Capitolo 7

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<<E tu chi sei?>> chiese il ragazzo mentre Edgar si rialzava.
<<Io sono...>> il pavimento scomparve improvvisamente, facendo urlare entrambi durante l'ennesima caduta nel vuoto.
Atterrarono pochi istanti dopo, sempre con la massima delicatezza, e quando furono entrambi in piedi, Cassandra disse:
<<A quanto pare abbiamo un soggetto che non sa stare al suo posto>>.
Edgar quasi si mise a ridere: era uscito dal suo esperimento... per entrare in quello di un altro.
Il ragazzo notò che l'altro non aveva i suoi stessi vestiti neri, ma erano di un verde scuro.
<<Siccome entrambi avete superato lo stesso numero di prove, i Piani Superiori mi dicono che la fusione di due esperimenti non causerà alcun problema, quindi d'ora in avanti proseguirete insieme questo percorso scientifico>> annunciò lei.
<<Fantastico, mi faccio il culo per non morir bruciato e mi ritrovo ancora a rischiare la vita.>> disse con ira Edgar.
<<Beh amico, effettivamente non ti sei dato un gran da fare>> disse il ragazzo indicando un punto sopra al gomito sinistro di Edgar.
Il ragazzo passò le dita sul punto indicato e una fitta di dolore bruciante gli pervase tutto il braccio.
<<Merda! Non me ne ero nemmeno accorto!>> disse ispezionandosi la bruciatura.
Tutta quell'adrenalina aveva sedato il dolore, ma ora sentiva la pelle bruciacchiata pizzicargli e fargli male.
<<Vedrò se posso medicarti durante la pausa dalle prove. Comunque piacere, io sono Chad>> si presentò Edgar.
<<Ed io sono Edgar. Sono felice di sapere che l'ultima persona che vedrò prima di morire sarà un estraneo>> disse Edgar, guardandosi intorno nella nuova stanza bianca.
Era molto spaziosa, e guardando meglio, al centro si poteva perfettamente notare un pilastro a forma circolare, con dei piccoli fori tutti intorno.
<<La prossima prova è forse una delle migliori scoperte scientifiche dell'ultimo secolo>> iniziò Cassandra.
<<In questa stanza la gravità verrà eliminata totalmente, sarete costretti a vorticare nel vuoto, mentre fili taglienti e lame mortali vorticheranno insieme a voi. Verrà aggiunto un forte vento per rendere il tutto, mmh, come dire, più "movimentato">> spiegò Cassandra.
D'un tratto, entrambi i ragazzi si ritrovarono sospesi a mezz'aria, e dal pilastro circolare al centro della stanza, spuntarono lunghi fili argentati.
<<Sembrano spaghetti>> disse Chad scherzoso, mentre il pilastro centrale iniziò a girare lentamente.
Un forte vento iniziò a tirare e entrambi i ragazzi vorticarono nell'aria a una velocità modesta.
I fili argentati schioccavano nell'aria mentre vorticavano velocemente in tondo, e d'improvviso alcuni pugnali iniziarono a volare insieme ad essi.
Edgar cercò di schivarli, ma la cosa era alquanto difficile:
Un paio di pugnali tagliarono alcuni centimetri di Pelle sul volto, e per schivare una pugnalata in piena gola, Edgar si mosse di lato e si coprì il volto con le mani, causandosi innumerevoli tagli ai polsi, non troppo profondi.
Il vento sbatteva entrambi a destra e a manca, e schivare le frustate dei fili e i colpi dei pugnali nell'aria era arduo.
Mentre Edgar cercava di schivare due coltelli, Chad urlò: un filo d'argento lo colpì in piena schiena.
<<Chad! Stai bene?>> urlò Edgar per farsi sentire oltre il suono del vento forte.
<<S-Solo un g-graffio!>> urlò con voce tremante.
Un filo d'argento colpì Edgar sulla caviglia, e il ragazzo sentì un certo crack.
Mentre cercava di avvicinarsi di più a Chad, il manico di un pugnale lo colpì sulla bruciatura, e il ragazzo urlò con le lacrime agli occhi per il dolore.
Proprio quando i due si trovarono vicini, il vento cessò di tirare, ed entrambi caddero nel vuoto, passando alla prossima stanza.

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