Capitolo 11

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- Ciao piccola – esordisce Scott appena mi apre la porta di casa dandomi un veloce bacio a stampo.

Non ci sentiamo da due giorni e questo mi dice "Ciao piccola"?!

- Ehi – ribatto, forse un po' troppo fredda, prima di entrare in casa.

- Tutto a posto? - mi chiede, forse notando il mio stato d'animo non proprio positivo.

- È tutto a posto – liquido la faccenda con un gesto della mano.

Magari sono solo nervosa per tutta la situazione che si è creata.

Non ho voglia di litigare.

Sinceramente, Scott è l'ultimo dei miei problemi.

- Okay –

Prendo un respiro profondo per calmarmi.

Evidentemente sono io che sono intrattabile.

- Che ti va di fare? - mi chiede piazzandosi sul divano mentre io mi tolgo la giacca e l'appoggio sull'attaccapanni vicino all'ingresso.

- Non so, guardiamo un film? - propongo prendendo posto accanto a lui.

- Va bene, dai – acconsente accendendo la TV – Captain America?-

- Andata – rispondo appoggiandomi al suo fianco.

Scott si gira verso di me e mi guarda.

- Che aspetti? -

Lo guardo evidentemente perplessa.

- Vallo a prendere – risponde come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

- Come scusa? - ribatto alzando un sopracciglio.

- Hai bisogno di un invito scritto? - risponde evidentemente sarcastico.

Sai dove te lo metto il sarcasmo, testa di cactus?

- Si chiama educazione – dico cercando di rimanere calma, senza nascondere una punta di fastidio.

Scott sbuffa in risposta e io mi devo visibilmente trattenere per non prenderlo a schiaffi.

Poi mi guarda.

- Hai intenzione di andare o mi devo per forza alzare io? - chiede acido dopo un attimo di silenzio.

- Mi stai prendendo in giro? -

-Perché dovrei, scusa? -

Lo guardo a bocca aperta.

- Tranquillo, mi alzo io – dico con un finto sorriso.

- Finalmente fai qualcosa di utile – esclama con un sospiro.

Raggiungo in poche falcate l'ingresso e recupero la mia giacca.

- Che stai facendo? - mi chiede girandosi di scatto, attirato dal rumore della porta che ho appena aperto.

- Me ne vado – rispondo tranquillamente prima di uscire sbattendo la porta.

Mi ripeto mentalmente che non sono io, che non è colpa mia, ma la rabbia sembra non andare via.

Cammino velocemente, cercando di prendere respiri profondi per calmarmi.

Solo quando sono praticamente a metà strada sento Scott chiamarmi a gran voce.

Ovviamente lo ignoro e continuo a camminare.

-Ehi Emily, aspetta! - urla con voce affannata e capisco che mi ha quasi raggiunto.

Mi sto preparando mentalmente a non ricoprirlo di insulti quando mi sento strattonare per un braccio, ritrovandomi di fronte la causa della mia ira.

Next To Me - Shawn Mendes Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora