La ragazza continuava a domandarsi il motivo per cui era finita in quella situazione.
Era l'una di notte passata e si trovava fuori da un hotel ad attendere che il suo migliore amico si muovesse a raggiungerla. Quando l'aveva chiamata mezz'ora prima lei si trovava nel suo letto al caldo, e di sicuro non si sarebbe scomodata più di tanto se non avesse percepito che fosse ubriaco.
Quello era il motivo per cui si trovava in pieno inverno con il naso e le guance rosse come il fuoco.- Questa me la paga cara. - continuava a surrurrare, fregandosi le mani sulle braccia avvolte dal pesante cappotto, sperando di scaldarsi almeno un poco.
Se avesse avuto la macchina se ne sarebbe stata al calduccio al suo interno, ma sapendo quanto il suo amico odiasse lasciare l'auto incustodita, si era fatta il tratto di strada a piedi, maledicendolo in qualunque lingua le venisse in mente. Quando lo vide sbucare fuori dalla porta del lussuoso albergo a cinque stelle gli andò incontro, notando io suo sguardo spaesato.
- Oh, Sharon! Che ci fai qui? - domandò poggiandole un braccio sulle spalle, e lei poté sentire benissimo tutto il suo peso addosso.
Era ubriaco fradicio.- Razza di idiota, mi hai chiamato te! Forza, dammi le chiavi della macchina. - l'uomo farfugliò qualcosa che ella non capì, mentre cercava nelle sue tasche le chiavi. Quando le trovò esultò mentalmente, trascinandosi dietro il suo amico. - Con quale auto sei venuto? -
- Con.. Con.. La Porsche! - urlò senza rendersene conto, prendendosi un pugno sulla testa da parte di Sharon. Il poveretto si portò una mano sulla zona dolorante, massaggiandola e borbottando qualcosa di incomprensibile ad entrambi.
Dopo minuti di ricerca trovarono l'amata Porsche del giovane, parcheggiata nell'angolo più remoto del quartiere. Sharon gli aprì la portiera, aspettando che salisse, ma, in tutta risposta, lui fece un passo falso e si ritrovo con il fondoschiena sul marciapiede. La ragazza alzò gli occhi al cielo e sbuffò, anche se non poté trattenere una piccola risata.
Si mise dietro di lui, portò le braccia sotto le sue ascelle e iniziò a tirarlo su, non facendo poca fatica, anche perché l'altro non collaborava più di tanto.
Grazie a qualche miracolo, secondo lei, alla fine riuscì ad alzarlo e a metterlo dentro il veicolo.
Andò anche lei a sedersi e mise la chiave nella fessura, partendo verso casa sua.- Dove stiamo andando? - domandò il ragazzo stropicciando gli occhi sotto le lenti rosse degli occhiali da sole. Perché si ostinasse a portarli ventiquattro ore su ventiquattro era un mistero per la giovane.
- A casa mia. - rispose con gli occhi puntati sulla strada. - Non ho intenzione di portarti sino a Malibù a quest'ora. -
Il giovane fece un verso strano, cercando una posizione comoda per riposare.
Arrivarono a destinazione dopo una decina di minuti.
Lo aiutò a scendere dall'auto e aprì la porta del palazzo, andandò verso l'ascensore, non avrebbe mai fatto dieci rampe di scale con il suo amico mezzo ubriaco.
Schiacciò il tasto del suo piano e si appoggiò alla parete di metallo, osservando il ragazzo.
Quella sera indossava un completo nero con una camicia bordeaux, i capelli erano tirati indietro dal gel, e sul naso aveva quei dannatissimo occhiali rossi.
L'altro notò che la sua amica lo stava fissando, e non poté trattenersi dal dire una delle sue solite battutine.- So di essere affascinate, ma così mi consumi! - la provocò con il suo solito sorriso.
- Ti conosco Tony, non mi freghi più. - lo informò la ragazza, passandosi una mano fra i capelli castani. - Quante vittime hai fatto stasera? -
- Non essere così crudele! E poi chi ti dice che.. Va bene! Due. - rispose subito dopo aver ricevuto un'occhiataccia da parte di Sharon.
Oramai tutti sapevano com'era fatto Tony Stark. Genio, miliardario, playboy e filantropo, tutti quanti usavano questi termini per descriverlo. Fu per questo che la sua amica non si stupì di quella risposta.
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Dream || Loki Laufeyson ||
Fanfictionᛞᚱᛖᚨᛗ᛫ ᛚᛟᚲᛁ᛫ᛚᚨᚢᚠᛖᚢ︍ᛊᛟᚾ "Un tempo la razza dell'uomo assunse una semplice verità: che non era sola in questo Universo; l'uomo credeva che alcuni mondi fossero la casa degli Dei, e che altri fossero da temere. Da un regno di gelo e oscurità vennero i...