Il Dio degli Inganni lasciò andare, a malincuore, la mano di ella, e si alzò in piedi.
- Io non sono innamorato. - disse l'ultima parola con disprezzo, come a voler convincerlo, cosa che invece convinse Thor ancora di più. - Sto solo svolgendo il compito affidatomi, a differenza di qualcuno che pensa solo alle donzelle. -
Thor spalancò la bocca, incredulo. - Io non penso solo alle donzelle. Io mi alleno e preparo ogni giorno per essere un grande guerriero e il futuro Re di Asgard, non un misero stregone da quattro soldi! - tuonò furibondo, avvicinandosi pericolosamente al fratello.
- Hai ragione, è molto nobile passare le giornate nelle taverne ad azzuffarsi come dei cavernicoli! - ribatté il giovane mago senza timore, gli occhi divenuti sottili, pronto a lanciare saette con lo sguardo. - E se continuerai a comportarti da arrogante presuntuoso non sarai mai degno del trono di Asgard! -
Il Dio del Tuono, cieco dalla rabbia, lo prese per il colletto della tunica e lo alzò da terra. Lui si stava preparando da secoli per succedere Padre al trono, e non avrebbe permesso a nessuno di prendersi gioco di lui. Il Dio delle Malefatte, invece, non si scompose di una virgola: il volto rimase impassibile, ma, allo stesso tempo, furente.
Thor alzò un braccio verso l'alto, pronto a tirare un pugno sul pallido volto di Loki, ma quest'ultimo mormorò un incantesimo e, prima che si potesse ritrovare con un enorme livido, svanì sotto lo sguardo allibito del fratello che, nel frattempo, si ritrovò incatenato. La figura del moro si formò a pochi metri da quella del fratello, un sorriso sghembo ad incorniciare il viso.- Sei un vigliacco! - esclamò Thor adirato, intento a liberarsi dalla grossa catena di metallo. - Se avessi solo la metà del coraggio che ho io non scapperesti come un coniglio! -
La lingua velenosa di Loki stava per ribattere, ma un leggero movimento lo distrasse. Con la coda dell'occhio intravide una cosa che attendeva da mesi, e fece passare la collera rivolta al fratello in secondo piano.
Si avvicinò velocemente al letto e, con sua enorme gioia, vide che la giovane midgardiana si stava svegliando.- Hey... - si chinò, in modo da poterle stare più vicino, e le sfiorò la testa con leggere carezze con i polpastrelli.
Sharon aprì lentamente gli occhi e la prima cosa che vide fu il volto del Principe, le sue soffici dita ad accarezzarle i capelli e un bellissimo sorriso dipinto sul viso. - Bentornata nel mondo dei vivi. - la prese teneramente in giro, provocando una risata da quest'ultima.- Cos'è successo? - le domandò curiosa, non lo vedeva da quando aveva saputo della scomparsa di Tony, e ancora adesso le venivano i brividi solo al pensiero.
- Dopo il colloquio avuto con Padre siete caduta in una sorta di coma. Non era nulla di grave, ma il Guardiano, Heimdall, ha detto che dipendeva dalla vostra vita su Midgard. - la voce calma del Dio la calmò, e si accorse in quel preciso istante quanto le fosse mancata quella sensazione. Sicurezza. Non ne aveva avuta per un periodo troppo lungo, e ora che l'aveva di nuovo ottenuta non voleva che se ne andasse. - Posso sapere cosa vi è capitato? -
Sharon stava per raccontargli tutto, ma la sua attenzione finì dall'altra parte della stanza. Thor, le sembrava quello il suo nome, era tenuto prigioniero da un enorme catena, e li osservava con le labbra leggermente aperte, stupito. In un primo momento fu abbastanza confusa, per poi rendersi conto della vicinanza avuta con il Dio degli Inganni.
- Ehm, Loki... - le sue gote si tinsero di un rosso acceso. Il Principe solo in quel momento ricordò che non fossero soli, si allontanò velocemente, come ustionato dalla pelle di ella, e fece di tutto per non osservare il fratello negli occhi, alquanto imbarazzato. Con un veloce cenno delle dita libero il Dio del Tuono dal suo tranello e, in cuor suo, sperava che se ne andasse subito, lasciandoli da soli.

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Dream || Loki Laufeyson ||
Fiksi Penggemarᛞᚱᛖᚨᛗ᛫ ᛚᛟᚲᛁ᛫ᛚᚨᚢᚠᛖᚢ︍ᛊᛟᚾ "Un tempo la razza dell'uomo assunse una semplice verità: che non era sola in questo Universo; l'uomo credeva che alcuni mondi fossero la casa degli Dei, e che altri fossero da temere. Da un regno di gelo e oscurità vennero i...