21/02/2017

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Il signor Carvalho è comodamente seduto alla scrivania del suo ufficio. Sta riordinando i vari faldoni presenti nella stanza, un lavoraccio che porta avanti ormai da giorni, mentre prepara le carte per il nuovo processo, che si prospetta difficile.
Ad un certo punto squilla il telefono.
L'uomo, infastidito, vorrebbe ignorare la chiamata. Quando è al lavoro, solitamente, non dovrebbe rispondere a nessuno. Sicuramente sarà Elisabete con qualche altra sua bega da risolvere. Ignora la telefonata.
Poco dopo però, il telefono riprende a squillare.
Irritato risponde.

《Avvocato Carvalho. Con chi sto parlando?》

Una vocina timida e incerta risponde:

《... Sei tu David?》

L'uomo resta un secondo interdetto, senza capire.

《... Filomena?! Sei davvero tu?!》

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《Leti!》

La ragazza si volta verso di me.

《Oh, ciao Paloma. Anche tu qui?》
《Sì... ero venuta a comprare una maglia... te?》
《Mmm... a cercare dei jeans》

Non avrei mai pensato di beccarla proprio lì da Stradivarius, posso dire di aver avuto un bel colpo di fortuna.
Potrebbe essere un'occasione per parlarle.

《Ah ok... ci aiutiamo a vicenda a trovare ciò che ci serve?》propongo
《D'accordo》

Ci mettiamo a cercare, in silenzio. Sono un po' timorosa all'idea di cominciare il discorso, ma lo devo fare.

《Ehm...》
《Sì?》
《Volevo dirti... riguardo a quella cosa che è successa la settimana scorsa...》
《Quale cosa?》
《Quando hai vomitato, a casa mia...》
《Preferirei non parlarne》dice, secca
《Ma Leti! Potresti essere malata!》
《Ma non dire cavolate, non sono malata.》
《Sì invece! È grave ciò che è successo!》
《Vomito dopo i pasti. E con ciò? Sarà il reflusso.》
《Ma se mi hai detto che il vomito te lo provochi da sola!》
《Mi sarò sbagliata.》
《Ma perché mi menti?!》
《Perché sono fatti miei! Io non sono malata, e anche se lo fossi, non lo andrei di certo ad urlare in giro, come stai facendo adesso tu!》
《Ma noi possiamo aiutarti!》
《Come? Portandomi di peso da un medico, magari?》
《Sì, se necessario.》
《Io dico di no. E adesso lasciami in pace.》
《È grave la bulimia Leti! Non ti rovinare così!》
《Ti ho detto di lasciarmi in pace!》

La osservo andarsene. Mi viene da piangere al solo pensiero che possa stare così male, perché non è soddisfatta di sé stessa.
Deve guarire, porca miseria. Deve guarire.

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《Non so che fare, Ana... lei non mi sembra propensa a parlare, e io non posso fare più di tanto...》

Appena uscita dal negozio ho chiamato Ana, per avere un suo parere riguardo alla questione.

《Come già detto, dovrebbe parlarne con un esperto. Noi non possiamo aiutarla più di così》
《E se non si rivolge ad uno di questi?》
《La porteremo in uno studio medico con la forza.》
《Esatto, l'unica alternativa è quella, secondo me.》
《È ancora arrabbiata con me?》
《Immagino di sì. Certo Ana, andarti a fare il tipo che le piace... senza contare che è già la seconda volta che tradisci il tuo ragazzo.》
《Terza, se conti che io e Felipe ci siamo baciati due volte》
《Ecco, ancora meglio.》
《So di aver sbagliato, che credi?》
《Dovresti perlomeno lasciarlo. Ma sono stanca di ripeterti sempre le stesse cose.》
《Non farlo allora.》
《Lo dico per te!》
《Sono cose che so anche io. Ma se lo lasciassi e gli dicessi dei tradimenti, lo direbbe a tutti e passerei per la sciacquetta di turno.》
《Fai in modo che non lo sappia, allora.》
《Se lo lasciassi glielo dovrei comunque dire!》
《Ti pare rispettoso fargli le corna?》
《Ti pare giusto il modo in cui mi tratta? Come se fossi la sua bambina. Di sua proprietà. Un suo giocattolo. Mi ha pure picchiata!》
《Avresti potuto denunciarlo!》
《Non è così facile eh!》
《Ah beh...》
《Vabbè vuoi stare a farmi il processo per tutta la durata della conversazione? Perchè sennò metto giù e facciamo prima.》
《Ti stavo solo facendo notare l'incoerenza delle tue azioni.》
《Lo so già che sono incoerente senza che tu me lo faccia notare, grazie.》
《Vabbè, tralasciamo, va...》
《Ascolta, se tu hai intenzione di aiutare Leti... cioè ovviamente immagino sia così, comunque sappi che io sono con te, e anche se lei non riesce nemmeno a guardarmi in faccia dopo quello che è successo, io sono comunque disposta ad aiutarla, e di conseguenza ad aiutarti》
《Beh, questo è molto importante per me... grazie.》
《No, non ringraziarmi. Non ce n'è bisogno》

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《Oh Leti, eccoti. La mamma si stava chiedendo dove diavolo fossi finita.》esordisce Miguel, appena la vede entrare in casa
《Ero fuori. Sono andata a comprarmi dei pantaloni.》
《Con chi eri?》
《Ho incontrato per caso Paloma.》
《Ah》
《Tu esci stasera?》
《Sì》
《E dove vai?》
《Al solito. Al Tortuga, in centro.》
《Chi c'è?》
《Non c'è Filipe》 rispose il fratello abbozzando un sorrisetto
《Ho chiesto chi c'è, non se c'è Filipe.》
《Credo che la finalità della domanda fosse sapere se c'era o no. O forse mi sbaglio?》
《Sì, ti sbagli.》
《Ah immagino.》
《Leti! Sei tornata finalmente!》esclama sua madre entrando in soggiorno
《Già. Ciao.》
《Bene... ragazzi, cosa volete per cena?》
《Io non ho molta fame, a dire il vero》risponde Leti
《Qualcosa dovrai pur mangiare, no?》
《Se ho detto che non ho fame, non mangio.》ribatte lei, in tono scocciato
《Che hai, tesoro? Sei sicura di star bene?》
《Certo.》
《Non stai mangiando niente in questo periodo. Hai notato, mamma?》 Continua Miguel
《Ma che diavolo dici?! Ovvio che mangio. E pure troppo.》
《Non parlare così a tuo fratello, Letícia!》
《Se evitasse di dire boiate, io non gli risponderei così.》
《Ha ragione sul fatto che mangi poco. Cosa ti sta succedendo, Leti?》
《Sta succedendo che vi state facendo dei viaggi mentali assurdi! Certo che mangio! E non rompetemi le palle!》strilla la ragazza, andandosi a rifugiare in camera.




SPAZIO AUTRICE

Ciao ragazziii
Vi ringrazio per le 800 visualizzazioni e per il sostegno che mi continuate a dare in questo percorso.

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