Capitolo 13: Alcune Ore Prima

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Chiedo scusa per la lunghezza eccessiva di questo capitolo.

10 Ore Prima.

<<Io sarò alla Reception al piano terra, se hai bisogno di aiuto vienimi a chiamare>> disse sorridente Jasmine.
<<Grazie>> disse Cassandra, ricambiando il sorriso.
"So che mi osservano, devo comportarmi bene" pensò Cassandra, accendendo il macchinario di fronte a lei.
Gli schermi illuminarono tutta la stanza, i tasti luminosi erano disposti ordinatamente davanti a lei, e una stanza bianca con un ragazzo all'interno apparì sullo schermo centrale.
Il ragazzo si svegliò, era pienamente spaesato.
<<Salve Edgar, sono Cassandra, e ti guiderò per tutta la durata dell'esperimento>>.
~~~
"Facciamo apparire il pulsante sul pavimento..." pensò Cassandra mentre cliccò un punto dello schermo Touch sul pannello dei pulsanti. Fatto ciò, Edgar cadde nella stanza successiva.
Cassandra controllò un foglio di carta su cui era scritta la scaletta delle prove che la cavia avrebbe dovuto affrontare. Vicino ogni prova era segnata la probabilità di passaggio o non passaggio della prova.
"Ma... non può essere..." pensò.
"Prova 2: Assassinio di bambino contenente esplosivo - Prova riuscita al 2%" lesse Cassandra mentalmente.
"Non può morire... Ma non posso sacrificare la vita di un bambino...".
<<Edgar, alzati per favore>> disse Cassandra, premendo un pulsante che introdusse Joshua all'interno della stanza.
Permette una sequenza di pulsanti, che disattivarono la bomba all'interno del bambino.
"Spero non lo uccida...".
~~~
"Il capo ci ha dato ovvie direttive, devo fargli capire che sappiamo tutto di lui" pensò Cassandra.
Digitò delle parole sullo schermo touch e nella stanza comparvero i piatti preferiti di Edgar.
<<Cassandra, non mi sembra di aver risposto a nessuna domanda personale, come fate a sapere...>>
<<Dovresti mangiare Edgar, quello che ti aspetterà sarà abbastanza faticoso, mettiti in forze>> Cassandra chiuse subito la conversazione.
"Non deve fare altre domande, che vada a dormire" pensò, e abbassò la tonalità di bianco della stanza.
<<Se sopravvivo a tutte le prove, cosa succederà dopo?>> chiese.
<<Ti ho già informato del fatto che la tua famiglia riceverà una somma di denaro>> disse Cassandra.
<<Si, ma poi?>>a quanto pare Edgar era in vena di fare conversazione.
Qualcuno Alle spalle di Cassandra bussò e aprì la porta:
<<Tutto a posto?>> chiese Jasmine cortesemente.
<<Tutto bene, metto a letto il ragazzo e torno in stanza>> rispose Cassandra.
<<Noi qui andiamo tutti a pranzo fuori, vieni con noi? Ti converrebbe, sigilliamo la struttura prima di andare, non vorrai restare qui da sola>>spiegò Jasmine.
<<Penso che chiuderò occhio, grazie lo stesso>>.
Jasmine uscì e Cassandra tornò da Edgar.
<<Sarai libero di tornare a casa. Ora ti consiglio di dormire, entro qualche ora ti sveglieremo per la prossima prova>>.
Con l'uscita di tutti dalla struttura, Cassandra era tentata di dire tutta la verità ad Edgar... ma l'esperimento era registrato, non poteva rischiare.
<<Papà mi ricevi?>> chiese Cassandra a bassa voce.
<<Si Spada Tratta, sono in Messico>> disse la voce nell'orecchio di Cassandra.
<<Ti faccio entrare>>.
Detto questo la donna uscì dalla stanza e chiuse la porta a chiave.
C'era un silenzio tombale, c'erano alcune probabilità che ci fosse qualcun altro nella struttura, ma poco importava, sarebbe stata silenziosa.
Raggiunse la reception completamente deserta, c'era solo una guardia, seduta su una sedia all'entrata.
Andò in bagno, e cercò un ulteriore grata nella stanza: vi era una di esse posta nell'angolo in alto.
Cassandra la spostò via e vi si infilò dentro.
<<Sarà dura strisciare nella polvere con questo vestitino attillato>> disse.
Bene o male aveva memorizzato le vie di aerazione, e si ritrovò infatti in una stanza oscurata con un enorme caldaia al centro.
Oltrepassò essa e raggiunse due botole poste sul pavimento, poi le aprì.
<<Ciao Papà>> salutò sorridente Cassandra.
<<Spada Tratta>> salutò lui.
<<Entra nel condotto e segui la mappa che hai memorizzato, ci rivediamo tra alcune ore>> disse Cassandra, e lui obbedì.

5 Ore Prima

"Gli spuntoni che ho messo non dovrebbero essere affilati... questa prova dovrebbe essere solo una corsa, nonostante sul foglio ci siano zero probabilità di passaggio" constatò Cassandra.
Superata un'altra prova, a Edgar toccò quella del fuoco.
"E ora che lui e Papà si conoscano." Pensò Cassandra.
Aveva fatto capitare Edgar in una stanza collegata a quella di Chad.
Edgar doveva solo notare la discrepanza fra i pannelli bianchi, e sarebbe stato salvo.
Chad, ovvero Papà, aveva pre-registrato le varie prove in separata sede, e sarebbe stato assegnato a qualcuno dalla stessa indole di Cassandra, così che non avrebbe creato troppo scompiglio nel sistema.
~~
<<Che diamine hai combinato?>> chiese Jasmine arrabbiata.
<<Non lo so come sia potuto succedere... la situazione mi è sfuggita di mano, ora mi licenzierete?>> chiese Cassandra a mo' di vittima.
Jasmine ci pensò su.
<<No, sei stata brava con le prove precedenti, saresti una grande perdita. Ma rimarrò con te durante la durata dell'esperimento, per tenerti d'occhio. Che non si verifichi più.>> spiegò Jasmine.
"D'ora in poi solo Chad potrà salvare Edgar." Pensò Cassandra.

1 Ora Prima.

<<Si stanno avvicinando a noi a quanto pare, ormai sono quasi al livello della terra>> disse cordiale Jasmine.
<<Ah si? Beh penso che Edgar e Chad abbiamo resistito abbastanza... Ma cosa succederà loro nel caso in cui dovessero sopravvivere a tutte le prove?>> chiese Cassandra.
<<Cancelleremo loro la memoria lesionando una sezione del cervello, nulla di che>> rispose Jasmine sorridente.
Chad era steso sul pavimento privo di sensi, e Edgar cercava di svegliarlo.
"Devo solo aspettare che si svegli..." pensò Cassandra.
Edgar lo colpì sul viso e il ragazzo riprese vita.
"Ora...".
Cassandra si girò di scatto verso Jasmine.
<<Che fai?>> chiese lei perplessa.
La donna si avvicinò alla receptionist e le diede una gomitata alla gola. Di seguito, Jasmine si piegò a metà, e Cassandra le diede un calcio in pieno viso, facendola cadere a terra, il naso sanguinante.
Cassandra premette una nuova sequenza di tasti e una valanga di acqua investì i due ragazzi.
<<Croce Rossa, nello scantinato, subito.>> disse Cassandra.
<<Sono già qui>> disse una nuova voce nell'orecchio di Cassandra.
La donna in turchese uscì dalla stanza, chiudendo a chiave Jasmine all'interno.
Camminò a passo svelto nei corridoi lugubri, era sicura che per almeno uno ora non avrebbe avuto problemi:
Prima di picchiare Jasmine aveva oscurato momentaneamente le telecamere, spostando il corpo di Jasmine fuori dalla loro portata.
Ora toccava a Chad liberare Edgar. Con l'esperimento fallito, sarebbero potuti uscire tutti e tre senza danni.
Cassandra corse in camera sua, recuperò il dispositivo con cui aveva copiato i dati dell'esperimento, e si diresse di nuovo alla reception.
Oltrepassò una porta che portava in un'area accessibile solo al personale autorizzato, e camminò lungo dei corridoi di un bianco acceso, aventi varie porte in serie a destra e sinistra.
Passati due corridoi, aprì una porta posta alla parete sinistra del corridoio, e vi passò attraverso.
Arrivò a una lunga parete altra 6 metri, con un piccolo riquadro elettrico messo all'altezza della donna.
Cassandra inserì alcuni dati, e un pannello si spostò di lato, mostrando Edgar steso a terra, sanguinante, e Chad che lo osservava impaziente.
<<Ci hai messo tanto Spada Tratta>> disse sorridente.
<<L'ho colpito ad un fianco, nulla di mortale, ma la ferita va richiusa>> continuò Chad.
<<Bene, prendi questi e raggiungi Salt Lake City a piedi, sarà qualche ora di cammino, ma arriverai prima di me>> disse Cassandra passando il dispositivo a Chad.
<<È ora che l'esperimento finisca>>.

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