma smettila 》Rispondo divertita

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Esco da scuola. Letícia mi saluta e se ne va a casa in macchina, con il suo "maggiordomo" come lo chiamiamo scherzosamente io e Ana. Letícia infatti è abbastanza ricca. Quindi ha pure il paggio che la viene a prendere. Sinceramente mi chiedo perché vada alla scuola pubblica e non a quella privata, dato che è ricca, ma di certo non glielo andrò a chiedere.
Ana invece torna a casa con il suo ragazzo, Luís, di 21 anni. Stanno insieme da maggio.
Ogni volta che li vedo insieme (so che è brutto da dire, anche perché Ana è una mia amica) mi sale il crimine. Insomma, perché Ana è fidanzata e io no?? Cos'ho io in meno di lei?? Bhe, di certo lei è più carina e spigliata ma... che rabbia!!!
Cammino con questi pensieri non troppo allegri e quasi senza accorgermene arrivo a casa.
Micaela è già lì, sta mangiando davanti alla tv.

《 Ehi Mic 》
《 Ciao Pal! Come va? 》
《 2 in matematica 》
《 Oh... mi spiace 》
《 Pensa quanto dispiace a me... 》
Ribatto ridacchiando nervosamente
《 Dai, adesso mangia qualcosa e non pensarci. Puoi recuperare, no?》
《 Con che voglia? 》
《 Bhe, quello la cerchi e la trovi 》

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Suonano al campanello.
《 È la mamma 》Mi informa Micaela
Mi ritiro per "deliberare" in camera mia.
Elisabete entra e saluta frettolosamente mia sorella, poi la sento dirigersi verso camera mia.
《 Paloma? 》
《 Ciao 》
Restiamo a fissarci per qualche secondo. Dal suo sguardo capisco che ha già controllato il registro elettronico e ha visto il voto in matematica.

《 So già cosa vuoi dirmi 》
《 Menomale. Sai, mi pesa ricordarti per l'ennesima volta che devi studiare 》
《 Se ti pesa non lo fare, no? 》
《Smettila!! In tutti questi anni ho cercato di tirarti su il meglio possibile e mi ripaghi così?? 》
《 Non ti devo nulla. Non sei mia madre 》
《 È come se lo fossi 》
《 Non puoi darmi ordini. Vattene via!! 》

Mi lancia uno sguardo che mi gela. Poi esce sbattendo la porta.
Oddio, perché deve essere tutto così difficile?!




SPAZIO AUTRICE

Ciao a tutti❤❤, questo è il primo capitolo, il secondo è già pronto e lo pubblicherò a breve...
Spero che l'inizio della storia vi sia piaciuta, scrivete nei commenti eventuali consigli... ignorate probabili errori di ortografia❤❤

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