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Non appena quella porta si chiuse Sharon non si mise a piangere. No, lei non stette nemmeno ferma a fissare il vuoto. Iniziò a sbraitare, camminando avanti e indietro come una pazza.

- Brutto idiota che non è altro! Questa non gliela perdono, nono! - Loki rimase spaventato nel vederla in quel modo, mai e poi mai avrebbe augurato a qualcuno di vederla in quello stato. I suoi occhi erano peggio dei fulmini scagliati da Thor, mentre i suoi capelli gli ricordarono molto Medusa. Da piccolo aveva letto un libro sulla mitologia greca, e il ricordo di quella donna con i serpenti al posto dei capelli gli fece venire i brividi. - Stupido miliardario, playboy del cazzo! -

Il Dio delle Malefatte fece sedere la piccola Jessica sul divano, e si avvicinò alla sua amica. Si mise difronte a lei e poggiò due mani sulle sue spalle, in modo che non scappasse. I suoi occhi, colmi di ira, parvero calmarsi per un breve istante.

- Sharon, calmati. - affermò guardandola fissa negli occhi.

- No che non mi calmo! - sputò lei, ancora ferita nell'orgoglio. Scosse la testa ripetutamente, come ad enfatizzare la sua risposta. - Hai sentito quello che ha detto no? Come diamine potrei fare a calmarmi? -
Con uno scossone si liberò dalla sua presa e, con un gesto fulmineo, andò verso la cucina, decisa ad appoggiarsi al bancone. Non lo avrebbe mai ammesso, testarda com'era, ma sapeva che Loki aveva ragione; ma per calmarsi doveva sfogarsi in qualche modo. Il Principe si avvicinò cautamente a lei, indeciso sul da farsi. Quando discuteva con qualcuno si chiudeva in se stesso, cercando di reprimere quella furia incontrollabile che si impossessava ogni volta di lui. Non si aspettò che Sharon stringesse le sue dita con le sue e nemmeno che lo trascinasse in un angolo del soggiorno.
Ella si inginocchiò dinanzi al piccolo mobile, dove risiedevano tutti i suoi cd. Fece scorrere l'indice sopra le custodie, leggendo distrattamente i titoli, esclamando un "Eccoti!" E inserendo il suo contenuto nell'apposito lettore.
Il Dio degli Inganni, intanto, prese la custodia e lesse il titolo, mentre le prime note di One Vision risuonarono nella stanza.
La musica la aiutava a distrarsi, era il suo modo per sfogarsi. Non voleva rischiare di rompere qualcosa, e aveva scoperto questo metodo durante l'adolescenza, rivelandosi efficace.

- Che cos'è? - domandò ridandole la custodia dell'album A Kind of Magic dei Queen, abbastanza stranito dalle figure stilizzate e, soprattutto, meravigliato dal fatto che la musica arrivasse da quella strana scatola, e non da un'orchestra come succedeva a palazzo.

- Questo, mio caro, è uno degli album migliori creato negli anni '80 dai Queen. - rispose fiera la ragazza, amante accanita di quel gruppo. Aveva tutti i loro dischi e vinili e, grazie a Tony, era riuscita ad assistere al concerto tributo di Freddie Mercury nel 1992. In pochi sapevano che Roger Taylor era stato la sua cotta adolescenziale, e non attori come Johnny Depp o Tom Cruise. Un sorriso nostalgico spuntò sul suo viso, mentre il brano continuava senza aspettare nessuno.

- Sei molto più bella quando sorridi. - affermò Loki sincero, facendo arrossire Sharon per il complimento. O almeno, questo è ciò che credette il Dio.
Lacrime salate le stavano bagnando il volto, rosso per lo stress e nervoso. Odiava questo suo lato del carattere, quando si innervosiva tanto le veniva da piangere, e lei questo non riusciva a tollerarlo. Quando Loki se ne accorse se sentì le gambe cedere. Azzerò la distanza e la strinse fra le sue braccia, volendo consolarla in qualche modo. A Kind of Magic partì, mentre Loki iniziò a cullarla.
Sharon aveva perso il suo migliore amico, suo fratello, e si sentiva vuota. Ce l'aveva a morte con lui per come l'aveva trattata, ma era comunque una persona importante per lei, e credeva che il sentimento fosse reciproco.
E invece no, si sentì presa in giro, come era successo quando Johnny l'aveva abbandonata quando era incinta di Jessica.
Solo che all'epoca Tony era con lei, a supportarla, e invece adesso non poteva esserci, dato che era lui la causa di tutto ciò.
Loki odiava vederla in quello stato, e non aveva idea di come poterla consolare.

Dream || Loki Laufeyson ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora