Prologo

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Mi infilo un paio di pantaloncini di jeans non troppo corti e una maglia larga prima di guardare il mio riflesso nello specchio.

Bello. Anche oggi sembro uscita dal deretano di una gallina.

-SALVE SALVINO- strilla Michael entrando nella mia stanza e buttandosi sul mio letto.

Uffa, l'avevo appena fatto.

- Questa cosa che tu fai irruzione nella mia stanza, a casa mia, come se niente fosse,deve finire- dico semplicemente puntandogli un dito contro.

- Oh ma anche io sono felice di vederti – ribatte ridacchiando.

Alzo gli occhi al cielo mentre cerco di sistemarmi i capelli in modo da renderli almeno presentabili.

Una coda? Sembro un fagiolo.

Chignon? Sembro un ananas.

Trecce? Anche no, dai.

Treccia? Sembra la miccia dei fuochi d'artificio.

Sciolti? FANNO CAGARE.

- Mi stavate aspettando? - esordisce Shawn facendo irruzione come se niente fosse.

- In realtà no, ma ora che ci sei anche tu possiamo andare – risponde Michael prima di prendermi per un braccio e trascinarmi fuori da casa mia mentre Shawn recupera il mio zaino.

- Buona giornata ragazzi- ci saluta mia mamma dalla cucina.

- Grazie, anche a te Anne – ricambia prontamente Shawn prima di chiudersi la porta alle spalle.

- A casa mia questo si chiama sequestro di persona – borbotto.

- Infatti non siamo più a casa tua – mi fa notare con un sorrisetto irritante il mio rapitore prima di stamparmi un bacio sulla guancia.

Sbuffo prima di scrollarmi il suo braccio di dosso. Odio quando la gente ti mette le mani addosso.

Io, Michael e Shawn siamo sempre stati migliori amici, fin da bambini. Certo, abbiamo passato i nostri brutti momenti, ma siamo ancora amici.

Mi ricordo di quando, circa un anno e mezzo fa, Michael ci confessò di essere gay. Un po' c'era da aspettarselo: insomma, Mike era sempre stato diverso. A partire dai capelli colorati fino ad arrivare alla facilità con cui si relazionava con l'altro sesso. Diverso è quasi discriminatorio, direi più speciale. Per me non è cambiato quasi niente, anzi ho sempre sognato di avere un amico gay. Ma Shawn non la prese così bene, anzi. Non la prese bene proprio per niente, e non ho ancora capito perché. So solo che ha evitato Mike per un anno intero. Non una parola, non un saluto, neanche uno sguardo: ha praticamente finto che non esistesse. Mike ci rimase malissimo. Solo qualche mese fa hanno riallacciato i rapporti e sembrano più uniti che mai.

Mentre penso a quanto commuovente possa essere la storia della nostra amicizia, una voce mi riporta con i piedi per terra. Non faccio in tempo a capire cosa mi voglia dire Shawn che prendo in pieno il palo sul marciapiede.

- Santa patata, che male -. borbotto mentre mi massaggio la fronte con una mano e con l'altra mi reggo al lampione maledetto per evitare di cadere con il culo per terra.

Invece i miei due migliori amici, quegli stronzi, si stanno sganasciando dalle risate. Si commuovono pure, che carini.

- Ma quanto sei cretina? -

Okay, come non detto.

- Anche io ti voglio bene Mike – ribatto staccandomi finalmente dal palo.

Next To Me - Shawn Mendes Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora