9.

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-Io lo sono.
Una voce maschile irruppe nel religioso silenzio della cattedrale.
Tutti i presenti si voltarono a guardare il giovane che poc'anzi aveva parlato.
Fu un attimo, Giulia sgranò gli occhi facendo cadere il boquet che stringeva, nervosa tra le mani.
Gli occhi le si riempirono di lacrime ed una mano tremante coprì la bocca.
Corse fra le  forti e familiari braccia, il ragazzo la prese in braccio e girando su se stesso la baciò teneramente, davanti a Riccardo e a tutta la corte.
Era tornato, era lì, aveva mantenuto la sua promessa.
-Oh Luca, amore mio non sai quanto ho aspettato...non potevo sposarmi con altri perché io amo te.
Pronunciò, felice la ragazza accarezzandogli una guancia e sorridendogli felice.
-Dolce mia stella sì, ci sposeremo e adesso.
Qui, ora.
Disse sicuro, guardandola negli occhi.
La prese per mano e la portò dinanzi al re, suo padre.
-Padre mio, chiedo il tuo nobile permesso di sposare Giulia.
Entrambi chinarono il capo, il re posò le sue mani sui loro capi dando la sua nobile benedizione.
Luca si avvicinò poi alla governante del re.
-Roberta, chiedo anche a te il permesso di prendere in sposa la tua bellissima figlia.
La donna acconsentì emozionata e felice.
I due giovani innamorati si presero per mano e si avvicinarono all'altare Sacro.
Il biondo incrociò lo sguardo furioso del suo paggio e migliore amico.
-Tu...come hai potuto?
Sapevi bene la storia che c'era tra noi eppure...
Hai approfittato di lei e del suo povero cuore spezzato.
Eri il mio migliore amico...come hai potuto Riccardo?
Chiese, risentito sua altezza.
-Altezza, io...
Provò a spiegare Riccardo.
-ZITTO!
NON UNA PAROLA!
SPARISCI!
Lo interruppe, infuriato il biondo, stringendo la mano della sua futura sposa.
Inchinandosi, il paggio  andò via dalla sala, con la coda tra le gambe.

Si stavano per sposare e lei sarebbe stata la donna più felice del mondo.
Luca, il suo Luca era tornato per lei.
Era scampato alla morte per lei.
Erano dinanzi all'altare.
Padre Giovanni stava per sposarli.
-Ora, sua altezza, potete baciare la vostra sposa.
Pronunciò il frate, sorridendo.
Un bacio lungo e casto ma pieno di passione.
I sudditi si inchinarono ai nuovi futuri regnanti, con devozione e fedeltà.
Li acclamarono e festeggiarono a lungo.
I festeggiamenti durarono un mese, durante il quale i due neo-sposi organizzarono una luna di miele per tutto il loro regno.
Visitarono le campagne ed i confini.
La guerra era finita, il re Enrico era stato sconfitto e la pace venne ripristinata.

"Chi giudica non può aver amato mai."Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora