12.

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-Madre?!
Il ragazzo in rosso sgranò gli occhi, alla vista della donna.
Non poteva crederci, era lì ed era viva.
- Oh mio Dio, Gianluca?!
Esclamò, sull'orlo delle lacrime Roberta.
Era incredula.
Lui era lì, davanti ai suoi occhi.
Sbattè più volte le palpebre, credendo di star sognando.
Era lui, non er una visione o un sogno.
Era davvero lui.
-Come, madre ?!
Chiese, confuso il nuovo sovrano, spostando lo sguardo dalla donna al ragazzo.
Giulia rimase zitta, attendendo una risposta e delle spiegazioni.
I due interpellati si guardarono  per qualche secondo per poi abbassare gli occhi.
-Vedete, mio re, lui è...mio figlio.
Ammise sincera la suocera.
Sollevò lo sguardo, posando in quello sconcertato della figlia.
-Come, vostro figlio?!
Chiese sconvolta e confusa la ragazza.
Non poteva crederci.
Quel ragazzo così intimidatorio era suo fratello.
-Si figlia mia,lui è tuo fratello maggiore Gianluca.
Rispose seria la donna, indicando il ragazzo, il quale teneva lo sguardo rivolto ai suoi stivali.
Giulia, sempre più confusa si strinse al petto del nuovo sovrano.
Luca le cinse i fianchi.
-Perché non ne sapevo nulla?
Chiese la ragazza, con un ritrovato coraggio, rivolta alla sua genitrice.
-Perché saresti stata in pericolo.
Rispose, per lei, il duca di Mantova.
All'udire quelle parole, Giulia sussultò .
Luca si sentì cadere il mondo addosso.
-Come?
In che senso che sarebbe stata in pericolo?
Chiese, senza troppo indugio il biondo, ricevendo subito risposta.
La suocera spiegò loro tutta la storia.
Raccontò le loro vere origini.
Raccontò che il casato dei Luzi, di cui facevano parte, era un forte casato ducale il quale venne estirpato dai re Enrico.
Inoltre il re desiderava far sua , l'allora quindicenne Giulia.
Il Duca Vittorio di Padova , padre della ragazza, dichiarò guerra al casato di Enrico dando vita ad una sanguinosa guerra tra casati.
La guerra venne, sfortunatamente vinta dal re Enrico, il quale fece giustiziare il nemico.
Gli unici sopravvissuti furono il Duca Gianluca di  Mantova, la Duchessa Roberta di Padova e la duchessa Giulia, le quali si rifugiarono da prima a Mantova per poi fingersi sguattere al servizio della corte di Verona.
La piccola Giulia, traumatizzata nel vedere il corpo dell'amato padre martoriato davanti ai suoi occhi, rimosse completamente i ricordi della sua infanzia.

Giulia ascoltava attentamente il racconto di sua madre, sempre più sbigottita.
Calde lacrime le rigarono il viso, al solo pensiero di quanto sangue possano aver visto i suoi innocenti occhi di bambina.
-Gianluca, perché sei qui dunque?
Chiese la madre, a fine racconto.
Il figlio primogenito le baciò una mano e prese a parlare.
-Re Enrico ha scoperto tutta la verità, fortunatamente non conosce ancora la vostra posizione, ma un mio fidato messaggero mi ha comunicato che le truppe di Enrico si stanno avvicinando.
È ancora deciso a prendersi Giulia e lo farà con la forza.
Rivelò, cupo il maggiore.
Gli occhi di ghiaccio si rivelarono di odio e terrore.
Odio per quel infido sovrano che ha rovinato loro la vita, e terrore per le sorti della sua amata sorella.
-Cosa!
Sbottò Luca.
Le si parò davanti, per proteggerla.
-Gianluca presto, dobbiamo prepararci e organizzarci.
Amo tua sorella più della mia stessa vita e farò di tutto per proteggerla.
Mi darai una mano?
Il re porse la mano al cognato che, prontamente la strinse ghignando.
I due uomini varcarono il portone principale, diretti nella sala delle riunioni.
Si richiusero la porta alle spalle e ne uscirono a sera inoltrata.

"Chi giudica non può aver amato mai."Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora