Capitolo 2 -Parte 1/2

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Osservando i suoi occhi provai a pensare a qualcosa a proposito delle sue parole.

Sospirai appena, poi afferrando il suo polso lo feci dirigere vicino al mio letto: "Per favore siediti un attimo".

"Perché dovrei?" Domandò Zack.

"Fallo è basta". Dissi con insistenza.

Lui si sedette sul letto non distaccando neanche per un'istante i suoi occhi da me. Poco dopo mi sedetti accanto a lui: "Io non ho mai voluto dirti niente, perché in mezzo a questa storia non ci sono solo io, ma anche un mio caro amico".

"Un amico? Di chi parli?" Mi domandò.

"Lo conobbi quando avevo solo quattordici anni nel bosco dove mi reco quasi ogni giorno. E' stato un giorno davvero strano, il cristallo che porto sempre con me improvvisamente si è illuminato è poco dopo ha fatto apparire ai miei occhi una maestosa tigre bianca alata". Gli risposi.

Zack spalancò appena gli occhi come se pensasse che quelle parole che stavo pronunciando erano frutto della mia immaginazione. Oppure era solo sorpreso nel sapere che al mondo esisteva una creatura del genere?

"Lui ha un legame particolare con te?" Mi chiese.

"Beh sì. La tigre mi ha detto che io sono il suo protettore. Lui ha sempre avuto un legame con me fin da bambino grazie ai miei genitori che lo hanno incaricato di proteggermi".

"Proteggerti? Ma non hai appena detto che sei tu il suo protettore?" Mi domandò stupito.

"Anche lui ha il compito di proteggermi, essendo entrambi creature magiche ci siamo promessi di aiutarci a vicenda. Lui è come un fratello per me. Non ha mai smesso di aiutarmi e di starmi accanto nei momenti più bui della mia vita. Soprattutto quando ho iniziato a controllare meglio i miei poteri".

Zack portando la sua mano sulla mia: "Ma tu non sei mai stato solo, sai che noi ci siamo sempre stati, anche se non sapevamo cosa volesse dire avere dei poteri magici".

"Lo so, infatti vi ringrazio con tutto il cuore. Voi mi avete aiutato tanto e ancora adesso, ma aver conosciuto qualcuno speciale come me, ha resto tutto ancora più bello, perché ha riempito quel vuoto della mia esistenza che io non riuscivo a capire da solo. Lui mi ha parlato anche dei miei genitori". Mi fermai dopo quelle parole.

Zack curioso nel sapere su di loro, provò a domandarmi: "E cosa hai saputo a riguardo?"

"Che in realtà non mi avevano abbandonato come mi è stato sempre detto. Mia mamma era umana e mio padre invece aveva poteri particolari come i miei. Solo che un giorno mia madre si è ammalata è ha perso la vita, mio padre non riuscendo a starle lontano la seguì suicidandosi anche se io ero già nato. Non mi ricordo di loro perché accadde tutto quando ero ancora molto piccolo".

Lui rimase dispiaciuto dalla vera fine che avevano fatto i miei veri genitori. Si leggeva sul suo viso il dispiacere immenso che stava sentendo per me.

Al vedere quell'espressione presi a parlare con tranquillità: "Non fare quella faccia. Anche se mi dispiace di non averli mai conosciuti, sono comunque felice di essere capitato qui, in questa famiglia. Voi mi avete dato tanto, fin dall'inizio e per questo vi ringrazio molto".

"Anche tu a noi hai dato tanto, mi dispiace solo che non hai potuto avere un approccio importante con i tuoi veri genitori". Disse Zack.

"Va bene così, i miei genitori non mi hanno lasciato solo. Io ho ancora un amico importante che fa parte della mia famiglia originaria".

Zack non si toglieva quell'espressione triste sul viso: "E ti sta bene con così poco?"

"Sì, a me sta bene così". Risposi sorridente.

La tigre alataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora