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"Ah già, sei il ragazzo senza palle! " affermai 

"Julia, hai detto una parolaccia, glielo dico alla mamma" urlò per tutta la palestra. 

"Mark, vieni qua.. tu non dirai proprio nulla alla mamma chiaro?" chiesi, forse un po' troppo prepotentemente. Me ne pentii subito e gli dissi "Dai Mark, stavo scherzando, solo non dirle niente ok?". 

Quel ragazzo se ne stava lì, divertito senza dire niente . 

"E perchè sarei senza palle? Solo perchè non ti ho difesa l'altro giorno?" chiese. 

In quel momento entrai in panico, si ricordava davvero di me? 

Presi coraggio e gli chiesi "Te ne sei ricordato?", lui si soffermò a guardare Mark tirare a canestro e poi disse "Certo che me lo ricordo, Kevin è stato uno stupido a dire quella cosa, non c'era bisogno di prenderti in giro. Anzi volevo chiederti scusa da parte sua! "

"Io non voglio le sue scuse, tanto meno le tue. Dai Mark andiamo a casa, siamo di troppo in questa palestra, questo ragazzo deve allenarsi!" urlai. Il bimbo mi raggiunse e mi pregò di rimanere ancora un po', ma dovetti inventare una scusa per portarlo a casa. 

"Senti chiama Joe, quando hai finito verrà lui a chiudere le porte" dichiarai 

"Che cosa ho detto di male, ti ho chiesto scusa anche se non è stata colpa mia, non vedo il perchè di questa sfuriata. Mi stai giudicando per caso?" disse. Cazzo aveva ragione, da quando in qua giudico? Ero così mortificata, io vengo giudicata.. non sono io che giudico gli altri. Mi avvicinai e gli strinsi la mano, beh gesto un po' antico ma pur sempre gesto di pace. 

"Scusa non volevo, solo che non riesco più a distinguere se le parole delle persone sono autentiche oppure no." affermai.

"Non ti preoccupare, beh ci vediamo in giro".

Ce ne tornammo a casa, aiutai Mark a fare i compiti, mangiammo e verso le nove lo misi . Quanto assomiglia a papà, così determinato, così protettivo. Guardai l'ora, le 21.15.. No troppo tardi per chiamare papà, lo farò domani all'ora di pranzo. 

La domenica di solito quando noi stiamo pranzando, lì è ora di cena, quindi grazie a Skype mangiamo tutti assieme. Verso le 22.00 mia mamma tornò a casa dal lavoro, era esausta si vedeva, ma questa sera aveva qualcosa di diverso.. come un peso da rivelare. 

"Mamma che ce? ti vedo pensierosa.. ce qualcosa che non va?" chiesi con dolcezza. 

"No amore, solo una giornata pesante" affermò per poi chiudersi la porta della sua camera da letto alle sue spalle.

Il lunedì mattina Chris mi passò a prendere e ci incamminammo verso la scuola. 

"Chris ho rivalutato la tua proposta, è davvero carina.. certo dobbiamo lavorarci su ma potrebbe uscire davvero qualcosa di fantastico" dissi entusiasta. Lei con una risatina mi rispose "Sarò anche stupida, ma qualche volta un po' di idee decenti mi vengono in mente. Secondo te perchè non mi vengono queste perle di saggezza anche con la fisica? Dai ora vado stronzetta altrimenti il professore mi mette un impreparato ancora prima di entrare in classe. Ci vediamo a pranzo." e si dileguò. 

Dio se la invidio.. così bella, così dolce.. tutti rimangono ammaliati da quel suo stano fascino nordico, persino Tom che sembrerebbe fosse gay dalla terza elementare. Ha tutte le caratteristiche che i ragazzi di oggi cercano nelle ragazze, ed io? Io sembro un mix tra una patata e una polpetta. 

Io voglio un amore vero, forse un po' troppo irreale. Voglio un amore come quello dei miei genitori, così puro e semplice. Voglio innamorarmi di quella persona per il suo carattere, per i suoi pregi, ma soprattutto per suoi difetti. Voglio vivere quella persona e sentirla mia, non devo scappare dalle menzogne e dalle prese per il culo. Se essere me stessa porta a questi risultati allora.. forse è meglio cambiare. 

Nel frattempo arrivai in classe, la professoressa di letteratura arrivò poco dopo di me. "Ragazzi, abbandoniamo per una volta questi libri e parliamo un po'" disse l'insegnante, in quel momento bussarono alla porta e uno Shawn entrò con il fiatone e si andò a sedere poco più indietro di me. "Parliamo di differenze sociali. La vostra generazione è tutta l'opposto della mia. Noi non avevamo tutti questi aggeggi che vi ritrovate" argomentò la prof. 

"Forse si stava davvero meglio 20 anni fa prof" intervenni io. 

"Julia perchè pensi questo. Tante cose 20 anni fa non esistevano, ed ora sono di così vitale importanza" mi corresse. 

"Certo, ma la gente non avrebbe da ridire su tutto, non ti insulterebbe, non ti giudicherebbe, non farebbe di te lo zimbello della scuola" dissi forse un po' troppo agitata. 

Alle mie spalle un ragazzo intervenne dicendo "Credo che sia sbagliato generalizzare tutto. Non tutti oserebbero prendere in giro la gente, c'è ancora qualche raro esemplare di essere umano che ha ancora dei principi". Mi girai e notai che fosse Shawn ad aver preso parola. 

"Ah si? Forse sono come hai detto tu, rari. Ma la gente si rende conto troppo tardi dello sbaglio che commette e dopo non si vogliono assumere le proprie responsabilità. Che uomo sei se non riesci a prenderti le responsabilità? Sei un fallito." mi stavo alterando e molto a dir la verità. 

In quel momento mi accorsi che i  miei compagni mi stavano fissando. Qualcuno con aria confusa, altri sorpresi ed altri accondiscendenti. Tutti sapevano che fossi un bersaglio facile da prendere in giro, e chiunque provasse a fermare tutto ciò sarebbe stato umiliato. 

"Grazie Julia e grazie Shawn, avete fatto davvero un intervento importante. Per la prossima settimana dovrete portarmi una riflessione su questo tema" ci disse la prof. 

La campanella suonò e raggiunsi l'aula di musica. Il Professor Johnson entrò dentro la classe e si sorprese vedendomi "Ehi Julia che ci fai qui? Non ti era stato comunicato che oggi non ci sarebbe stata lezione?" mi disse. 

Mi colse di sorpresa e scossi la testa "No professore, non lo sapevo. Ma è un problema se resto qui? Giuro non combino guai, prometto! " dopo una sua dolce risatina acconsentì. Mi sedetti al piano e beh..lì in quel momento eravamo solo io e lui.

  But I'm only human
And I bleed when I fall down
I'm only human
And I crash and I break down
Your words in my head, knives in my heart
You build me up and then I fall apart
'Cause I'm only human, yeah 

Erano parole che Christina Perri sembrava avesse cucito addosso ad ognuno di noi, come se quel testo avesse la forza di renderti debole, ma allo stesso momento consapevole di chi si è veramente.

Io e beh.. ShawnyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora