11.

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Un anno, era passato un anno dal loro matrimonio.
Un anno colmo di amore, gioia, felicità.
In tutto l'arco di quei 12 mesi, molte cose cambiarono nella corte di Verona.
Il re Franco aveva abdicato al trono in onore di suo figlio Luca e di sua nuora Giulia.

Una carrozza  avanzava verso il giardino del castello di Villafranca.
Era una nobile carrozza rossa, presentava lo stemma del casato Luzi, nobile ducato di una provincia veronese.
Giulia  raccoglieva delle rose nel grande giardino principale del castello.
La sua attenzione venne attirata dalla vista di un ragazzo a lei, stranamente  familiare.
Sentiva di averlo già incontrato, ma non ricordava in quale occasione.
Probabilmente si erano conosciuti in un'altra vita.

L'uomo, il quale indossava una casacca rossa senza maniche ed una lunga pelliccia del medesimo colore, scese dal mezzo e le si avvicinò.
Lei lo scrutò, titubante ma curiosa.
Incuteva un certo timore, quel suo sguardo di ghiaccio.
-Giulia?!
Pronunciò, incredulo il ragazzo.
-Perdonatemi, vi conosco?
Chiese, intimorita la neo-regina.
-Come, non mi riconosci?
Chiese spaesato e preoccupato il ragazzo.
La giovane non ebbe modo di rispondergli.
-Oh Gianluca caro che piacere.
Vieni, entra pure.
...Oh che sbadato, ti presento mia nuora Giulia.
Disse suo suocero, indicandola e presentandola orgoglioso, al nuovo ospite.
Il ragazzo non le toglieva gli occhi di dosso.
La scrutava, intento a captarne ogni singolo movimento ed intenzione.
Luca le si avvicinò e le baciò le labbra, cingendole i fianchi con un braccio.
-Piacere mio, madame.
Mi presento, sono il duca Gianluca di Mantova.
Le si inchinò il duca, facendole il baciamano.
Roberta li raggiunse in giardino, chiamando, allegra il nome della figlia.
L'uomo la guardò ulteriormente sorpreso.
-Madre?!

"Chi giudica non può aver amato mai."Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora