3.

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Quella mattina il principe decise di salire nelle stanze di Giulia, la trovò addormentata sul letto.
I scuri capelli erano sparsi su tutto il guanciale, il corpo era velato da una pesante coperta color cammello.
Il volto era voltato di 3/4 verso destra e presentava un sereno sorriso sulle labbra.
Quelle labbra che stranamente lo attiravano.
Si inginocchiò accanto a lei,prendendole  la mano e avvicinandola al suo viso.
La leggera barbetta le stuzzicò la morbida mano, disturbando il suo sonno.
-Mh.
Si mosse leggermente infastidita.
-Oh dolce Giulia che mi stai facendo?
Lentamente aprì gli occhi e incastrò i suoi occhi castani i quelli  grandi ed espressivi del principe,  del medesimo colore.
Sorpresa e spaesata, allontanò la mano dal dolce ed attraente viso del ragazzo, alzandosi dal suo giaciglio e cercando di uscire dalla camera.
-Aspetta ti prego.
Alzò, di scatto una mano, cercando di interrompere il suo movimento.
-No, io devo... perdonatemi mio signore.
Uscì dalle sue stanze e scappò nel bosco sul dorso di Sky, il suo cavallo.

Un improvviso temporale scoppiò,la giovane ragazza guadava la riva del fiume, accompagnata dal suo Sky.
Ad un tuono più forte il cavallo impegnò spaventato, spingendo a terra la giovane.
Giulia cadde picchiando  forte la testa.

Luca girava avanti e indietro per la sua stanza attendendo il ritorno  della ragazza che popolava i suoi pensieri.
-Oh Giulia dove sei?
Perchè non fai ancora ritorno?
...Basta vado a cercarla.
Corse in scuderia,i ricci capelli grondanti di acqua piovana sembravano ancora più lunghi, sulle forti e robuste spalle.
Salì in sella e galoppò verso il bosco sperando di trovarla lì.
Arrivò al fiume ed eccola lì,i capelli scuri bagnati,il viso pallido ed il corpo freddo.
Preso dalla disperazione la prese in braccio,le accarezzò il viso e la riportò al castello.
Stretta tra le sue forti braccia, spalancò il grande portone del maniero, producendo un tuonante tonfo.
Salì di fretta la scalinata, dirigendosi verso l'ala ovest.
Un lungo corridoio gli si parò davanti.
Riconobbe subito la porta dei suoi appartamenti.
Varcò la soia e adagiò il corpo freddo della serva, sul grande letto.
Accese il fuoco nel camino e tornò da lei.
Le velò il corpo con un pesante coperta di lana ed attese il suo risveglio.
-Perchè?
Perchè non ti svegli?
Perchè non aprì gli occhi?
Il fragile corpo di lei prese a tremare.
Preso dal panico il principe ereditario tolse, con un solo gesto, la casacca e la camicia fradicia gettandole sul pavimento in ceramica.
Scostò la coperta ed entrò nel letto, abbracciando il corpo tremante della ragazza, cercando di infonderle calore.
-Oh dolce mio sole, non so cosa mi stia succedendo ma so solo che se dovessi perderti io...non saprei cosa fare.
Appena ti ho visto mi sei sembrata un angelo,e forse lo sei...ti prego, cuore mio, apri gli occhi.
Espresse, preoccupato Luca accarezzandole una guancia col dorso della mano.
I suoi occhi erano ancora serrati poi, uno spiraglio di speranza si intravede negli occhi del bel giovane.
Un leggero movimento della mano e un lieve respiro gli fece spuntare un sorriso sincero.
Dopo minuti interminabili, Giulia schiuse piano gli occhi.
Ad agio, mise a fuoco l'ambiente circostante.
Scrutò, insicura, il volto di Luca.
-Dove...dove sono?
Chiese spaventata ed insicura.
-Shh tranquilla sei nella tua stanza,ora stai bene.
Mi hai fatto preoccupare.
Disse, continuando ad accarezzarle le gote, sempre più imporporate.
Pian piano le si avvicinò baciandole teneramente la fronte.
-Non farlo mai più, piccola...
So lasciò scappare questo pensiero.
-C-come mi ha chiamato?
Chiese, sorpresa la ragazza, instaurando una distanza ponendo le mani sul petto del nobile.
-Oh ehm...Giulia io...
Abbassò il capo rossa in viso uscendo dalla stanza.
-Le serve qualcosa signore?
Chiese prima di varcare completamente la porta della camera ed abbandonare la stanza.
-Sì...te.
Rispose prontamente il biondo, guardandola con dolcezza.
-...devo andare ora, perdonate altezza.
Fece una riverenza ed uscì definitivamente dagli appartamenti, lasciando il giovane nobile solo coi suoi pensieri.

"Chi giudica non può aver amato mai."Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora