26/11/2016 (parte 2)

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《Era buono il pasticcio, Pal? Non ti ho sentito fare neanche un commento positivo.》esclama Elisabete
《Buonissimo, come ogni piatto che cucini》dico sfoderando un sorriso tirato
《Bene》risponde Elisabete con aria soddisfatta

Guardo l'orologio: è già l'una e mezza.
Dovrò uscire fra circa un'oretta e l'ansia cresce a dismisura.
Mi dirigo in camera e mi cambio. Resto almeno 10 minuti buoni a guardarmi allo specchio una volta indossati i vestiti, controllo che i capelli mi stiano bene...
Vado in bagno e prendo la mia palette di Deborah, che ha dentro ombretti, gloss, fondotinta vari, ma alla fine opto per mascara e eyeliner, molto semplice.
Scorgo sulla lavatrice un rossetto rosso scuro. Controllo la marca: Chanel. Oddio, ma chi l'ha comprato?! Sarà costosissimo! Sicuramente è di Elisabete. Non posso uscire con il rossetto già applicato, se Elisabete mi vedesse mi costringerebbe a toglierlo. Decido di evitare di provarlo subito ma lo prendo comunque: appena uscita di casa lo metterò.
Esco dal bagno e vedo di fronte a me Micaela.

《Ce ne hai messo di tempo, eh? Dai levati, anch'io voglio uscire conciata decente!》
《Cerca di non essere più bella di me...》
《Dai, ci proverò. Ora però spostati, grazie.》

Mi dileguo in camera e mi fermo davanti allo specchio. Come sistemarmi i capelli?
Pensavo di farmi due trecce alla francese, ma non credo mi starebbero bene... e poi, soprattuto, non so come farle.
Beh, dai, li lascio sciolti. Molto casual.

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《Divertitevi ragazze!!》esclama Elisabete mentre io e Micaela usciamo
《Certo! Ciao ma'》risponde Micaela
《Ciao》dico io

Seh, immagino che divertimento oggi.
Scendiamo le scale, mi viene voglia di correre da quanto sono in ansia, ma cerco di non far trapelare il mio stato di agitazione.
Andiamo a prendere l'autobus, per raggiungere il quartiere di Léticia, da dove prenderemo il tram per raggiungere Praça Rossio.
Scese dall'autobus la vediamo. Sembra anche più in ansia di me, appoggiata al muro di un palazzo con lo sguardo smarrito, facendo movimenti convulsi con le mani che tradiscono la sua preoccupazione.
Appena ci vede ci raggiunge.

《Ehii》saluta, accennando un sorriso
《Ciao》dice Micaela, sorridendo a sua volta

Io le faccio un cenno e ci abbracciamo

《Allora? Preoccupata?》mi chiede
《Sì... abbastanza》
《Beh, in ogni caso credo di essere più agitata io》ribatte lei
《Come mai?》
《Eh boh! Sono agitata!》
《Bene, ma se pensassimo ad altro intanto? Non ha senso stare qui a farsi seghe mentali prima del dovuto》dice Micaela

Durante il tragitto fino in centro proviamo a parlare di altro, ma è tutto inutile, alla fine l'argomento è sempre quello.
Quindi rinunciamo e cominciamo a parlare solo ed esclusivamente di come, dove, quando dovrò dirgli che lo amo e SOPRATTUTTO come dirglielo.

《Hai già in mente il discorso da fargli?》chiede Leti
《Vado lì e glielo dico. Senza giri di parole.》
《Mio Dio, speravo che durante tutto questo tempo ti fossi fatta venire in mente un discorso decente!》
《Ehm... no》
《Vabbè, ok. Forse è meglio. Conoscendoti, se cominciassi a fare un discorso sperando che abbia un minimo di senso, ti perderesti in un bicchiere d'acqua.》
《Grazie per la fiducia, Leti》
《Oh, di nulla.》
《Scusate... dov'era fissato l'incontro?》chiede Micaela confusa
《Beh, un luogo predefinito non c'era... io ho detto che ci saremmo incontrati  Praça Rossio...》dico
《Eh grazie Pal, Praça Rossio è grande!! Complimenti per l'organizzazione!!》esclama Leti
《Ohhh, senti, ora lo chiamo e gli chiedo dov'è, ok?!》
《Va bene.》

Lo chiamo, dopo qualche squillo risponde

《Ciao Paloma, dimmi》

Oddio la sua voce perfetta...

《Ciao... dove sei?》
《Sto arrivando, sono sull'autobus》
《Ok, ci troviamo... davanti alla chiesa, ok?》
《D'accordo, fra poco arrivo. Ciao!》
《Ciao...》

Metto giù e fisso il nulla con aria sognante...

《Pal? T'apposto?》chiede Leti
《Sì. Ovvio. Tutto a posto.》
《Non mi sembra...》

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《Ciao ragazze!》

Sobbalziamo tutte e tre. Oddio. È arrivato. È ARRIVATO CAZZO.

《Ehm... ciao.》dico molto imbarazzata

Ci abbracciamo e mi dà un bacio sulla guancia. Sento le sue labbra sulla mia pelle, come una scossa elettrica, e mi scosto subito. Dopo aver salutato anche le altre due cominciamo a riflettere sul da farsi.

《Beh, che ore sono?》chiede Vicente
《15.35》risponde Micaela
《Bene, potremmo... mangiare qualcosa?》propone Leti
《No dai, è ancora presto...》obbietto io
《Lo dicevo per te, stupida. Almeno mangiavi qualcosa e avevi meno ansia!!》
Mi dice sottovoce quando ormai ci siamo messi in marcia verso Praça da Figueira
《Eh, scusa... Vabbè, non importa》
《C'è tua sorella che parla con Vicente. La chiamo qui?》
《Vai.》
《Ok. Oh, comunque, -20 minuti alle 16.00》
《Cazzo...》
《Mic! Vieni! Guarda che mi ha scritto Joaquina!》

Micaela raggiunge Leti e io vado con Vicente. È difficile intavolare un discorso con la persona a cui ti dichiarerai a meno di 20 minuti.

《Ehm... come va la scuola?》chiedo, domanda classica
《Dai, bene. Anche se spesso mi sento solo... sai che non ho amici.》
《No dai. Tu non sei solo... ci saranno di sicuro delle persone che ti ammirano e ti stimano...》
《Mi piacerebbe conoscerle, allora.》

Mi hai davanti! Io ti amo! Datti una possibilità di essere felice! Ti prego! Tu puoi cambiare tutto! Tutto!

《No dai... perché dici così?》
《Non credo che molte persone provino affetto per me... a parte te, Mic e Leti, appunto. Che siete le mie migliori amiche.》

Migliori amiche.
Sono la sua migliore amica.
Questa affermazione è come uno schiaffo violento in faccia.
Sapevo già che non provava nulla per me, ma sentirselo dire è molto peggio.
Ho una gran voglia di correre via, invece no devo restare.
Sento le lacrime salirmi agli occhi. Le ricaccio indietro.

《Ah ehm... ok》
《Tu invece? La scuola?》
《Sì, tutto a posto. Anch'io a volte mi sento sola... avrei bisogno di qualcuno di speciale al mio fianco》dico, fissandolo insistentemente negli occhi
《Uhm... sì... anche io》dice, distogliendo lo sguardo

In quel momento mi accorgo che siamo arrivati alla piazza. Ok, adesso mi parte l'ansia assurda. Nooo, devo stare calma.

《Ehm... noi andiamo a prendere qualcosa da mangiare...》dice ridacchiando Leti
《Ecco esatto... a più tardi!》conclude Micaela, sempre ridendo come un'oca.

Oddio fatele stare zitte. Cos'hanno da ridere?? È un momento complicato, porca troia!
Ho paura.
Non ne ho mai avuta così tanta.
Ci ritroviamo faccia a faccia. È bellissimo, non so nemmeno se valgo quanto lui. Lui è...

《Ma che hanno oggi?! Sono strane... si comportano da idiote. È successo qualcosa? 》
《Ehm...》
《Comunque, non dovevi dirmi qualcosa?》
《Sì...》
《Vuoi dirmelo?》

Lo dico?
No.
Dai dillo
Dillo, Pal, Dillo!!!

《Ti amo.》

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