- Ciao piccola – esordisce Scott appena mi apre la porta di casa dandomi un veloce bacio a stampo.
Non ci sentiamo da due giorni e questo mi dice "Ciao piccola"?!
- Ehi – ribatto, forse un po' troppo fredda, prima di entrare in casa.
- Tutto a posto? - mi chiede, forse notando il mio stato d'animo non proprio positivo.
- È tutto a posto – liquido la faccenda con un gesto della mano.
Magari sono solo nervosa per tutta la situazione che si è creata.
Non ho voglia di litigare.
Sinceramente, Scott è l'ultimo dei miei problemi.
- Okay –
Prendo un respiro profondo per calmarmi.
Evidentemente sono io che sono intrattabile.
- Che ti va di fare? - mi chiede piazzandosi sul divano mentre io mi tolgo la giacca e l'appoggio sull'attaccapanni vicino all'ingresso.
- Non so, guardiamo un film? - propongo prendendo posto accanto a lui.
- Va bene, dai – acconsente accendendo la TV – Captain America?-
- Andata – rispondo appoggiandomi al suo fianco.
Scott si gira verso di me e mi guarda.
- Che aspetti? -
Lo guardo evidentemente perplessa.
- Vallo a prendere – risponde come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
- Come scusa? - ribatto alzando un sopracciglio.
- Hai bisogno di un invito scritto? - risponde evidentemente sarcastico.
Sai dove te lo metto il sarcasmo, testa di cactus?
- Si chiama educazione – dico cercando di rimanere calma, senza nascondere una punta di fastidio.
Scott sbuffa in risposta e io mi devo visibilmente trattenere per non prenderlo a schiaffi.
Poi mi guarda.
- Hai intenzione di andare o mi devo per forza alzare io? - chiede acido dopo un attimo di silenzio.
- Mi stai prendendo in giro? -
-Perché dovrei, scusa? -
Lo guardo a bocca aperta.
- Tranquillo, mi alzo io – dico con un finto sorriso.
- Finalmente fai qualcosa di utile – esclama con un sospiro.
Raggiungo in poche falcate l'ingresso e recupero la mia giacca.
- Che stai facendo? - mi chiede girandosi di scatto, attirato dal rumore della porta che ho appena aperto.
- Me ne vado – rispondo tranquillamente prima di uscire sbattendo la porta.
Mi ripeto mentalmente che non sono io, che non è colpa mia, ma la rabbia sembra non andare via.
Cammino velocemente, cercando di prendere respiri profondi per calmarmi.
Solo quando sono praticamente a metà strada sento Scott chiamarmi a gran voce.
Ovviamente lo ignoro e continuo a camminare.
-Ehi Emily, aspetta! - urla con voce affannata e capisco che mi ha quasi raggiunto.
Mi sto preparando mentalmente a non ricoprirlo di insulti quando mi sento strattonare per un braccio, ritrovandomi di fronte la causa della mia ira.
STAI LEGGENDO
Next To Me - Shawn Mendes
FanfictionEra tutto perfetto. Io, Michael e Shawn eravamo indivisibili. Poi è scattato qualcosa e tutte le certezze che avevo sono crollate, come un castello di carte. È successo tutto così in fretta, eppure, se ci penso, ricordo il momento esatto in cui tut...