Capitolo 4 - Parte 2/2

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Arrivato a casa, mi diressi subito in camera di Zack. Visto che i miei genitori erano usciti per andare da alcuni amici. Davanti alla porta della sua stanza, bussai e subito dopo aprii la porta dicendo: "Zack! Ti devo parlare".

Non ricevetti nessuna risposta. A quel punto guardandomi intorno notai che non c'era nessuno in quella stanza. Dove era andato mio fratello? Subito dopo che me lo domandai, sentii dietro di me la sua voce: "Alastair, finalmente sei tornato".

Voltandomi verso di lui, lo vidi con in mano un pezzo di pane che stava sgranocchiando. Nel vederlo mangiare, domandai: "Mangi già?"

"Forse non ti sei accorto che è già l'ora di cena. Vero?"

A causa dell'inverno le giornate diventavano presto buie, a causa di ciò non mi ero reso contro che fosse già l'ora di mangiare. Abbozzai un leggero sorriso: "Ho perso la cognizione del tempo".

"Sei fortunato che mamma è papà non ci siano. Visto che gli hai detto che saresti tornato presto, sicuramente si sarebbero preoccupati molto. Non ti sei portato neanche il cellulare dietro, lo hai dimenticato in camera tua".

Mi giustificai: "Em, davvero? Pensavo di averlo portato, la fretta di parlare con Eiron mi ha fatto scordare il cellulare".

"Cosa ti ha detto Eiron?"

"Ecco lui mi ha detto un po' di cose, per questo te ne devo parlare. Ma come hai fatto a capire che ero in casa?" Domandai.

"Quando sei entrato in casa, sei passato davanti alla sala da pranzo con velocità super sonica e quindi ti ho visto. Non ti sei accorto che ero lì?"

"Beh, no. Ero talmente preso a venire nella tua stanza che non ci ho fatto caso alle altre".

Zack, sospirando: "Che svampito che sei. Dai andiamo in sala, così mentre mangiamo mi racconti".

"Forse lo sono un po', ma non posso farci niente. Va bene andiamo".

Entrambi ci dirigemmo verso la sala da pranzo, dove Zack aveva già apparecchiato anche per me.

Sedendoci a tavola, afferrai la forchetta e il coltello per tagliare la fetta di carne che avevo davanti con vicino delle foglie di insalata. Avevo un certo languorino nel vedere quel cibo, infatti senza attendere altri secondi inizi a mettere in bocca il primo pezzo di carne.

Zack che continuava a mangiare il suo panino, mi chiese: "Quindi, cosa ti ha detto Eiron?"

Inghiottito il boccone: "Mi ha detto riguardo i miei poteri di difesa, che io non posso difenderlo da lontano come può fare lui con me. E neanche da vicino non si sa se riesco a proteggerlo".

"Com'è possibile tutto questo? E quel ciondolo a che serve allora? Ci deve essere un modo per far sì che tu possa fare qualcosa per lui".

Tentai di spiegare: "Beh, lui ha detto che è una cosa invariata, non sa di preciso i poteri che posso utilizzare io. Quindi tanto possono funzionare e tanto no".

"In poche parole solo al momento puoi capire se riuscire a difenderlo o meno?" Mi domandò Zack.

"Sì, io ho capito così tramite le sue parole. C'è anche un'altra cosa importante".

"Che cosa?" Chiese.

"Ho chiesto a Eiron se in caso il ciondolo andasse distrutto cosa accadrebbe".

Zack a quelle parole spalancò lievemente gli occhi, forse perché non si aspettava che potesse esserci anche qualcosa di pericoloso contro il ciondolo.

Cercando di spiegarlo il meglio possibile: "Io e Eiron potremmo perdere la memoria se quella piccola goccia si rompesse, perché all'interno c'è un piccolo potere magico inserito da mio padre che ci collega entrambi. Quindi se andasse distrutto quel piccolo potere svanirebbe e noi due potremmo anche non ricordarci più dei nostri incontri".

"Questa cosa è orribile, ma è certa?" Mi domandò.

"In realtà non è una cosa certa, ma se mai dovesse accadere che io perdessi la memoria dovrai fare di tutto per farmela tornare. Me lo prometti, vero?"

Lui sbalordito rimase in silenzio per qualche secondo, poi tentò di abbozzare una risposta: "Io te lo prometto. Ma chi ti dice che riuscirò a ricordarmi di lui? O addirittura lui di te?"

Vero, lui come faceva a ricordarsi di me invece? Forse anche Eiron aveva qualcuno della sua specie con cui confidarsi parlando di me, poteva essere?

Un po' incerto provai a rispondere a quelle domande: "Io non lo so, ma possiamo tentare non credi?"

"E per Eiron?" Domandò Zack.

"Io penso che ci sia qualcuno che potrà parlargli di me, no?"

"Ma queste sono solo idee campate in aria, come possiamo esserne certi?"

"Non te lo so dire, vorrei saperlo anche io". Risposi un po' spazientito.

"Se questa è la tua teoria è davvero una cosa al quanto assurda e anche poco sicura. Se in caso accadesse una cosa del genere e tu dovessi scordarti di lui e io no, tenterò di fartene ricordare".

"Ti ringrazio".

In quel momento l'unico problema rimaneva Eiron, lui a chi si poteva rivolgere se in caso accadeva qualcosa al ciondolo? In realtà io non gli avevo mai chiesto se lui vivesse con altri della sua specie, ma immaginavo di sì visto che nella mia mente, alcune volte erano parse delle immagini su altre creature come lui. Soprattutto di due figure, una tigre con il pelo color arancione e gli occhi verdi sfumati sul giallo e una piccola tigre bianca, alata come lui, con le ali maestose di Eiron. Poteva essere il suo cucciolo, non era da escludere. Il piccolo si mostrava sempre nella mia mente con occhi, quasi incuriositi mentre mi osservava intanto che la sua zampina destra era poggiata su un masso che lo rialzava leggermente da terra.

 Il piccolo si mostrava sempre nella mia mente con occhi, quasi incuriositi mentre mi osservava intanto che la sua zampina destra era poggiata su un masso che lo rialzava leggermente da terra

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Quelle erano solo delle figure che avevo portato davanti ai miei occhi poche volte. Ma non era da escludere che quelle osservazioni provenissero dagli attimi che stava vivendo Eiron: così come a lui alcuni momenti, apparivano delle mie scene di vita quotidiana come mi aveva riferito, sicuramente quelli che vedevo io erano altrettanto momenti della sua vita, anche se non ne avevo mai fatto parola con lui.

A me andava bene così. Se non me ne aveva parlato forse c'era un motivo, no? O semplicemente era perché non ne avevo mai proferito parola? Magari un giorno avrei potuto saperne di più di quelle creature simili a lui e anche del luogo che mi appariva ogni tanto nella mente, forse il posto dove Eiron viveva.

La tigre alataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora