Capitolo 20

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- Grazie di tutto Luke – dico impacciata quando mi riporta a casa.

- Figurati, quando vuoi – risponde prendendo il telefono da un angolo e sollevandolo.

Aggrotto le sopracciglia – Non so neanche se ho il tuo numero -borbotto.

- Se ce l’hai scrivimi, altrimenti cercami su Instagram, Facebook, Twitter, Tinder o quello che vuoi – ribatte facendo spallucce. - In ogni caso andiamo nella stessa scuola quindi non penso che ci siano grandi problemi – conclude con un sorriso.

- Va bene Mister – gli sorrido mentre spalanco la portiera.

- Forse non gli devi scrivere un messaggio – sussurra Luke fissando un punto oltre la mia mano che tiene ancora la portiera.

- Che? - chiedo confusa prima di voltarmi di scatto.

- Te l’ho mai detto che sei bellissima? - sussurra Shawn con gli occhi lucidi dall’alcol.

È seduto, o per meglio dire, è spalmato sullo zerbino di fronte a casa mia mentre si tiene la testa con la mano. Abbandonata poco lontana da lui, una bottiglia di birra.

Scendo dalla macchina senza dire una parola.

- Grazie ancora del passaggio – sussurro a Luke che mi sorride.

Chiudo la portiera, ma prima di voltarmi e affrontare quello che è diventato il mio pensiero fisso nelle ultime ore, alzo lo sguardo sul biondino che non è ancora partito. Mi sorride ancora con i pollici alzati mimando con le labbra un “fallo secco”. Poi parte e se ne va, lasciandomi a fissare il vuoto.

Ottimo.

Ora non ho più scuse.

Mi volto e lo osservo.

È palese che sia ubriaco, dal momento che ha afferrato la bottiglia e se la sta… spalmando sulla faccia. Mi avvicino cauta e mi accovaccio di fronte a lui.

- Shawn, ma che combini? - chiedo, non sapendo cosa dire.

- La bottiglia è fresca. E io ho caldo, tu non hai caldo Em?- biascica mentre fatica a tenere gli occhi aperti.

- È il primo dell’anno, Shawn, sto morendo di freddo qua fuori. Riesci ad alzarti? -

- Ti scaldo io, vieni qui – dice alzando la voce e aprendo di scatto gli occhi mentre allarga le braccia, facendo cadere la bottiglia che cade rumorosamente. Ovviamente non si rompe e comincia a rimbalzare facendo ancora più casino.

E che cazzo però.

- Ops – dice ridacchiando il ragazzo di fronte a me.

Alzo gli occhi al cielo e mi avvicino, cercando di tirarlo su, ovviamente con scarsi risultati dato che è il doppio di me e la mia forza è paragonabile a quella di una tartaruga. A pensarci, le tartarughe per spostare le cose le prendono a testate…

-Shawn, per favore, cerca di collaborare -  gli dico senza alzare la voce, un po’ per la fatica, un po’ per non svegliare tutto il vicinato.

Si appoggia alla porta di casa per tirarsi su, quando questa si apre, facendolo cadere sdraiato per metà dentro casa mia.
- PORCO SCHIFO – esclamo ad alta voce tappandomi poi la bocca. - Papà? -

- Ma che casino state facendo? - mi rimprovera subito con tono serio. Poi porta lo sguardo sul ragazzo ubriaco e mezzo addormentato ai sui piedi che in questo momento sta ridacchiando.

- Ops – commenta pure Shawn, continuando a ridere. Mi passo una mano sulla faccia, trattenendo la voglia di prenderlo a calci sugli stinchi.

- È ubriaco? - chiede l’uomo in pigiama di fronte a me.

Next To Me - Shawn Mendes Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora