Le terre intorno a lei erano aride e isolate.
Il sole sorgeva piano all'orizzonte, e l'auto nera si fermò in mezzo alla strada.
<<Scende qui?>> chiese l'autista.
<<Si, la ringrazio. Proseguo a piedi.>>
Cassandra prese la valigia dal bagagliaio e la portò a tracolla.
<<Spada tratta, mi ricevi?>> chiese una voce da dentro il suo orecchio.
Ormai non le faceva più male, e quel puntino nero poteva sembrare perfettamente un piccolo neo.
<<Si Papà, vedo la fortezza>> disse camminando a passo svelto sulla terra secca.
<<Descrivila>>
<<È alta almeno 40 metri, è fatta di pietra e i metodi di sicurezza sono molto rudimentali>> disse Cassandra, notando la recinzione bucata e malmessa attorno alla fortezza.
Quando si trovò a pochi metri dal cancello di ingresso, si avvicinò a un piccolo display su cui appoggiò poi la sua carta di identità.
<<Sto entrando.>> disse mentre si avviava all'interno del complesso.
Gli interni erano molto moderni, i pavimenti e le pareti erano fatti di metallo e vetro.
<<Cassandra Howell?>> chiese la receptionist sorridendole.
<<Si esatto, sono io>> ricambiò il sorriso Cassandra.
La receptionist dalla pelle scura, le passò un fascicolo e una chiave. Poi le disse:
<<Io sono Jasmine. Ha un'ora per prepararsi, nel fascicolo troverà la descrizione della cavia che le abbiamo affidato. La verrò a chiamare io quando sarà tutto pronto, buon proseguimento>> spiegò la donna sorridente.
Cassandra si avviò verso l'ascensore, e prima di entrarvi lesse, incisi sulla chiave, il piano e la stanza che le avevano assegnato.
Avrebbe alloggiato lì per tutta la durata dell'esperimento.
Quando fu dentro l'ascensore, prese il telefono e cliccò un punto a caso sullo schermo, poi lo portò all'orecchio:
<<Si papà, sono appena arrivata a lavoro. A quanto sembra non ho trovato traffico nel venire qui, la strada era libera. Si, ci risentiamo>>.
Il messaggio era stato inviato.
Arrivò al terzo piano e proseguì tutto il corridoio fino ad arrivare alla sua stanza, in fondo.
Si chiuse la porta alle spalle e girò la chiave due volte.
Cassandra aprì sia la borsa sia il fascicolo, e mentre cacciava il vestito color turchese e i tacchi abbinati, lesse mentalmente:
"Edgar Blanchett, 18 anni, nato a Chigaco. Madre cuoca e Padre dentista..." Cassandra sospirò.
Andò in bagno e aprì l'acqua della doccia, poi sussurrò: <<Si, è lui.>>.
Lasciò che l'acqua scorresse, e si guardò intorno:
Non c'erano finestre nella stanza, ma una piccola grata si trovava esattamente sopra la porta del bagno. Cassandra tirò dal muro un piccolo cassettone, e lo mise davanti alla porta del bagno. Aveva un ora di tempo.
All'interno della valigia, sbottonò un piccolo bottone nero, che mostrò un doppio fondo.
Estrasse da lì una macchinetta quadrata dalle dimensioni della sua mano: alzò lo schermo della macchinetta e dinanzi a se si parò tutto il sistema delle videocamere della struttura.
Al di sotto dello schermo invece, c'erano tanti pulsanti che, se premuti, avrebbero dato origini a voci pre-registrate.
Salì sul cassettone e spinse in alto la grata. Per sua fortuna, i condotti erano ancora in funzione, quindi c'era il passaggio di aria.
Vi strisciò dentro, lo schermo alla mano, e svoltò in direzione della stanza in cui doveva arrivare.
Arrivò ad un'altra grata, ma non poté ancora calarsi nella stanza: c'era un uomo in giacca e cravatta, seduto dinanzi a un enorme macchinario che comprendeva tutta la parete.
Cassandra premette uno dei cento pulsanti sul suo dispositivo, e una voce pre-registrata disse:
<<Agente Aula 3, richiesta di manutenzione in Aula 7>>.
L'uomo sbuffò e si alzò dalla sedia imprecando.
Appena fu da sola, si calò nella stanza, separò un rettangolo di plastica dal dispositivo delle telecamere, e lo attaccò al macchinario alla parete.
Dagli schermi di questo grande macchinario, si poteva perfettamente notare una ragazza che combatteva contro un robot, fisicamente uguale a lei, che imitava ogni sua mossa.
Si diresse verso la porta da cui era uscito l'uomo per evitare di vedere chi fra la ragazza e il robot avrebbe vinto, e rimase a controllare se fosse in arrivo qualcuno.
Il rumore di un acuto bip, cinque minuti dopo, la avvertì che l'operazione di copia dei dati era arrivata a buon fine.
Cassandra riprese il rettangolo di plastica, spostò una sedia e tornò su nei condotti di aerazione.
Appena fu in stanza sgranò gli occhi: qualcuno stava bussando alla porta insistentemente.
<<Hey!? Cassandra!? Tutto bene?>> era Jasmine, doveva essere lì già da un bel po'.
Cassandra spostò velocemente il cassettone, e mentre chiudeva l'acqua della doccia disse:
<<Si? Cosa c'è?>>.
<<Stai bene? Sono dieci minuti che ti chiamo, pensavo ti fossi sentita male...>> disse la ragazza dietro la porta.
<<Oh, no... ero sotto la doccia, non ti ho per niente sentita>> Cassandra posò l'apparecchio nella borsa e iniziò a cambiarsi.
<<È già tutti prontò?>> chiese lei.
<<Si, 5 minuti e l'esperimento inizia.>>
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The Fall
Mystery / ThrillerEdgar si ritrova in una stanza misteriosa. Scopre da subito di essere una cavia per un esperimento del governo americano. L'esperimento consiste nel affrontare varie prove, che metteranno Edgar in condizione di compiere scelte brutali, estreme ed eg...