Joshua era molto magro. Il suo viso era sporco, e molto pallido, a stento si reggeva in piedi.
<<Hey, tranquillo... Andrà tutto bene>> disse Edgar avvicinandosi al bambino, che lo guardò di sottecchi.
<<Ti va se ci sediamo?>> propose Edgar.
Joshua annuì.
Si sedettero sul pavimento freddo e Joshua quasi si sentì mancare: il suo viso prese una brutta sfumatura biancastra.
<<Edgar...>> la voce di Cassandra sembrò aver perso quella vena di sicurezza che fino ad allora l'aveva caratterizzata.
<<Sul fianco destro di Joshua... è stato impiantato un esplosivo collegato direttamente al suo cuore... finché il suo cuore batte, entro 10 minuti la bomba esploderà uccidendovi entrambi. Ma se troverai un modo di fermare il suo cuore, passerai alla prova successiva...>> Spiegò Cassandra.
<<Voi siete matti! Volete che ammazzi un bambino!>> urlò Edgar, alzandosi di scatto.
<<Hai... Hai dieci minuti Edgar...>> annunciò Cassandra.
Il ragazzo si sentì mancare: la testa gli girava, il cuore batteva a mille.
"Tutto questo non può essere vero... è una pazzia bella e buona..." pensò mentre gli occhi gli si riempivano di lacrime.
<<Sta calmo... vieni qui, fammi vedere cos'hai>> disse a voce spezzata Edgar.
Joshua si stese e il suo volto si corrugò in una smorfia di dolore.
Edgar gli alzò la maglia fin sopra all'ombelico, e vide un taglio insanguinato sul fianco sinistro.
Il ragazzo soppresse un conato di vomito: riuscì a vedere una luce rossa lampeggiante nella carne aperta.
"Oh mio Dio" pensò, camminando avanti e indietro nella stanza bianca.
<<Edgar, mancano otto minuti>> annunciò Cassandra.
Il ragazzo andò nel più completo panico, il respiro affannato, il cuore che batteva frenetico.
D'un tratto Edgar guardò negli occhi il piccolo bambino, e intravide stanchezza e tristezza...
<<Sei minuti>>.
<<Non posso ucciderlo!>> urlò Edgar, girando in tondo nella stanza.
<<Compi una scelta Edgar. La fine della sua vita è già segnata>> disse seriamente Cassandra.
Edgar si sedette a terra a gambe incrociate, il viso poggiato sulle mani chiuse a pugno.
"Uccidere un bambino per salvarmi... che scelta egoistica..." disse fra sé e sé.
Poi pensò alla madre, al dolore che avrebbe subito con la perdita di suo figlio. Pensò a David, il suo migliore amico, che seppur a distanza, si consideravano ormai come due fratelli.
Pensò a tutte le persone che fino a pochi mesi prima lo avevano allontanato, reputandolo una persona noiosa o infantile e poco matura.
Pensò a come la sua mancanza non li avrebbe nemmeno spiazzati.
Ma fra tutte le persone che lo avevano conosciuto, c'era chi aveva capito davvero che persona fosse, chi reputava Edgar una delle persone più importanti della loro vita.
<<Quattro minuti>>.
Edgar corrugò la fronte e si morse il labbro a sangue.
Si alzò mentre dai suoi occhi scendevano lacrime che gli rigavano il viso.
<<Scusami ti prego... ti prego...>> si avvicinò lentamente a Joshua che era rimasto steso per tutto il tempo, dolorante per lo squarcio al fianco.
<<Sono mortificato, mi dispiace...> disse, poggiando il palmo della mano sul collo del bambino.
<<Tre... Tre minuti Edgar...>> disse Cassandra, anche lei sconcertata.
Edgar chiuse gli occhi, e singhiozzando strinse nella mano il collo del piccolo Joshua.
Non seppe quanto tempo stava passando, ma poi, cadde.
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The Fall
Mystery / ThrillerEdgar si ritrova in una stanza misteriosa. Scopre da subito di essere una cavia per un esperimento del governo americano. L'esperimento consiste nel affrontare varie prove, che metteranno Edgar in condizione di compiere scelte brutali, estreme ed eg...