Capitolo 3 - Parte 2/2

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Sorrisi apertamente a quelle parole, perché ci tenevo ad essere parte della loro conversazione. Avvicinandomi a mio fratello, portai le mie dita al centro di quella piccola goccia che era poggiata sulla sua mano aperta. A quel punto potei sentire nuovamente le parole di Eiorn: "Adesso che mi senti possiamo parlare tutti insieme".

"Alastair mi ha parlato di te proprio ieri". Disse Zack.

Eiorn senza attendere neanche un minuto: "Anche di te mi ha sempre parlato. So quanto tu sei importante per lui. Ed è un piacere anche per me conoscerti".

Il loro discorso era incentrato solamente della mia persona e per quanto fossero felice di avermi conosciuto. Entrambi si scambiarono molte conversazioni, di come ci siamo conosciuti io e Eiron, sui miei genitori, sul perché io temevo di far scoprire Eiron da altre persone. Finché non arrivarono al punto di parlare di qualcosa di altamente importante che non avevo mai saputo. Fu Zack a iniziare la conversazione: "Voi siete collegati da questo ciondolo, giusto?"

"Proprio così, la maggior parte dei nostri pensieri e le emozioni sono collegata da quel ciondolo che hai in mano". Rispose Eiron.

A quel punto Zack domandò qualcosa che non mi ero mai chiesto prima: "Voi due siete collegati riguardo anche il corpo? Mi spiego meglio. Se uno dei due si fa male, l'altro sente ciò che è accaduto all'altro?"

Quella domanda era al quanto strana, ma anche interessante. In realtà sia io che Eiron avevamo sempre avuto un collegamento di sensazioni e addirittura certe volte anche sui pensieri. Per quanto riguarda il fatto che diceva Zack, non ci era mai capitato di soffrire per un male che uno dei due aveva, o almeno io non avevo mai percepito il dolore che sentiva Eiron, ma del mio non sapevo rispondere. Possibile che era percettibile solamente quando accadeva qualcosa di davvero grave? Visto che eravamo entrambi collegati da quel ciondolo e dai nostri poteri, non era da escludere.

Prima che Eiron prendesse a parlare, provai a dire le sensazioni che provavo io a riguardo: "Zack, io non ho mai sentito sensazione di sofferenza che provenissero da Eiron, come ferite o cose del genere".

Dopo quella risposta, Zack guardò Eiron dritto negli occhi: "E tu? Hai mai sentito qualcosa? Ad esempio quella volta quando Alastair ebbe quel brutto incidente quando aveva quindici anni. Dove cadde sulle scale di casa nostra, battendo la testa provocandosi una ferita abbastanza grave".

Quell'episodio accadde un anno dopo che avevo conosciuto Eiron, ricordavo che non ero riuscito ad andare a trovarlo per molto tempo. Quindi non avendolo visto, poteva aver sentito qualcosa, sempre se questa storia era collegata con noi.

Attesi una sua risposta guardandolo dritto negli occhi, come lui stava facendo con me, solo per un'istante però, finché il suo sguardo si rivolse a Zack: "Quella volta sentii quasi lo stesso dolore che provò Alastair".

"Cosa? Davvero sei stato male per causa mia? Perché non mi hai detto niente? Potevo aiutarti, no?" Domandai con preoccupazione.

"Non c'era bisogno che mi aiutassi, tu stavi peggio di me in fondo, no? Io ho solo sentito il settanta percento della sofferenza che hai provato tu". Rispose con sincerità.

Anche se aveva percepito il settanta percento, era comunque tanto per quella ferita grave che avevo avuto alla testa. E mi dispiaceva tanto che lui aveva superato tutto da solo. Io avevo la compagnia della mia famiglia e lui? In realtà non sapevo se era stato aiutato o meno, però in quel momento provai comunque un'enorme dispiacere.

Afferrando il ciondolo che aveva in mano Zack e stringendolo nella mia mano destra, mi diressi con passo veloce da Eiron che mi stava osservando. Arrivato a lui, portai le mie braccia al suo collo, abbracciandolo con preoccupazione. Poi gli sussurrai: "Dimmi almeno che non sei stato solo in quei giorni di sofferenza".

Eiron poggiando una delle sue zampe sulla mia schiena nel gesto di abbracciarmi: "Non ti preoccupare, non ero solo. Anche io ho avuto qualcuno a cui tengo molto che mi ha assistito".

Anche se non sapevo chi era: "Sono felice che ci sia stato qualcuno. La prossima volta prova ad avvisarmi però, me lo prometti?"

"Ci proverò". Disse Eiron.

Accarezzai ancora per poco il suo manto, poi sciogliendo l'abbraccio gli sorrisi: "Grazie, ci contro allora".

In seguito sentii la voce di Zack: "Alastair è meglio se andiamo a fare le commissioni che ci ha dato la mamma, che dici?"

Anche se era passato un bel po' di tempo, mi sarebbe piaciuto rimanere ancora un po' da Eiron, ma era meglio non dare troppo sospetto alla mamma, visto che dovevamo soltanto fare la spesa. Portando la mia visuale su Zack: "Sì, andiamo".

Prima di dire altro, Zack avvicinandosi a me e toccando la mano dove avevo il ciondolo: "Sono felice di averti conosciuto Eiron, spero di rincontrarti. E ti ringrazio per tutto quello che hai fatto e fai ancora per Alastair".

Eiron disse apertamente: "Il piacere e tutto mio, prenditi cura di Alastair come suo fratello maggiore".

"Certo, non ti deluderò". Disse sorridente.

Successivamente stringendo appena la mia mano, iniziò a tirarmi verso l'uscita di quel bosco. A quel punto provai a parlare: "Ehi Zack, un attimo. Non ho neanche salutato Eiron come si deve".

"Dobbiamo andare, siamo in ritardo".

Voltando leggermente la testa, osservando Eiron, dissi velocemente: "Ciao Eiron, ci vediamo presto!"

Lui mi guardò in lontananza, intanto che avanzavo sempre di più fuori da quel posto meraviglioso.

Con Zack ero riuscito a sapere qualcosa di nuovo su Eiron, cose che non mi erano passate per niente per la testa. Adesso che sapevo che anche la nostra sofferenza era collegata avrei sicuramente cercato di fare molta più attenzione. Per fortuna solo le ferite gravi erano collegate e non piccoli tagli o cose del genere, era strana come situazione, ma anche più pericolosa, perché entrambi potevamo essere in pericolo. Avevo capito chiaramente, che chi non si feriva percepiva solo il settanta percento della sofferenza dell'altro è questo ero al quanto positivo, anche se gravoso comunque. Tutto questo collegamento iniziava attraverso il ciondolo, ma allora cosa sarebbe accaduto se fosse successo qualcosa al ciondolo stesso? Questa era una domanda a cui non sapevo dare una risposta, forse l'unico che poteva saperlo era proprio Eiron.

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