Capitolo 9

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Atterrarono delicatamente.
<<Penso che per oggi basti, vi invito a riposarvi qualche ora, prima di procedere alla prossima prova>> disse Cassandra.
La stanza era più spaziosa e ospitava due docce, un letto poco più spazioso e due lavandini.
Accanto alle docce c'erano dei vestiti puliti, alcuni neri, altri verde scuro.
<<Pensavo che tutte le cavie fossero vestite allo stesso modo>> disse Edgar.
<<Beh, io ho notato alcune cose da quando sono qui: quando ho fatto la prima pausa hanno servito il mio cibo preferito, e i vestiti che ho addosso sono del colore che più adoro>> spiegò Chad.
Edgar si fermò un attimo a riflettere...
Anche a lui avevano servito i suoi piatti preferiti, e il nero è il suo colore preferito perché gli ha sempre trasmesso sicurezza.
<<A quanto pare ci conoscono meglio di noi stessi>> continuò Chad.
Rispettosamente entrambi si fecero una calda doccia, e quando uscirono trovarono sui letti ancora una volta i loro piatti preferiti, e una valigetta trasparente con dentro delle pomate e medicine.
Affamati e assetati, si saziarono e rimasero seduti sul letto.
<<Quindi il nero è il tuo colore preferito?>> chiese Chad.
<<Beh, quando lo indosso e quando lo vedo mi sento più sicuro...>> disse Edgar abbassando il capo.
<<E il tuo è il verde?>> chiese Edgar.
<<Si, lo adoro>> rispose Chad.
<<Da dove vieni?>> Continuò.
<<Chicago. Tu?>> rispose Edgar.
<<Louisiana>>.
Dopo qualche minuto, Edgar si alzò e si avvicinò al lavabo.
Si lavò i denti e la faccia, poi si mise a letto, stendendosi nella parte più vicina al muro.
Chad lo imito, e si girò verso di lui.
Si guardarono negli occhi, poi Chad disse sotto voce:
<<Fai bene a farti vedere forte, ma nei tuoi occhi vedo estrema paura e ansia...>> esitò per qualche istante, poi disse:
<<Vorrei che tu sapessi che finché ci sono io, riuscirai ad uscire di qui>>.
Edgar lo guardò perplesso.
<<Ti va se ti passo una pomata su quella brutta bruciatura?>> disse poi Chad.
Prese dalla valigetta trasparente un tubo bianco panna e svitò il tappo all'estremità. Nel frattempo Edgar si scoprì la zona bruciata.
Quando Chad passò la crema biancastra, Edgar ebbe inizialmente un senso di dolore, poi di sollievo. Sentiva come se la pelle si stesse riparando.
Quando Chad finì di passare la crema sul punto bruciacchiato, Edgar propose di fargli vedere le ferite che la prova precedente gli aveva inferto.
Chad si sfilò la maglia e si stese a pancia in giù:
Aveva un lungo taglio che partiva dalla spalla destra e arrivava al fianco sinistro. Doveva sicuramente essere opera dei lunghi fili argentei.
Edgar prese dalla valigetta trasparente una crema cicatrizzante e delle medicazioni:
Passò la crema su tutto il taglio lungo, poi vi applicò le medicazioni. Di seguito passò la crema anche sui tagli meno profondi e anche sui suoi polsi.
Chad si mise la maglia e Edgar mise nella tasca del suo pantalone nero, le medicazioni e un tubetto di crema per le bruciature.
<<Ti va di mettere la crema per i tagli in tasca? Le mie sono piene, e poi non si sa mai>> disse Edgar.
Chad prese il tubetto, e stava per infilarlo nella tasca sinistra, quando cambiò idea e lo mise nella tasca destra.
Edgar notò subito che il manico di un coltello fuoriusciva dalla sua tasca.

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