16.

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Per la notte di Natale venne organizzato un ballo.
Tutti i nobili Veronesi e non vennero invitati alla festa.
Luca e Giulia erano al centro  della sala e ballavano un valzer, accompagnati da Gianluca e Barbara, sua moglie.

La regina volteggiava, leggiadra, tenendo la mano del suo re e facendosi guidare da lui.
Le girava la testa, ma non ci diede molto peso.
Ultimamente le succedeva spesso, Roberta, sua madre sosteneva che questa spossatezza era dovuta alla lenta guarigione delle ferite inferte da uno degli uomini di Enrico.

Successe tutto cosí infretta: la musica si fermò, una reazione di stupore da parte degli invitati e la figura di Luca  che teneva fra le braccia un'esile  Giulia priva di sensi.
Il biondo attraversò il grande salone, dirigendosi nella loro camera.
Adagiò la sua regina sul letto e la spostò una ciocca di capelli dal viso.

Un ora dopo.
-Allora signor dottore è molto grave?
Giulia si era risvegliata ed attendeva, preoccupata il verdetto.
-Grave?!Oh no no no.
Solo, Maestà...le lunghe passeggiate che fate abitualmente, dovrete evitarle per qualche tempo.
Disse, sereno il medico di corte.
-Ma qual'è il mio male, allora?
Domandò la ragazza, sull'orlo delle lacrime.
Aveva paura, molta paura.
-Sua maestà lei è in stato interessante.
Le sorrise il medico, raggiante.
Giulia sorrise, portandosi una mano alle labbra.
-No!NO!Oh dottore...caro dottore. Che meraviglia,dottore!
Abbracciò l'anziano scienziato e corse via dalla sua stanza a piedi nudi.
Entrò nell'ufficio del suo amore.
Lo trovò impegnato in una riunione con alcuni consiglieri.
Essi si voltarono e s'inchinarono a lei.
-Luca!
Lo chiamò agitata.
-Giulia?!
Il biondo si voltò verso i consiglieri.
-Vogliate scusarmi, signori.
Gli uomini s'inchinarono ai sovrani e li lasciarono soli.
Giulia corse ad abbracciarlo, piangendo.
-Giulia, cosa c'è?
Che ha detto il dottore?
Chiese preoccupato, vedendola in quello stato.
-Luca,c'è un bambino in viaggio!
Esclamò abbracciandolo più forte.
-Cosa? Dici vero?È proprio vero?
La prese in braccio, facendola girare con sé stesso.
-Si davvero, davvero.
Risero entrambi, felici.
- Giulia, diventeremo mamma e papà...io saró papà, oh mio Dio!
L'abbracciò forte.
-No no, non stringermi così forte?
Lo rimproverò, scherzosamente.
Gli si avvicinò piano all'orecchio.
-Visto?Questo è il mio regalo di Natale per te.
Gli sussurrò in lacrime.
Luca la guardò e le sorrise, ancora.
-È il regalo più bello...ti amo.
Pianse, felice.
Con le lacrime agli occhi si baciarono.
La loro felicità stava pian piano prendendo vita, in quel caldo e amorevole grembo.

"Chi giudica non può aver amato mai."Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora